“La pala d’altare e il suo doppio” - La Comunione di San Girolamo di Agostino Carracci della Certosa di Bologna
![Agostino Carracci, La Comunione di San Girolamo, Certosa di Bologna Agostino Carracci, La Comunione di San Girolamo, Certosa di Bologna](http://www.arte.it/foto/600x450/cb/55667-unnamed.jpg)
Dal 10 Novembre 2016 al 10 Novembre 2016
Bologna
Luogo: Pinacoteca Nazionale di Bologna
Indirizzo: via Belle Arti 56
Curatori: Mirella Cavalli
Costo del biglietto: Ingresso con biglietto della Pinacoteca: 6 € intero, 3 € ridotto, gratuito sotto i 18 anni, soci ICOM, personale MIBACT, iscritti alla Società Santa Cecilia Amici della Pinacoteca Nazionale di Bologna, altre categorie convenzionate, ridotto per possessori della Card Musei Metropolitani Bologna
Telefono per informazioni: +39 051 4209411
Sito ufficiale: http://www.pinacotecabologna.beniculturali.it/
“La pala d'altare e il suo doppio” è un ciclo di conferenze dedicate ad un gruppo importante di opere esposte presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna, qui pervenute a seguito delle soppressioni napoleoniche, opere che sono state sostituite nei luoghi d’origine nel corso dell’Ottocento da copie realizzate da artisti in particolare rapporto con l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Il legame con la città dei dipinti originari, la necessità di “ricucire” la ferita derivata dal trasferimento dei dipinti al Museo, il ruolo dell’Accademia e degli artisti coinvolti, il legame delle diverse chiese con il tessuto cittadino, saranno tutti aspetti che verranno approfonditi nel corso delle conferenze. Tra le opere coinvolte vi saranno la Pala Bentivoglio di Francesco Francia, la Santa Cecilia di Raffaello, la Madonna con Bambino S. Michele arcangelo e Santi di Innocenzo da Imola, la Comunione di S. Girolamo di Agostino Carracci e la Pala dei mendicanti di Guido Reni.
Ammirato, celebrato e copiato sin dal XVII secolo, il capolavoro di Agostino Carracci che faceva bella mostra di sé nella chiesa di San Girolamo della Certosa non poteva sfuggire ai commissari francesi del Direttorio che lo prelevarono nel 1796 e lo portarono in Francia. Dal rientro in Italia nel 1815 il dipinto è esposto in Pinacoteca, mentre dal 1825 nella chiesa della Certosa campeggia l’ingannevole doppio realizzato dal pittore bolognese Clemente Albéri. La genialità dell’ideazione, che ancora oggi possiamo ripercorrere attraverso una rara moltitudine di disegni di Agostino, e la devozione dell’abilissimo copista sono i temi di un’avvincente storia bolognese che dagli imperdibili racconti di Malvasia giungerà sino all’ordine del cardinale Opizzoni di risarcire la chiesa del cimitero cittadino da una ferita mai rimarginata.
Giovedì 10 novembre ore 17 Aula Gnudi
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