Donazioni per la Raccolta Lercaro
Dal 21 Settembre 2013 al 13 Luglio 2014
Bologna
Luogo: Raccolta Lercaro
Indirizzo: via Riva di Reno 57
Orari: da martedì a domenica 11-18.30
Curatori: Andrea Dall'Asta S.I., Francesca Passerini
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 051 6566210
Sito ufficiale: http://www.fondazionelercaro.it/index2.php?menu=raccolta&popup=0&pagina=raccolta_2013_09_21
La Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro-Raccolta Lercaro, nell’ambito delle manifestazioni della X edizione di ArteLibro-Festival del Libro d’Arte, presenta alla Città una ventina di opere donate da importanti artisti e da collezionisti che le hanno messe a disposizione dell'intera collettività mediante il museo. Si tratta di lavori degli artisti Marcello Mondazzi, William Xerra, Graziano Pompili, Giovanni Chiaramonte, e dei Maestri Giovanni Boldini, Adolfo Wildt e Georges Rouault: sculture, installazioni, dipinti e disegni che si aggiungono alle opere già presenti nella collezione permanente della Raccolta Lercaro – tra cui la recente donazione dell'artista Ettore Spalletti comprendente i bozzetti per l'Evangeliario Ambrosiano e una splendida Croce di colore realizzata nel 2011 per la mostra Alla luce della Croce – rappresentando un nuovo punto di eccellenza per il museo e per la Città.
Nello specifico, sono presenti due lavori - una installazione e una scultura - dell'artista romano Marcello Mondazzi. La prima, costituita da una palla accompagnata da cinque pali, è realizzata in metacrilato combusto lavorato con oli e petroli e raffigura un mondo malato perché invaso dalla violenza e dalla sopraffazione, simboleggiati dai bastoni. Ma nonostante il grigiore e la scompostezza della superficie, attraversata da crateri e fratture, questo mondo conserva ancora la capacità di essere attraversato da un raggio di luce: infatti, come l'alabastro, se illuminato può accendersi di bagliori nascosti e mostrare a se stesso una possibilità di salvezza. Il cambiamento può ancora essere possibile e si determina nell'accoglienza della Luce. La seconda scultura di Mondazzi è un trilite: una porta realizzata con lo stesso metacrilato, materiale bisognoso di luce per risplendere. Si tratta di una soglia che divide lo spazio in due parti ponendo all'uomo la domanda e la riflessione sull'accoglienza di ciò che si pone “al di là”: dell'accoglienza tanto tra uomini che si pongono su territori diversi, quanto verso Dio, un Infinito misericordioso che ha già oltrepassato quella soglia per rivelarsi alla realtà dell'uomo tramite il Suo figlio, Gesù. All'uomo, la scelta e la responsabilità del passo da compiere.
Un'altra sezione è dedicata a William Xerra, artista piacentino che, nel tempo, ha donato alla Raccolta Lercaro una serie di propri lavori attraverso i quali esprime una ricerca sui procedimenti della creazione dell'immagine mediante una dialettica tra frammenti. In particolare è esposta una Crocifissione realizzata utilizzando come supporto una tela antica. Nel buio cupo e intensamente predominante del dipinto si staglia la sagoma di una croce negata dalla quale emerge una mano che si tende e si apre in un gesto che è, insieme, segno di sofferenza e ricerca di aiuto. Tutto intorno, appena percepibili nella pervasività del colore nero, si aprono bagliori blu, simbolo di un cielo negato ma non del tutto perduto.
Graziano Pompili, artista di origini istriane, è presente con la scultura Ort (luogo), scolpita utilizzando un unico, prezioso blocco di granito nero dello Zimbawe: sulle altezze di una montagna, segnata trasversalmente da incisioni che la feriscono, si staglia una casa che nella forma conserva il ricordo di una croce e diviene chiesa, spazio del sacro. Un edificio costruito sulla roccia, un’immagine tratta dalla realtà e trasfigurata dal mondo interiore dell’artista che la rende metafora di un rifugio a cui sempre si può fare ritorno, simbolo collocato al di fuori del tempo, microcosmo teso verso l’assoluto.
Giovanni Chiaramonte, uno dei più significativi fotografi italiani per la profondità della ricerca sul senso della visione, è presente attraverso la donazione di otto istantanee appartenenti al ciclo Inscape_Piccola creazione. Si tratta di polaroid scattate tra Milano e Berlino, prevalentemente nelle prime ore delle mattine tra il 2011 e il 2012, in cui è rappresentato il mondo della creazione: da quello interno dell’uomo a quello esterno della natura. Chiaramonte "scrive" con la luce immagini impastate di silenzi, enigmi, interrogativi. Frammenti di infinito che si rivelano grazie all’intensa ma tenue dolcezza di un raggio di luce che li illumina anche solo per un istante.
Oltre alle opere offerte dalla generosa disponibilità di questi artisti, la Raccolta Lercaro oggi può offrire al pubblico anche la fruizione di alcuni preziosi lavori di Maestri italiani e internazionali, donati da collezionisti illuminati e desiderosi di condividerne la Bellezza. Si tratta di piccoli disegni del Maestro Giovanni Boldini, raffiguranti studi per ritratti. Piccole miniature di grande qualità, dove il segno "di mano" dell'artista internazionale emerge in tutto il suo vigore, tracciando volti, capelli, espressioni con indiscutibile maestria.
Per questa donazione così importante la Raccolta Lercaro esprime un ringraziamento particolare alla signora Giordana Saglietti che, per ricordare e rendere omaggio alla figura del marito Lionello Di Paolo, cultore e appassionato d'arte, e nella consapevolezza di rendere un servizio alla comunità, ha dato compimento a questa sua volontà. Accanto, un altro grande e riconosciuto Maestro del Novecento internazionale: Adolfo Wildt, la cui incisione Un altare si affianca al disegno già appartenente al nucleo permanente della Raccolta Lercaro, Gli eroi, entrambi realizzati nel contesto della Prima guerra mondiale e tesi a rappresentare le migliaia di vite umane spezzate dalla violenza.
Per il dono di questa incisione la Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro esprime gratitudine all’amico Luigi Tavola.
Infine, la Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro-Raccolta Lercaro ringrazia il proprio Presidente, S. E. Mons. Ernesto Vecchi, per il dono di un'incisione di Georges Rouault, C'est par ses meurtrissures que nous sommes guéris - Dalle sue piaghe siamo stati guariti, appartenente al ciclo Miserere. Un volto sindonico di Cristo livido e coronato di spine cui ogni uomo sofferente può rivolgersi, in cui può specchiarsi e riconoscersi, a cui può guardare con speranza nell'attesa di una nuova alba, rischiarata dalla luce della Resurrezione.
Nello specifico, sono presenti due lavori - una installazione e una scultura - dell'artista romano Marcello Mondazzi. La prima, costituita da una palla accompagnata da cinque pali, è realizzata in metacrilato combusto lavorato con oli e petroli e raffigura un mondo malato perché invaso dalla violenza e dalla sopraffazione, simboleggiati dai bastoni. Ma nonostante il grigiore e la scompostezza della superficie, attraversata da crateri e fratture, questo mondo conserva ancora la capacità di essere attraversato da un raggio di luce: infatti, come l'alabastro, se illuminato può accendersi di bagliori nascosti e mostrare a se stesso una possibilità di salvezza. Il cambiamento può ancora essere possibile e si determina nell'accoglienza della Luce. La seconda scultura di Mondazzi è un trilite: una porta realizzata con lo stesso metacrilato, materiale bisognoso di luce per risplendere. Si tratta di una soglia che divide lo spazio in due parti ponendo all'uomo la domanda e la riflessione sull'accoglienza di ciò che si pone “al di là”: dell'accoglienza tanto tra uomini che si pongono su territori diversi, quanto verso Dio, un Infinito misericordioso che ha già oltrepassato quella soglia per rivelarsi alla realtà dell'uomo tramite il Suo figlio, Gesù. All'uomo, la scelta e la responsabilità del passo da compiere.
Un'altra sezione è dedicata a William Xerra, artista piacentino che, nel tempo, ha donato alla Raccolta Lercaro una serie di propri lavori attraverso i quali esprime una ricerca sui procedimenti della creazione dell'immagine mediante una dialettica tra frammenti. In particolare è esposta una Crocifissione realizzata utilizzando come supporto una tela antica. Nel buio cupo e intensamente predominante del dipinto si staglia la sagoma di una croce negata dalla quale emerge una mano che si tende e si apre in un gesto che è, insieme, segno di sofferenza e ricerca di aiuto. Tutto intorno, appena percepibili nella pervasività del colore nero, si aprono bagliori blu, simbolo di un cielo negato ma non del tutto perduto.
Graziano Pompili, artista di origini istriane, è presente con la scultura Ort (luogo), scolpita utilizzando un unico, prezioso blocco di granito nero dello Zimbawe: sulle altezze di una montagna, segnata trasversalmente da incisioni che la feriscono, si staglia una casa che nella forma conserva il ricordo di una croce e diviene chiesa, spazio del sacro. Un edificio costruito sulla roccia, un’immagine tratta dalla realtà e trasfigurata dal mondo interiore dell’artista che la rende metafora di un rifugio a cui sempre si può fare ritorno, simbolo collocato al di fuori del tempo, microcosmo teso verso l’assoluto.
Giovanni Chiaramonte, uno dei più significativi fotografi italiani per la profondità della ricerca sul senso della visione, è presente attraverso la donazione di otto istantanee appartenenti al ciclo Inscape_Piccola creazione. Si tratta di polaroid scattate tra Milano e Berlino, prevalentemente nelle prime ore delle mattine tra il 2011 e il 2012, in cui è rappresentato il mondo della creazione: da quello interno dell’uomo a quello esterno della natura. Chiaramonte "scrive" con la luce immagini impastate di silenzi, enigmi, interrogativi. Frammenti di infinito che si rivelano grazie all’intensa ma tenue dolcezza di un raggio di luce che li illumina anche solo per un istante.
Oltre alle opere offerte dalla generosa disponibilità di questi artisti, la Raccolta Lercaro oggi può offrire al pubblico anche la fruizione di alcuni preziosi lavori di Maestri italiani e internazionali, donati da collezionisti illuminati e desiderosi di condividerne la Bellezza. Si tratta di piccoli disegni del Maestro Giovanni Boldini, raffiguranti studi per ritratti. Piccole miniature di grande qualità, dove il segno "di mano" dell'artista internazionale emerge in tutto il suo vigore, tracciando volti, capelli, espressioni con indiscutibile maestria.
Per questa donazione così importante la Raccolta Lercaro esprime un ringraziamento particolare alla signora Giordana Saglietti che, per ricordare e rendere omaggio alla figura del marito Lionello Di Paolo, cultore e appassionato d'arte, e nella consapevolezza di rendere un servizio alla comunità, ha dato compimento a questa sua volontà. Accanto, un altro grande e riconosciuto Maestro del Novecento internazionale: Adolfo Wildt, la cui incisione Un altare si affianca al disegno già appartenente al nucleo permanente della Raccolta Lercaro, Gli eroi, entrambi realizzati nel contesto della Prima guerra mondiale e tesi a rappresentare le migliaia di vite umane spezzate dalla violenza.
Per il dono di questa incisione la Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro esprime gratitudine all’amico Luigi Tavola.
Infine, la Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro-Raccolta Lercaro ringrazia il proprio Presidente, S. E. Mons. Ernesto Vecchi, per il dono di un'incisione di Georges Rouault, C'est par ses meurtrissures que nous sommes guéris - Dalle sue piaghe siamo stati guariti, appartenente al ciclo Miserere. Un volto sindonico di Cristo livido e coronato di spine cui ogni uomo sofferente può rivolgersi, in cui può specchiarsi e riconoscersi, a cui può guardare con speranza nell'attesa di una nuova alba, rischiarata dalla luce della Resurrezione.
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giovanni boldini ·
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