Alessandro Imbriaco. Il Giardino
![Alessandro Imbriaco, Untitled from the series The Garden Alessandro Imbriaco, Untitled from the series The Garden](http://www.arte.it/foto/600x450/22/22331-The-Garden_57.jpg)
© Alessandro Imbriaco / Galleria del Cembalo | Alessandro Imbriaco, Untitled from the series The Garden
Dal 13 Maggio 2014 al 14 Giugno 2014
Bolzano
Luogo: Galleria Foto-Forum
Indirizzo: via Weggenstein 3/f
Telefono per informazioni: +39 0471 98215
E-Mail info: info@fot-forum.it
Sito ufficiale: http://s472324213.online.de
Dal 13 maggio al 14 giugno la Galleria Foto-Forum di Bolzano presenta la personale del fotografo Alessandro Imbriaco “Il Giardino”: gli scatti esposti documentano il lavoro che Imbriaco svolge da cinque anni sul tema del disagio abitativo nelle periferie di Roma. Il giardino è in realtà una piccola palude lungo le sponde del fiume Aniene, dove è nata e cresciuta Angela, una bambina di sei anni che vive insieme ai suoi genitori, Piero e Luba, in una baracca nascosta sotto al cavalcavia.
"Da circa cinque anni mi occupo attraverso il mio lavoro fotografico di documentare il disagio abitativo nella città di Roma, il che mi ha portato a esplorare in modo sempre più capillare quelle zone marginali e nascoste all’interno del territorio urbanizzato della città che, grazie alla loro natura liminale, sono cresciute a ridosso della speculazione edilizia creando quasi delle roccaforti autarchiche di sopravvivenza. “Il Giardino” è una di queste zone. In realtà si tratta di una piccola palude dell’Aniene, situata sotto un cavalcavia molto trafficato nella periferia est di Roma, una zona che nel tempo è stata sottoposta a vari tentativi di tutela ambientale per preservare la sua fauna specifica, e che poi – del tutto abbandonata – si è trovata a preservare altre forme di vita. È qui, infatti, dove è nata e cresciuta Angela, una bambina di sei anni che vive insieme ai suoi genitori: Piero (siciliano) e Luba (Russa) in una baracca nascosta sotto al cavalcavia.„Il Giardino“ racconta sia i luoghi e le atmosfere dove la bambina è vissuta fino ad all’ ora, sia la mutata funzione di questa zona che non protegge più fagiani o gallinelle d’acqua, ma anche le persone che in questo pezzo di terra hanno trovato un rifugio sicuro, nonché un’alternativa di vita quasi inimmaginabile per chi tutti i giorni passa in macchina sopra quel cavalcavia."
Alessandro Imbriaco
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