Tonino Gottarelli. Opere in prospettiva
Dal 29 Maggio 2014 al 21 Giugno 2014
Bologna
Luogo: Galleria Fondantico - Palazzo Pepoli Bentivoglio
Indirizzo: via de’ Pepoli 6/e
Orari: lunedì 16-19.30; da martedì a sabato 10-13 / 16-19.30; chiuso lunedì mattina e domenica
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 051 265980
E-Mail info: fondantico@tiscalinet.it
Sito ufficiale: http://www.seleart.com/fondantico/
Dal 29 maggio al 21 giugno 2014 la Galleria arte+ Fondantico di Bologna ospita oltre 40 dipinti realizzati dal maestro imolese nei suoi ultimi 10 anni.
"I miei quadri li ho trovati camminando". Questi pochi versi di Tonino Gottarelli racchiudono in maniera emblematica le due anime del Maestro imolese, la poesia e la pittura: entrambe in mostra a Bologna nella rassegna dal titolo Opere in prospettiva, in programma alla Galleria arte+ Fondantico dal 29 maggio al 21 giugno 2014 in collaborazione con la Fondazione Centro Studi Tonino Gottarelli di Imola.
"Il terreno d'incontro con Tonino Gottarelli è quello della poesia, da lui tradotta ora in immagini ora in parole, sempre per brevi respiri di silenzio". Così scrive in una sua presentazione Marilena Pasquali, che rappresenta un'occasione unica per apprezzare la ricerca pittorica di Gottarelli, un artista che da sempre ha saputo conciliare l'uso della penna e delle parole con quello del pennello e dei colori. Gli oltre 40 dipinti in mostra, realizzati dal 1995 al 2006, saranno infatti accompagnati dagli ultimi volumi pubblicati da Gottarelli, che racchiudono novelle, poesie, aforismi e riflessioni filosofiche.
Tra le tematiche rappresentate nei dipinti in mostra a Bologna figurano i collage, i paesaggi dell'Appennino, i fiori, i vicoli di città, i segnali stradali, le nature morte, le nevicate, con una grande attenzione al dettaglio della quotidianità e ai particolari, che emergono con una forza dirompente. Le diverse modalità espressive si intersecano così fortemente nella produzione artistica di Gottarelli che non è esagerato definire la sua poesia una "pittura parlante" e la sua pittura una "silenziosa poesia". E già Vittorio Sgarbi, nel 1986, che parlava di Gottarelli come "artista insigne con l'aspetto severo del filosofo antico e con lo spirito libero del giovane bohèmien, che di «mestiere» fa lo scrittore e il pittore".
In questa arte, fatta di mille tonalità di colori e di accostamenti a volte impensati, Gottarelli ritrova tutta la semplicità dell'essere umano, e in particolare della parte infantile ancora capace di stupirsi di fronte a un comignolo di camino fumante, a un fiore di campo, ad uno spigolo di muro. "Collezionista di istanti", lo ha definito brillantemente Marilena Pasquali, tanto che le emozioni della vita traspaiono senza inibizioni tra una pennellata e un tocco incisivo di colore, mentre Franco Basile, nel catalogo della Pinacoteca Comunale di Imola, scrive: "Gottarelli scruta il mondo, ma soprattutto soppesa le emozioni. E' attento a qualsiasi cosa per lasciare lungo la via dell'esistenza l'impronta di uno sguardo, impronta che diventa traccia da seguire."
Vittorio Sgarbi ha scritto di lui:
"Il compito dell'artista è"dare una mano al sole", ed è questo anche il ruolo nel quale Tonino Gottarelli, poeta con le parole e con i pennelli riconosce la propria identità di pittore, individuando in essa il senso più autentico della propria arte. Un ruolo che, per chi non conoscesse Gottarelli, potrebbe sembrare di ambizioni titaniche, da novello Prometeo dei nostri giorni. E' invece una cotidiana oratio di francescana umiltà, una filosofia non dei cieli, ma della terra e per la terra che è strettamente imparentata col più umano dei sentimenti della natura. Dare una mano al sole significa, nel linguaggio dolce e suggestivo di Gottarelli "togliere le cose dal buio", guardarle oltre quanto ci concede la vista fisica, cercare in profondità la loro sostanza sotto l'aspetto più esteriore. Dare una mano al sole significa guardare con gli occhi dell'anima. Sono ormai cinquant'anni che Gottarelli guarda e dipinge con gli occhi dell'anima, facendo di questa esperienza un motivo di vitale necessità non solo per la propria arte, ma anche per la propria esistenza."
"I miei quadri li ho trovati camminando". Questi pochi versi di Tonino Gottarelli racchiudono in maniera emblematica le due anime del Maestro imolese, la poesia e la pittura: entrambe in mostra a Bologna nella rassegna dal titolo Opere in prospettiva, in programma alla Galleria arte+ Fondantico dal 29 maggio al 21 giugno 2014 in collaborazione con la Fondazione Centro Studi Tonino Gottarelli di Imola.
"Il terreno d'incontro con Tonino Gottarelli è quello della poesia, da lui tradotta ora in immagini ora in parole, sempre per brevi respiri di silenzio". Così scrive in una sua presentazione Marilena Pasquali, che rappresenta un'occasione unica per apprezzare la ricerca pittorica di Gottarelli, un artista che da sempre ha saputo conciliare l'uso della penna e delle parole con quello del pennello e dei colori. Gli oltre 40 dipinti in mostra, realizzati dal 1995 al 2006, saranno infatti accompagnati dagli ultimi volumi pubblicati da Gottarelli, che racchiudono novelle, poesie, aforismi e riflessioni filosofiche.
Tra le tematiche rappresentate nei dipinti in mostra a Bologna figurano i collage, i paesaggi dell'Appennino, i fiori, i vicoli di città, i segnali stradali, le nature morte, le nevicate, con una grande attenzione al dettaglio della quotidianità e ai particolari, che emergono con una forza dirompente. Le diverse modalità espressive si intersecano così fortemente nella produzione artistica di Gottarelli che non è esagerato definire la sua poesia una "pittura parlante" e la sua pittura una "silenziosa poesia". E già Vittorio Sgarbi, nel 1986, che parlava di Gottarelli come "artista insigne con l'aspetto severo del filosofo antico e con lo spirito libero del giovane bohèmien, che di «mestiere» fa lo scrittore e il pittore".
In questa arte, fatta di mille tonalità di colori e di accostamenti a volte impensati, Gottarelli ritrova tutta la semplicità dell'essere umano, e in particolare della parte infantile ancora capace di stupirsi di fronte a un comignolo di camino fumante, a un fiore di campo, ad uno spigolo di muro. "Collezionista di istanti", lo ha definito brillantemente Marilena Pasquali, tanto che le emozioni della vita traspaiono senza inibizioni tra una pennellata e un tocco incisivo di colore, mentre Franco Basile, nel catalogo della Pinacoteca Comunale di Imola, scrive: "Gottarelli scruta il mondo, ma soprattutto soppesa le emozioni. E' attento a qualsiasi cosa per lasciare lungo la via dell'esistenza l'impronta di uno sguardo, impronta che diventa traccia da seguire."
Vittorio Sgarbi ha scritto di lui:
"Il compito dell'artista è"dare una mano al sole", ed è questo anche il ruolo nel quale Tonino Gottarelli, poeta con le parole e con i pennelli riconosce la propria identità di pittore, individuando in essa il senso più autentico della propria arte. Un ruolo che, per chi non conoscesse Gottarelli, potrebbe sembrare di ambizioni titaniche, da novello Prometeo dei nostri giorni. E' invece una cotidiana oratio di francescana umiltà, una filosofia non dei cieli, ma della terra e per la terra che è strettamente imparentata col più umano dei sentimenti della natura. Dare una mano al sole significa, nel linguaggio dolce e suggestivo di Gottarelli "togliere le cose dal buio", guardarle oltre quanto ci concede la vista fisica, cercare in profondità la loro sostanza sotto l'aspetto più esteriore. Dare una mano al sole significa guardare con gli occhi dell'anima. Sono ormai cinquant'anni che Gottarelli guarda e dipinge con gli occhi dell'anima, facendo di questa esperienza un motivo di vitale necessità non solo per la propria arte, ma anche per la propria esistenza."
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