Tra storia e mito
Dal 19 Settembre 2014 al 28 Giugno 2015
Bologna
Luogo: Raccolta Lercaro
Indirizzo: via Riva di Reno 57
Orari: giovedì e venerdì 10-13; sabato e domenica 11-18.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 051 6566210
E-Mail info: segreteria@raccoltalercaro.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionelercaro.it
All’interno di un programma di studio, rinnovamento e riorganizzazione complessiva dell'intero patrimonio artistico appartenente alla collezione del cardinale Giacomo Lercaro, la Raccolta Lercaro è lieta di presentare alla città di Bologna tre splendidi arazzi antichi, provenienti dalla collezione d'arte del Cardinale.
Un lungo e complesso restauro durato alcuni anni - eseguito dal laboratorio di restauro dell'Associazione “Amici del Museo della Tappezzeria” di Bologna e realizzato grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna - ha permesso di avanzare con maggiore precisione la loro datazione e di individuare una lettura iconografica affidata a uno specialista del settore quale il prof. Nello Forti Grazzini. In modo particolare, il restauro ha permesso di apprezzare l’altissima qualità tecnica ed estetica, offuscata da secolari depositi di polvere e da gravi ferite nella trama dei tessuti, rendendo difficile una corretta lettura delle opere.
Il primo è un arazzo di grandi dimensioni (457x290 cm), ascrivibile al primo quarto del XVII secolo, è di manifattura fiamminga (Enghien o Oudenaarde) e appartiene al ciclo delle “Storie di Marco Furio Camillo”, politico e militare romano vissuto tra V e IV secolo a.C. Raffigura infatti il Condottiero davanti agli abitanti di Sutri e l'assalto alla Città per liberarla dalla dominazione etrusca.
Gli altri due lavori hanno dimensioni leggermente più ridotte rispetto al precedente (312x357 cm), ma sono di uno straordinario impatto visivo. Riconducibili alla seconda metà del XVII secolo, sono anch'essi di manifattura fiamminga (Bruxelles) e appartengono al ciclo delle “Storie di Quinto Sertorio”, politico e militare romano della tarda Repubblica romana. Sono due opere di soggetto storico. Il primo raffigura il Generale romano in ascolto di una cerva bianca, tramite la quale – era solito far credere – la dea Diana inviava i suoi messaggi. L’altro arazzo rappresenta una scena campestre, con al centro un suonatore di corno.
Rimasti fino ad ora inediti ed esposti solo nella residenza del Cardinale Giacomo Lercaro, a Ponticella di San Lazzaro di Savena, oggi questi arazzi si svelano al grande pubblico in tutta loro bellezza, con un allestimento progettato dall'architetto Paolo Capponcelli (PanStudio, Bologna) che li renderà fruibili in modo permanente all'interno della Raccolta Lercaro. Costituendo per il museo e per la città di Bologna un ulteriore punto di eccellenza.
Domenica 21 settembre, ore 16.30:
visita guidata a cura di Francesca Caldarola
Ingresso con offerta libera, senza prenotazione
Un lungo e complesso restauro durato alcuni anni - eseguito dal laboratorio di restauro dell'Associazione “Amici del Museo della Tappezzeria” di Bologna e realizzato grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna - ha permesso di avanzare con maggiore precisione la loro datazione e di individuare una lettura iconografica affidata a uno specialista del settore quale il prof. Nello Forti Grazzini. In modo particolare, il restauro ha permesso di apprezzare l’altissima qualità tecnica ed estetica, offuscata da secolari depositi di polvere e da gravi ferite nella trama dei tessuti, rendendo difficile una corretta lettura delle opere.
Il primo è un arazzo di grandi dimensioni (457x290 cm), ascrivibile al primo quarto del XVII secolo, è di manifattura fiamminga (Enghien o Oudenaarde) e appartiene al ciclo delle “Storie di Marco Furio Camillo”, politico e militare romano vissuto tra V e IV secolo a.C. Raffigura infatti il Condottiero davanti agli abitanti di Sutri e l'assalto alla Città per liberarla dalla dominazione etrusca.
Gli altri due lavori hanno dimensioni leggermente più ridotte rispetto al precedente (312x357 cm), ma sono di uno straordinario impatto visivo. Riconducibili alla seconda metà del XVII secolo, sono anch'essi di manifattura fiamminga (Bruxelles) e appartengono al ciclo delle “Storie di Quinto Sertorio”, politico e militare romano della tarda Repubblica romana. Sono due opere di soggetto storico. Il primo raffigura il Generale romano in ascolto di una cerva bianca, tramite la quale – era solito far credere – la dea Diana inviava i suoi messaggi. L’altro arazzo rappresenta una scena campestre, con al centro un suonatore di corno.
Rimasti fino ad ora inediti ed esposti solo nella residenza del Cardinale Giacomo Lercaro, a Ponticella di San Lazzaro di Savena, oggi questi arazzi si svelano al grande pubblico in tutta loro bellezza, con un allestimento progettato dall'architetto Paolo Capponcelli (PanStudio, Bologna) che li renderà fruibili in modo permanente all'interno della Raccolta Lercaro. Costituendo per il museo e per la città di Bologna un ulteriore punto di eccellenza.
Domenica 21 settembre, ore 16.30:
visita guidata a cura di Francesca Caldarola
Ingresso con offerta libera, senza prenotazione
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