Franco Guerzoni | Lorenzo Modica. Nascosto in bella vista - Hidden in Plain Sight
Dal 26 Novembre 2021 al 05 Febbraio 2022
Bologna
Luogo: Galleria Studio G7
Indirizzo: Via Val D'Aposa 4A
Orari: da martedì a sabato, 15.30 - 19.30. Mattina, lunedì e festivi per appuntamento
Prolungata: fino al 5 febbraio 2022
Telefono per informazioni: +39 051 2960371
E-Mail info: info@galleriastudiog7.it
Sito ufficiale: http://www.galleriastudiog7.it
Nascosto in bella vista è un’ipotesi di dialogo tra due artisti - Franco Guerzoni (Modena, 1948), che ha stabilito con G7, a partire dal 1973, un lungo rapporto, e Lorenzo Modica (Roma, 1988), alla prima mostra in galleria - e si svolge attorno ad alcuni punti di contatto fra le loro poetiche: una comune sensibilità per l’immagine, per un’immagine che entra nelle pieghe materiali dell’opera emergendo solo per frammenti e piccoli indizi; un’immagine che non si dispiega mai pienamente ma manifesta il suo potenziale solo dopo un lungo lavoro di preparazione e costruzione dei supporti, della vita materiale dei dipinti.
Modica, ad esempio, utilizza spesso stoffe e tessuti, i cui pattern invitano l’artista a depositarvi liberamente macchie e campiture, ma anche ritagli e frammenti di immagini stampate o fotografiche, fino a definire una specie di paesaggio astratto nel quale collocare segni e tratti che, sincopati e intermittenti, appaiono come ipotesi di figure e cose riconducibili al reale.
Guerzoni, invece, opera attraverso un lungo lavoro di stratificazione che dona all’opera un forte spessore materiale, all’interno della quale, idealmente, le immagini finiscono per nascondersi o rivelarsi come ritrovamenti per via di un lavoro di scavo (nel supporto) operato dall’artista a posteriori, un processo di sottrazione e nuove aggiunte di colore e materia.
Entrambi gli artisti inoltre ampliano i confini della loro processualità pittorica inglobando tecniche e materiali eterogenei e combinandoli insieme: nel caso di Modica il collage e la carta, spesso trattata a monotipo a realizzare immagini che si moltiplicano richiamandosi e rilanciandosi reciprocamente; nel caso di Guerzoni lo strappo d’affresco, ma anche il gesso, il vetro, il frammento fotografico e la carta che si accartoccia, si comprime o si apre a rivelare nuove immagini.
La mostra non si pone limiti cronologici: all’interno di Nascosto in bella vista sono esposti alcuni lavori di Guerzoni della serie Spie, realizzati nei primi anni Ottanta, che appartengono cioè a quel periodo in cui l’artista esce dalla ricerca attorno alla fotografia sviluppata negli anni Settanta e fa il suo ingresso nella pittura. Sono lavori di passaggio dunque, in cui Guerzoni precisa la sua riflessione sul supporto materiale, sullo sfondo materico come paesaggio della figura: l’immagine, in questi lavori, coincide con piccoli volti o frammenti (in forma di ritagli fotografici e disegni) nascosti e custoditi nella materialità dell’opera. Di Guerzoni, inoltre, saranno presenti lavori della produzione recente, opere in bilico tra pittura e scultura.
Di Modica, invece, verrà presentato un dipinto del 2021 (La chacha), in cui l’intervento dell’artista nasce dal supporto (tessuto/tovaglia), include il collage e approda a segni che sembrano ipotesi di figure fragili e momentanee. Accanto a questo lavoro, la mostra include una installazione di lavori su carta e disegni, pensata dall’artista appositamente per lo spazio di G7, disposti a parete in forma libera e parzialmente visibili: un dialogo e un processo di azione e reazione tra carte realizzate in tempi diversi in forma di collage, dipinti, o semplici appunti visivi o scarabocchi, di cui viene attutita o enfatizzata la presenza anche attraverso i movimenti dello spettatore attorno al lavoro.
La mostra si inserisce all’interno di un progetto di riflessione tra artisti di generazioni diverse inaugurato dalla galleria nel 2019 con la bipersonale di Jacopo Mazzonelli e Giulio Paolini.
Apertura mostra venerdì 26 novembre, ore 17.00 – 20.30
Modica, ad esempio, utilizza spesso stoffe e tessuti, i cui pattern invitano l’artista a depositarvi liberamente macchie e campiture, ma anche ritagli e frammenti di immagini stampate o fotografiche, fino a definire una specie di paesaggio astratto nel quale collocare segni e tratti che, sincopati e intermittenti, appaiono come ipotesi di figure e cose riconducibili al reale.
Guerzoni, invece, opera attraverso un lungo lavoro di stratificazione che dona all’opera un forte spessore materiale, all’interno della quale, idealmente, le immagini finiscono per nascondersi o rivelarsi come ritrovamenti per via di un lavoro di scavo (nel supporto) operato dall’artista a posteriori, un processo di sottrazione e nuove aggiunte di colore e materia.
Entrambi gli artisti inoltre ampliano i confini della loro processualità pittorica inglobando tecniche e materiali eterogenei e combinandoli insieme: nel caso di Modica il collage e la carta, spesso trattata a monotipo a realizzare immagini che si moltiplicano richiamandosi e rilanciandosi reciprocamente; nel caso di Guerzoni lo strappo d’affresco, ma anche il gesso, il vetro, il frammento fotografico e la carta che si accartoccia, si comprime o si apre a rivelare nuove immagini.
La mostra non si pone limiti cronologici: all’interno di Nascosto in bella vista sono esposti alcuni lavori di Guerzoni della serie Spie, realizzati nei primi anni Ottanta, che appartengono cioè a quel periodo in cui l’artista esce dalla ricerca attorno alla fotografia sviluppata negli anni Settanta e fa il suo ingresso nella pittura. Sono lavori di passaggio dunque, in cui Guerzoni precisa la sua riflessione sul supporto materiale, sullo sfondo materico come paesaggio della figura: l’immagine, in questi lavori, coincide con piccoli volti o frammenti (in forma di ritagli fotografici e disegni) nascosti e custoditi nella materialità dell’opera. Di Guerzoni, inoltre, saranno presenti lavori della produzione recente, opere in bilico tra pittura e scultura.
Di Modica, invece, verrà presentato un dipinto del 2021 (La chacha), in cui l’intervento dell’artista nasce dal supporto (tessuto/tovaglia), include il collage e approda a segni che sembrano ipotesi di figure fragili e momentanee. Accanto a questo lavoro, la mostra include una installazione di lavori su carta e disegni, pensata dall’artista appositamente per lo spazio di G7, disposti a parete in forma libera e parzialmente visibili: un dialogo e un processo di azione e reazione tra carte realizzate in tempi diversi in forma di collage, dipinti, o semplici appunti visivi o scarabocchi, di cui viene attutita o enfatizzata la presenza anche attraverso i movimenti dello spettatore attorno al lavoro.
La mostra si inserisce all’interno di un progetto di riflessione tra artisti di generazioni diverse inaugurato dalla galleria nel 2019 con la bipersonale di Jacopo Mazzonelli e Giulio Paolini.
Apertura mostra venerdì 26 novembre, ore 17.00 – 20.30
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