Mauro Reggio. Viaggio sul Garda / Diario tra memoria e oblio. Sculture di Paolo Delle Monache al Vittoriale degli Italiani
Dal 29 Giugno 2024 al 15 Ottobre 2024
Gardone Riviera | Brescia
Luogo: Vittoriale degli Italiani
Indirizzo: Via al Vittoriale 12
Curatori: Giordano Bruno Guerri e Marco Di Capua
Telefono per informazioni: +39 0365 296511
E-Mail info: info@vittoriale.it
Sito ufficiale: http://www.vittoriale.it
Nell’ambito della manifestazione Vedi, vedi: queste sono le carte che ti volevo mostrare, il prossimo 29 giugno al Vittoriale degli Italiani siinaugurano due nuove mostre: la prima dedicata alle pitture di paesaggio urbano e del Garda di Mauro Reggio e la seconda alle sculture di Paolo delle Monache, a cura del presidente Giordano Bruno Guerri e Marco Di Capua. Le mostre saranno aperte al pubblico sino al 15 ottobre.
Il catalogo di entrambe è edito da Il Cigno Arte.
Mauro Reggio. Viaggio sul Garda
La mostra espone quindici opere di Mauro Reggio, un artista che si dedica alla raffigurazione del paesaggio urbano, spogliato dei segni e della presenza dell’uomo per metterne in evidenza geometrie, architetture e colori.
L’esposizione – allestita al MAS – propone una visione unica e innovativa del Vittoriale degli Italiani con opere che catturano luoghi iconici della casa del Vate. Privando le rappresentazioni della presenza umana, Reggio fa risaltare la bellezza intrinseca degli spazi e degli edifici, trasformandoli in soggetti d'arte immersi in un contesto contemporaneo senza tempo.
«Nel regno di Reggio nessuno soffre - commenta il curatore Di Capua - anche perché non c’è mai nessuno che possa anche solo esser tentato di farlo. Questa meticolosa rappresentazione del disabitato, del desertico, quest’abolizione senza rimpianti della figura umana condotta per il trionfo della visibilità di spazi e architetture, paradossalmente, segretamente rivelano una caccia all’invisibile, corrispondendo al “vizio – scriveva magistralmente Marisa Volpi – di insinuare l’assenza: da d’Annunzio a de Chirico”. Per quanto Reggio cerchi di far felici gli occhi, il nostro sguardo non è completamente appagato: cos’è che non sto vedendo? Adesso però, proprio seguendo i sommi Gabriele e Giorgio, nonché la loro insinuazione, occorrerà cambiare scena».
Grazie all’uso di colori audaci e tecniche miste, l’artista dipinge monumenti provenienti da epoche diverse a partire dai colori tipici della grande tradizione italiana del XX secolo, poi trasformati e rinnovati sulla base delle più recenti riflessioni contemporanee su fotografia, pittura e nuove tecnologie. Questa interpretazione offre ai visitatori una nuova prospettiva sul Vittoriale e sul Garda, onorandone la storia e l’eredità artistica.
Oltre ai dipinti sulla residenza del Vate, al Vittoriale saranno esposte anche alcune opere dedicate a Roma, città natale dell’artista e soggetto prediletto delle sue opere.
Diario tra memoria e oblio. Sculture di Paolo Delle Monache al Vittoriale degli Italiani
La mostra, allestita nel Parco del Vittoriale, porta al pubblico cinque opere di grandi dimensioni di Paolo Delle Monache ed esprime la profondità della connessione tra l’artista e i suoi ricordi, spazi e luoghi del passato, utilizzando il Vittoriale degli Italiani come sfondo ideale per esplorare la natura frammentata della memoria e la sua capacità di evocare e reinventare i luoghi, attraverso le sculture.
Le opere di Paolo delle Monache – create con un approccio modulare e frammentato – evocano luoghi e sensazioni familiari, permettendo ai visitatori di immergersi in un viaggio attraverso i luoghi della memoria dell’artista. Ogni scultura rappresenta un elemento di nostalgia, ricordi vissuti in città lontane e luoghi che si fondono in un’unica entità.
La mostra, corredata di un testo critico di Marco Meneguzzo e curata da Nicola Loi (Studio Copernico), esamina anche la relazione tra l’artista e lo spazio circostante, integrando le sculture con l’architettura del Vittoriale. Queste connessioni creano un dialogo tra il passato e il presente, tra l’identità personale dell'artista e l'eredità culturale del luogo ospitante.
Il titolo della mostra di Paolo Delle Monache al Vittoriale degli italiani nasce avvicinando tra loro due titoli di sculture in mostra: Diario (composto da una pagina quadrata di bronzo traforato, di tre metri per tre, in cui le parole sono architetture che si susseguono mute, con al centro una piccola presenza umana che riflette sul suo profondo legame con i luoghi che la circondano) e Tra memoria e Oblio (un totem di tre volti verticali - uno che guarda indietro, uno avanti, uno sognante - metafora del tempo passato, presente e futuro). Accostare questi due titoli per derivarne un terzo è un modo per evocare il percorso in divenire di Paolo Delle Monache.
La mostra ha come obiettivo il comporre un dialogo armonico con uno spazio caratterizzato da un susseguirsi di camere delle meraviglie al chiuso e a cielo aperto: un luogo colmo di bellezza in cui le sculture appaiono come lì da sempre.
Il catalogo di entrambe è edito da Il Cigno Arte.
Mauro Reggio. Viaggio sul Garda
La mostra espone quindici opere di Mauro Reggio, un artista che si dedica alla raffigurazione del paesaggio urbano, spogliato dei segni e della presenza dell’uomo per metterne in evidenza geometrie, architetture e colori.
L’esposizione – allestita al MAS – propone una visione unica e innovativa del Vittoriale degli Italiani con opere che catturano luoghi iconici della casa del Vate. Privando le rappresentazioni della presenza umana, Reggio fa risaltare la bellezza intrinseca degli spazi e degli edifici, trasformandoli in soggetti d'arte immersi in un contesto contemporaneo senza tempo.
«Nel regno di Reggio nessuno soffre - commenta il curatore Di Capua - anche perché non c’è mai nessuno che possa anche solo esser tentato di farlo. Questa meticolosa rappresentazione del disabitato, del desertico, quest’abolizione senza rimpianti della figura umana condotta per il trionfo della visibilità di spazi e architetture, paradossalmente, segretamente rivelano una caccia all’invisibile, corrispondendo al “vizio – scriveva magistralmente Marisa Volpi – di insinuare l’assenza: da d’Annunzio a de Chirico”. Per quanto Reggio cerchi di far felici gli occhi, il nostro sguardo non è completamente appagato: cos’è che non sto vedendo? Adesso però, proprio seguendo i sommi Gabriele e Giorgio, nonché la loro insinuazione, occorrerà cambiare scena».
Grazie all’uso di colori audaci e tecniche miste, l’artista dipinge monumenti provenienti da epoche diverse a partire dai colori tipici della grande tradizione italiana del XX secolo, poi trasformati e rinnovati sulla base delle più recenti riflessioni contemporanee su fotografia, pittura e nuove tecnologie. Questa interpretazione offre ai visitatori una nuova prospettiva sul Vittoriale e sul Garda, onorandone la storia e l’eredità artistica.
Oltre ai dipinti sulla residenza del Vate, al Vittoriale saranno esposte anche alcune opere dedicate a Roma, città natale dell’artista e soggetto prediletto delle sue opere.
Diario tra memoria e oblio. Sculture di Paolo Delle Monache al Vittoriale degli Italiani
La mostra, allestita nel Parco del Vittoriale, porta al pubblico cinque opere di grandi dimensioni di Paolo Delle Monache ed esprime la profondità della connessione tra l’artista e i suoi ricordi, spazi e luoghi del passato, utilizzando il Vittoriale degli Italiani come sfondo ideale per esplorare la natura frammentata della memoria e la sua capacità di evocare e reinventare i luoghi, attraverso le sculture.
Le opere di Paolo delle Monache – create con un approccio modulare e frammentato – evocano luoghi e sensazioni familiari, permettendo ai visitatori di immergersi in un viaggio attraverso i luoghi della memoria dell’artista. Ogni scultura rappresenta un elemento di nostalgia, ricordi vissuti in città lontane e luoghi che si fondono in un’unica entità.
La mostra, corredata di un testo critico di Marco Meneguzzo e curata da Nicola Loi (Studio Copernico), esamina anche la relazione tra l’artista e lo spazio circostante, integrando le sculture con l’architettura del Vittoriale. Queste connessioni creano un dialogo tra il passato e il presente, tra l’identità personale dell'artista e l'eredità culturale del luogo ospitante.
Il titolo della mostra di Paolo Delle Monache al Vittoriale degli italiani nasce avvicinando tra loro due titoli di sculture in mostra: Diario (composto da una pagina quadrata di bronzo traforato, di tre metri per tre, in cui le parole sono architetture che si susseguono mute, con al centro una piccola presenza umana che riflette sul suo profondo legame con i luoghi che la circondano) e Tra memoria e Oblio (un totem di tre volti verticali - uno che guarda indietro, uno avanti, uno sognante - metafora del tempo passato, presente e futuro). Accostare questi due titoli per derivarne un terzo è un modo per evocare il percorso in divenire di Paolo Delle Monache.
La mostra ha come obiettivo il comporre un dialogo armonico con uno spazio caratterizzato da un susseguirsi di camere delle meraviglie al chiuso e a cielo aperto: un luogo colmo di bellezza in cui le sculture appaiono come lì da sempre.
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