Franco Pagetti. Routine is Fantastic - Donne

Franco Pagetti, Somalia, 2008. Una donna e un bambino nel campo profughi Al Hijra di Mogadiscio
Dal 27 Settembre 2014 al 19 Ottobre 2014
Bologna
Luogo: Palazzo D’Accursio
Indirizzo: piazza Maggiore 6
Enti promotori:
- Comune di Bologna
Telefono per informazioni: +39 06 802121
E-Mail info: itaro@unhcr.org
Sito ufficiale: http://www.unhcr.it
Dal 27 settembre al via a Bologna la mostra del fotografo Franco Pagetti - fotoreporter di fama mondiale che vanta collaborazioni, tra gli altri, con il New York Times e Le Monde - dal titolo “Routine is Fantastic – Donne”. Organizzata dall’UNHCR in collaborazione con l’Associazione Donne e Tecnologie, patrocinata dal Comune di Bologna e sostenuta da Officine Maccaferri, Marchesini Group spa, Gruppo Hera e Federeventi Bologna, lamostra ha debuttato con successo nel dicembre 2013 presso la Fondazione Stelline di Milano ed e’ stata visitata da 3500 spettatori.
Attraverso 34 scatti - realizzati in Albania, Siria, Afghanistan, Pakistan, Myanmar, Iraq, Libano, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Libia – Pagetti racconta la routine quotidiana delle donne la cui vita è stata sconvolta dalle guerre, mettendo in evidenza al contempo la loro incredibile capacita’ di reagire e di riconquistare una normalita’ anche nelle condizioni estremamente difficili dei campi rifugiati e degli alloggi di fortuna per gli sfollati.
La mostra sara’ inaugurata venerdi 26 settembre alle ore 18.30 a Palazzo D’Accursio. A seguire, dalle 19.30 a Palazzo dell’Archiginnasio la compagnia Cantieri Meticci dara’ vita ad una performance teatrale (e’ richiesto invito all’ingresso). Le attrici Judith Moleko e Laura Ghyslaine leggeranno degli estratti di due opere: Mopaya di Douna Loup e Gabriel Nganga Nseka e Ruined di Lynn Nottage. In particolare, l’autrice di Ruined, gia’ vincitrice del Premio Pulitzer, ha voluto offrire il suo sostegno all’UNHCR concedendo gratuitamente a Cantieri Meticci la possibilta’ di mettere in scena la sua opera. Nata nel 2013 come evoluzione della Compagnia dei Rifugiati, Cantieri Meticci e’ composta prevalentemente da attori provenienti da paesi quali, tra gli altri, Palestina, Libano, Giordania, Iran.
“Ci teniamo a ringraziare Franco Pagetti, il Comune di Bologna e tutti gli altri partner coinvolti nell’organizzazione della mostra – dichiara Laurens Jolles, delegato dell’UNHCR per il Sud Europa. Attraverso il racconto della routine delle donne rifugiate, vogliamo accendere i riflettori sulla condizione vissuta da oltre 50 milioni di persone costrette a lasciare le proprie case a causa della guerra e della violenza. Sono persone che non hanno avuto altra scelta se non quella di fuggire per salvarsi la vita. Oltre ad avere pieno diritto all’accoglienza, meritano quindi tutta la nostra solidarieta’ e rispetto e pensiamo che Bologna, da sempre citta’ accogliente e sensibile, sia il luogo ideale dal quale ribadire questo messaggio”.
"Gli scatti di Franco Pagetti, realizzati in molti Paesi teatro di sanguinosi conflitti, descrivono la vita quotidiana di donne, madri, ragazze e figlie accolte nei campi dell' UNHCR, l' Alto Commissariato delle Nazioni per i rifugiati – commenta Matteo Lepore,
Assessore alle Relazioni Internazionali del Comune di Bologna. Una realtà questa condivisa da milioni di persone al mondo che Pagetti racconta declinandola al femminile. Sono immagini poetiche e documenti storici insieme che raccontano senza retorica i piccoli gesti di donne rese forti dal dolore che tentano di ricostruire la loro perduta normalità. Ringrazio UNHCR - conclude Lepore - per averci dato l'opportunità di ospitare a Palazzo d' Accursio questo reportage d'autore e di sostenere questo importante progetto che non solo si pone l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica, ma intende finanziare interventi concreti per la formazione professionale e l'istruzione di queste donne e di queste bambine"
L’iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma vissuto da chi e’ costretto alla fuga e di raccogliere fondi in favore delle donne rifugiate. Attraverso una donazione minima di 300 euro sarà possibile ricevere la stampa di una delle opere esposte. I fondi finanzieranno interventi per le donne e le bambine rifugiate in settori quali l’istruzione e la formazione professionale, il sostegno all’avvio di attività economiche, la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, l’assistenza materiale e medico-psicologica alle vittime di violenza.
Quasi 1 milione di donne ha subìto violenza sessuale e abusi nei 5 paesi nei quali si sono consumate alcune fra le più gravi crisi umanitarie degli ultimi anni. 287 mila donne, 1 ogni 2 minuti, muoiono ogni anno nel cercare di dare alla luce il proprio figlio. Fino ad oggi l’OMS stima che tra i 100 e i 140 milioni di donne abbiano subìto durante l’infanzia mutilazioni genitali femminili.
Attraverso 34 scatti - realizzati in Albania, Siria, Afghanistan, Pakistan, Myanmar, Iraq, Libano, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Libia – Pagetti racconta la routine quotidiana delle donne la cui vita è stata sconvolta dalle guerre, mettendo in evidenza al contempo la loro incredibile capacita’ di reagire e di riconquistare una normalita’ anche nelle condizioni estremamente difficili dei campi rifugiati e degli alloggi di fortuna per gli sfollati.
La mostra sara’ inaugurata venerdi 26 settembre alle ore 18.30 a Palazzo D’Accursio. A seguire, dalle 19.30 a Palazzo dell’Archiginnasio la compagnia Cantieri Meticci dara’ vita ad una performance teatrale (e’ richiesto invito all’ingresso). Le attrici Judith Moleko e Laura Ghyslaine leggeranno degli estratti di due opere: Mopaya di Douna Loup e Gabriel Nganga Nseka e Ruined di Lynn Nottage. In particolare, l’autrice di Ruined, gia’ vincitrice del Premio Pulitzer, ha voluto offrire il suo sostegno all’UNHCR concedendo gratuitamente a Cantieri Meticci la possibilta’ di mettere in scena la sua opera. Nata nel 2013 come evoluzione della Compagnia dei Rifugiati, Cantieri Meticci e’ composta prevalentemente da attori provenienti da paesi quali, tra gli altri, Palestina, Libano, Giordania, Iran.
“Ci teniamo a ringraziare Franco Pagetti, il Comune di Bologna e tutti gli altri partner coinvolti nell’organizzazione della mostra – dichiara Laurens Jolles, delegato dell’UNHCR per il Sud Europa. Attraverso il racconto della routine delle donne rifugiate, vogliamo accendere i riflettori sulla condizione vissuta da oltre 50 milioni di persone costrette a lasciare le proprie case a causa della guerra e della violenza. Sono persone che non hanno avuto altra scelta se non quella di fuggire per salvarsi la vita. Oltre ad avere pieno diritto all’accoglienza, meritano quindi tutta la nostra solidarieta’ e rispetto e pensiamo che Bologna, da sempre citta’ accogliente e sensibile, sia il luogo ideale dal quale ribadire questo messaggio”.
"Gli scatti di Franco Pagetti, realizzati in molti Paesi teatro di sanguinosi conflitti, descrivono la vita quotidiana di donne, madri, ragazze e figlie accolte nei campi dell' UNHCR, l' Alto Commissariato delle Nazioni per i rifugiati – commenta Matteo Lepore,
Assessore alle Relazioni Internazionali del Comune di Bologna. Una realtà questa condivisa da milioni di persone al mondo che Pagetti racconta declinandola al femminile. Sono immagini poetiche e documenti storici insieme che raccontano senza retorica i piccoli gesti di donne rese forti dal dolore che tentano di ricostruire la loro perduta normalità. Ringrazio UNHCR - conclude Lepore - per averci dato l'opportunità di ospitare a Palazzo d' Accursio questo reportage d'autore e di sostenere questo importante progetto che non solo si pone l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica, ma intende finanziare interventi concreti per la formazione professionale e l'istruzione di queste donne e di queste bambine"
L’iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma vissuto da chi e’ costretto alla fuga e di raccogliere fondi in favore delle donne rifugiate. Attraverso una donazione minima di 300 euro sarà possibile ricevere la stampa di una delle opere esposte. I fondi finanzieranno interventi per le donne e le bambine rifugiate in settori quali l’istruzione e la formazione professionale, il sostegno all’avvio di attività economiche, la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, l’assistenza materiale e medico-psicologica alle vittime di violenza.
Quasi 1 milione di donne ha subìto violenza sessuale e abusi nei 5 paesi nei quali si sono consumate alcune fra le più gravi crisi umanitarie degli ultimi anni. 287 mila donne, 1 ogni 2 minuti, muoiono ogni anno nel cercare di dare alla luce il proprio figlio. Fino ad oggi l’OMS stima che tra i 100 e i 140 milioni di donne abbiano subìto durante l’infanzia mutilazioni genitali femminili.
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