Paisitos
![Paisitos, Musée del OHM, Bologna Paisitos, Musée del OHM, Bologna](http://www.arte.it/foto/600x450/db/26195-fi.jpg)
Paisitos, Musée del OHM, Bologna
Dal 25 Ottobre 2014 al 23 Novembre 2014
Bologna
Luogo: Musée del OHM
Indirizzo: via Manzoni 4
Orari: da martedì a venerdì 9-15; sabato, domenica e festivi 10-18:30
Curatori: Katia Baraldi
Enti promotori:
- Ambasciata Italiana dell'Uruguay
- Consolato dell'Uruguay
- Regione Emilia Romagna
Costo del biglietto: € 5
Telefono per informazioni: +39 051 2193916
E-Mail info: OpeningHereMuseum@gmail.com
Sito ufficiale: http://paisitos.wordpress.com
Paisitos è un progetto artistico multidisciplinare sulle politiche memoriali e affettive nel cono sud dell’America Latina (Argentina, Uruguay, Cile).
Per Musée del OHM è stata aperta una call di arte correo, dedicata alla contraddittoria legge di amnistia dell’Uruguay afavore delle giunte militari degli anni ’70, colpevoli di crimini contro l'umanità, che in ben due plebisciti (1989 e 2009) non fu possibile abrogare per la vittoria dei NO. Obiettivo di questa iniziativa è al contempo di riflettere sulle ragioni di questo risultato e di riattivare una pratica artistica dissidente utilizzata in Sud America come forma di lotta, per cambiare di segno con gli strumenti dell’arte all’esito della storia: i contributi pervenuti in risposta alla call - installati sul piano superiore del Musée su quattro monocromi di tessuto che riproducono i colori delle schede dei plebisciti, si sovrappongono ai colori giallo e bianco corrispondenti al NO, cancellandoli simbolicamente. Nei cassetti della pergula, saranno esposti gli estratti di quattro quaderni, uno per ogni colore delle schede, con riflessioni dell’autrice su questo controverso processo politico.
Per l’inaugurazione Cilla proporrà inoltre due video, Montevideo cartografia affettiva e Punta Carretas, (2012) che utilizzano i metodi della fiction biografica e della storia non lineare, per riflettere sul rapporto tra coscienza individuale e situazione socio-politica.
Giulia Cilla é un'artista-ricercatrice svizzera di origine italo-uruguaiana. Attualmente insegna e frequenta il dottorato "PhD in practice: Epistemology and methodology of artistic production" presso l'Accademia di Belle Arti di Vienna. Considerando parametri di classe, genere ed etnia, investiga le politiche e le fiction memoriali e affettive, cercando metodologie e strategie non lineari di (ri)scrittura della storia. Con Sophie Pagliai é fondatrice del collettivo femminista “las microndas”.
Katia Baraldi è curatrice d'arte indipendente dal 2007, con una formazione storico-sociale. Il suo lavoro indaga in particolare le relazioni esistenti tra le pratiche artistiche e le dinamiche di sviluppo e trasformazione della società occidentale. Tra gli eventi curati: "Transition. A private matter", Roaming, Praga; "Front of Art. Esperienze di arte pubblica. Il paesaggio e la comunità", Nervesa della Battaglia (TV), il progetto collettivo "Flaktowers", per il progetto d'artista Bateaurouge, di Alejandra Ballon, Usine Kluger, Ginevra / Vienna.
Per Musée del OHM è stata aperta una call di arte correo, dedicata alla contraddittoria legge di amnistia dell’Uruguay afavore delle giunte militari degli anni ’70, colpevoli di crimini contro l'umanità, che in ben due plebisciti (1989 e 2009) non fu possibile abrogare per la vittoria dei NO. Obiettivo di questa iniziativa è al contempo di riflettere sulle ragioni di questo risultato e di riattivare una pratica artistica dissidente utilizzata in Sud America come forma di lotta, per cambiare di segno con gli strumenti dell’arte all’esito della storia: i contributi pervenuti in risposta alla call - installati sul piano superiore del Musée su quattro monocromi di tessuto che riproducono i colori delle schede dei plebisciti, si sovrappongono ai colori giallo e bianco corrispondenti al NO, cancellandoli simbolicamente. Nei cassetti della pergula, saranno esposti gli estratti di quattro quaderni, uno per ogni colore delle schede, con riflessioni dell’autrice su questo controverso processo politico.
Per l’inaugurazione Cilla proporrà inoltre due video, Montevideo cartografia affettiva e Punta Carretas, (2012) che utilizzano i metodi della fiction biografica e della storia non lineare, per riflettere sul rapporto tra coscienza individuale e situazione socio-politica.
Giulia Cilla é un'artista-ricercatrice svizzera di origine italo-uruguaiana. Attualmente insegna e frequenta il dottorato "PhD in practice: Epistemology and methodology of artistic production" presso l'Accademia di Belle Arti di Vienna. Considerando parametri di classe, genere ed etnia, investiga le politiche e le fiction memoriali e affettive, cercando metodologie e strategie non lineari di (ri)scrittura della storia. Con Sophie Pagliai é fondatrice del collettivo femminista “las microndas”.
Katia Baraldi è curatrice d'arte indipendente dal 2007, con una formazione storico-sociale. Il suo lavoro indaga in particolare le relazioni esistenti tra le pratiche artistiche e le dinamiche di sviluppo e trasformazione della società occidentale. Tra gli eventi curati: "Transition. A private matter", Roaming, Praga; "Front of Art. Esperienze di arte pubblica. Il paesaggio e la comunità", Nervesa della Battaglia (TV), il progetto collettivo "Flaktowers", per il progetto d'artista Bateaurouge, di Alejandra Ballon, Usine Kluger, Ginevra / Vienna.
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