GUERCINO NELLO STUDIO
Dal 28 Ottobre 2023 al 11 Febbraio 2024
Bologna
Luogo: Pinacoteca Nazionale di Bologna
Indirizzo: Via delle Belle Arti 56
Curatori: Barbara Ghelfi, Raffaella Morselli
Enti promotori:
- Con il patrocinio di
- Regione Emilia-Romagna
- Città Metropolitana di Bologna
- Comune di Bologna
- Alma Mater Studiorum – Università di Bologna Dipartimento di Beni Culturali
Sito ufficiale: http://pinacotecabologna.beniculturali.it
“Gran disegnatore e felicissimo coloritore”, secondo la felice definizione del caposcuola della pittura bolognese Ludovico Carracci, il Guercino, al secolo Giovanni Francesco Barbieri, apre prospettive di grande interesse nel panorama artistico del Seicento, infondendo alla componente figurativa naturalistico-classicista una intensa forza espressiva che ne fa un autore internazionale di straordinaria modernità, interprete di un sentimento religioso sincero e umile, segnato da un’attenzione peculiare per la dimensione umana.
La Pinacoteca Nazionale di Bologna, che conserva un nucleo di opere di grande rilievo del maestro centese, gli dedica l’esposizione “Guercino nello studio”. Curata da Barbara Ghelfi, Raffaella Morselli e dallo staff del museo, la mostra è incentrata sulla figura dell’artista e sulla complessa trama di relazioni che lo legarono ai suoi collaboratori e alla clientela, indagate anche alla luce di inedite testimonianze d’archivio.
L’esposizione è il contributo della Pinacoteca Nazionale di Bologna ad un progetto promosso assieme al Comune di Bologna, alla Città Metropolitana di Bologna, al Comune di Cento, alla Regione Emilia- Romagna e a Bologna Welcome, e articolato in una serie di itinerari e appuntamenti, con lo scopo di promuovere e consolidare un’offerta culturale e turistica permanente attorno al patrimonio del Guercino presente in regione. L’occasione da cui è nato questo ambizioso programma è stata la prossima e attesa riapertura nel novembre del 2023 della Pinacoteca Civica di Cento, un museo intitolato al maestro, di cui conserva importanti capolavori nella città che gli ha dato i natali.
“Inoltre - afferma la direttrice Maria Luisa Pacelli - questo progetto espositivo è anche l’occasione e lo strumento per proseguire il lavoro di studio e approfondimento del patrimonio della Pinacoteca finalizzato a un aggiornamento complessivo dei suoi percorsi espositivi permanenti, Il programma d’interventi, avviato con la rassegna sul Rinascimento nel 2022, interesserà per fasi le diverse sezioni del museo. In questo caso, la mostra si inserisce senza soluzione di continuità nel racconto della grandiosa stagione del Seicento felsineo, in particolare nelle sale dedicate al Barocco, il cui allestimento verrà completamente rinnovato al termine dell’iniziativa.”
L’iniziativa intende fare chiarezza sul processo esecutivo e di elaborazione tecnica del pittore, dalla progettazione grafica all’opera finita, avvalendosi del significativo apporto di approfondimenti tecnico-diagnostici, che hanno portato a considerevoli aggiornamenti negli studi. Ciò che si propone al pubblico è una lettura capillare dell’attività dello studio del Guercino, mettendo a fuoco il fondamentale contributo dei collaboratori, soprattutto i fidati Gennari, nell’affermazione di una realtà “aziendale”, disciplinata da precise strategie di know-how e di mercato. Nella prima sezione del percorso espositivo, allestito nelle sale del Barocco del museo di via Belle Arti, i dipinti dell’artista conservati in Pinacoteca saranno fatti dialogare con prestiti mirati provenienti da istituzioni pubbliche e collezioni private, per mettere in evidenza il metodo di lavoro del Guercino. Punto cardine del percorso sarà la Vestizione di San Guglielmo (1620), pala di solenne monumentalità, della quale viene messa in risalto la complessità come prodotto derivante da una lunga gestazione, testimoniata dai molti disegni preparatori. Sarà anche possibile ammirare, dopo oltre tre secoli, l’antica struttura del complesso decorativo poiché la pala sarà, in questa occasione, ricongiunta con la sua cimasa raffigurante il Padre Eterno col puttino (1620), proveniente dai Musei di Strada Nuova di Genova. Uno spazio fondamentale, poi, sarà dedicato all’imponente San Bruno in adorazione della Madonna in gloria (1647), capolavoro della maturità del Guercino, che, frutto di una probabile collaborazione col fratello Paolo Antonio Barbieri, pittore di nature morte, si distingue per l’ampio utilizzo del pregevole azzurro oltremare. Si tratta di una scelta che palesa il prestigio dell’opera e aiuta a penetrare l’articolata questione della politica dei prezzi, attestata dal Libro dei Conti, al centro di un apposito focus sulla documentazione utilizzata nello studio.
Nella seconda sezione viene descritta la statura imprenditoriale del Guercino e dei suoi collaboratori, in relazione alle dinamiche della committenza e del pubblico, indagando il sistema gestionale con specifica attenzione alla ridistribuzione dei ruoli, alla creazione di competenze specialistiche nei diversi generi pittorici (esecuzione di pale d’altare, quadri di storia, nature morte, ritratti e paesaggi) e, soprattutto, in relazione al fenomeno della realizzazione e diffusione delle copie da quadri importanti del caposcuola, tra questi il Lot e le figlie (1650-1660) e la Negazione di San Pietro (1623-1626).
La mostra sarà anche l’occasione per riscoprire tele importanti ma poco conosciute come Maria Maddalena e San Paolo Eremita (1652-1655) che secondo le fonti rimasero nello studio del pittore dopo la sua morte e che si conservano nei depositi della Pinacoteca.
Il progetto avrà uno dei suoi punti di forza nell’esposizione dello strumento più utile per comprendere il funzionamento dello studio del pittore, ovvero il Libro dei conti, generosamente concesso in prestito dalla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Il registro, nel quale venivano annotati i quadri venduti, il nome dei clienti e i relativi guadagni, rappresenta un inventario prezioso dei molti dipinti eseguiti nella fiorente bottega del Centese. Infine il pubblico potrà addentrarsi nei contenuti della mostra e nella conoscenza della tecnica pittorica del Guercino attraverso un tavolo multimediale nel quale saranno proposti alcuni percorsi di approfondimento, a partire dalle novità emerse nel corso delle indagini diagnostiche condotte sulle opere della Pinacoteca di Bologna dal Laboratorio Diagnostico per i Beni Culturali del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna (Campus di Ravenna) nell’ambito del progetto Guercino. Oltre il colore.
Con l’iniziativa “Guercino nello studio” si avvalora il lungo cammino di indagini critiche sul pittore centese e, più in generale, sulla stagione del Barocco emiliano; un progetto che incoraggia ad intraprendere un’attenta riflessione su nuove soluzioni allestitive, nel solco del lavoro di un raffinato studioso, collezionista e nume tutelare, Sir Denis Mahon, che, con la donazione di un nucleo cospicuo di opere del Barbieri e un fecondo dialogo con la Pinacoteca Nazionale di Bologna, tracciò la via maestra per un’autentica valorizzazione del patrimonio storico-artistico museale.
L’esposizione è accompagnata da un ricco catalogo, pubblicato da Dario Cimorelli editore, che raccoglie i contributi delle curatrici e di numerosi studiosi con approfondimenti inediti sulla figura del Guercino. Nei mesi di apertura saranno anche organizzate attività educative e di approfondimento intorno alla mostra.
La Pinacoteca Nazionale di Bologna, che conserva un nucleo di opere di grande rilievo del maestro centese, gli dedica l’esposizione “Guercino nello studio”. Curata da Barbara Ghelfi, Raffaella Morselli e dallo staff del museo, la mostra è incentrata sulla figura dell’artista e sulla complessa trama di relazioni che lo legarono ai suoi collaboratori e alla clientela, indagate anche alla luce di inedite testimonianze d’archivio.
L’esposizione è il contributo della Pinacoteca Nazionale di Bologna ad un progetto promosso assieme al Comune di Bologna, alla Città Metropolitana di Bologna, al Comune di Cento, alla Regione Emilia- Romagna e a Bologna Welcome, e articolato in una serie di itinerari e appuntamenti, con lo scopo di promuovere e consolidare un’offerta culturale e turistica permanente attorno al patrimonio del Guercino presente in regione. L’occasione da cui è nato questo ambizioso programma è stata la prossima e attesa riapertura nel novembre del 2023 della Pinacoteca Civica di Cento, un museo intitolato al maestro, di cui conserva importanti capolavori nella città che gli ha dato i natali.
“Inoltre - afferma la direttrice Maria Luisa Pacelli - questo progetto espositivo è anche l’occasione e lo strumento per proseguire il lavoro di studio e approfondimento del patrimonio della Pinacoteca finalizzato a un aggiornamento complessivo dei suoi percorsi espositivi permanenti, Il programma d’interventi, avviato con la rassegna sul Rinascimento nel 2022, interesserà per fasi le diverse sezioni del museo. In questo caso, la mostra si inserisce senza soluzione di continuità nel racconto della grandiosa stagione del Seicento felsineo, in particolare nelle sale dedicate al Barocco, il cui allestimento verrà completamente rinnovato al termine dell’iniziativa.”
L’iniziativa intende fare chiarezza sul processo esecutivo e di elaborazione tecnica del pittore, dalla progettazione grafica all’opera finita, avvalendosi del significativo apporto di approfondimenti tecnico-diagnostici, che hanno portato a considerevoli aggiornamenti negli studi. Ciò che si propone al pubblico è una lettura capillare dell’attività dello studio del Guercino, mettendo a fuoco il fondamentale contributo dei collaboratori, soprattutto i fidati Gennari, nell’affermazione di una realtà “aziendale”, disciplinata da precise strategie di know-how e di mercato. Nella prima sezione del percorso espositivo, allestito nelle sale del Barocco del museo di via Belle Arti, i dipinti dell’artista conservati in Pinacoteca saranno fatti dialogare con prestiti mirati provenienti da istituzioni pubbliche e collezioni private, per mettere in evidenza il metodo di lavoro del Guercino. Punto cardine del percorso sarà la Vestizione di San Guglielmo (1620), pala di solenne monumentalità, della quale viene messa in risalto la complessità come prodotto derivante da una lunga gestazione, testimoniata dai molti disegni preparatori. Sarà anche possibile ammirare, dopo oltre tre secoli, l’antica struttura del complesso decorativo poiché la pala sarà, in questa occasione, ricongiunta con la sua cimasa raffigurante il Padre Eterno col puttino (1620), proveniente dai Musei di Strada Nuova di Genova. Uno spazio fondamentale, poi, sarà dedicato all’imponente San Bruno in adorazione della Madonna in gloria (1647), capolavoro della maturità del Guercino, che, frutto di una probabile collaborazione col fratello Paolo Antonio Barbieri, pittore di nature morte, si distingue per l’ampio utilizzo del pregevole azzurro oltremare. Si tratta di una scelta che palesa il prestigio dell’opera e aiuta a penetrare l’articolata questione della politica dei prezzi, attestata dal Libro dei Conti, al centro di un apposito focus sulla documentazione utilizzata nello studio.
Nella seconda sezione viene descritta la statura imprenditoriale del Guercino e dei suoi collaboratori, in relazione alle dinamiche della committenza e del pubblico, indagando il sistema gestionale con specifica attenzione alla ridistribuzione dei ruoli, alla creazione di competenze specialistiche nei diversi generi pittorici (esecuzione di pale d’altare, quadri di storia, nature morte, ritratti e paesaggi) e, soprattutto, in relazione al fenomeno della realizzazione e diffusione delle copie da quadri importanti del caposcuola, tra questi il Lot e le figlie (1650-1660) e la Negazione di San Pietro (1623-1626).
La mostra sarà anche l’occasione per riscoprire tele importanti ma poco conosciute come Maria Maddalena e San Paolo Eremita (1652-1655) che secondo le fonti rimasero nello studio del pittore dopo la sua morte e che si conservano nei depositi della Pinacoteca.
Il progetto avrà uno dei suoi punti di forza nell’esposizione dello strumento più utile per comprendere il funzionamento dello studio del pittore, ovvero il Libro dei conti, generosamente concesso in prestito dalla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Il registro, nel quale venivano annotati i quadri venduti, il nome dei clienti e i relativi guadagni, rappresenta un inventario prezioso dei molti dipinti eseguiti nella fiorente bottega del Centese. Infine il pubblico potrà addentrarsi nei contenuti della mostra e nella conoscenza della tecnica pittorica del Guercino attraverso un tavolo multimediale nel quale saranno proposti alcuni percorsi di approfondimento, a partire dalle novità emerse nel corso delle indagini diagnostiche condotte sulle opere della Pinacoteca di Bologna dal Laboratorio Diagnostico per i Beni Culturali del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna (Campus di Ravenna) nell’ambito del progetto Guercino. Oltre il colore.
Con l’iniziativa “Guercino nello studio” si avvalora il lungo cammino di indagini critiche sul pittore centese e, più in generale, sulla stagione del Barocco emiliano; un progetto che incoraggia ad intraprendere un’attenta riflessione su nuove soluzioni allestitive, nel solco del lavoro di un raffinato studioso, collezionista e nume tutelare, Sir Denis Mahon, che, con la donazione di un nucleo cospicuo di opere del Barbieri e un fecondo dialogo con la Pinacoteca Nazionale di Bologna, tracciò la via maestra per un’autentica valorizzazione del patrimonio storico-artistico museale.
L’esposizione è accompagnata da un ricco catalogo, pubblicato da Dario Cimorelli editore, che raccoglie i contributi delle curatrici e di numerosi studiosi con approfondimenti inediti sulla figura del Guercino. Nei mesi di apertura saranno anche organizzate attività educative e di approfondimento intorno alla mostra.
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