Andrés David Carrara. d’Amore e d’Ombra
Dal 28 Gennaio 2023 al 25 Febbraio 2023
Bologna
Luogo: REVE ART
Indirizzo: Via dal Luzzo 4
Orari: giovedì, venerdì e sabato dalle 14.30 alle 19.00
Sito ufficiale: http://reveartgallery.com
Occuparsi di pittura veneziana del Novecento come fa la galleria Reve Art, studiare il fenomeno delle Biennali d’Arte, analizzarne il contraltare polemico e secessionista rappresentato dalle esposizioni di Ca’ Pesaro, significa anche seguirne gli esiti nel panorama contemporaneo. È proprio in questo contesto, sapientemente in bilico fra storia e contingenza, che si pone la pittura di Andrés David Carrara. Se è nato nel 1973 in Argentina, è a Venezia, in Accademia, che studia e si appropria dei fondamenti di quella tradizione pittorica che rielabora nella sua opera, secondo una cifra stilistica inconfondibile ed originalissima.
Carrara è l’erede indiscusso del vedutismo visionario di Mario De Maria e di Gennaro Favai, l’interprete moderno del secessionismo romantico di teodoro Wolf Ferrari, l’iconico successore del simbolismo d’impronta nordica di Guido Marussig.
Pittura antica quella di Andrés, ma modernissima. Come in una ripresa cinematografica, i fotogrammi si succedono rapidamente sulla tela, accumulandosi in un fermo immagine, già stinto e slabbrato, prossimo com’è a mutare ancora.
Protagonista di tutta l’opera di Carrara è l’ombra, che col suo incessante, indefesso lavorio smussa gli spigoli, leviga le superfici, corrode i profili, divora le linee. Amorevolmente sbrana l’involucro del reale per dirimere anche l’ultimo ostacolo percettivo e dar libero accesso ad una dimensione onirica, soggettiva e personalissima. Nella foga ostinata della cancellazione lei, l’ombra, elide anche i silenzi, rumorosamente logorati da un amalgama di passione e perseveranza.
Carrara è l’erede indiscusso del vedutismo visionario di Mario De Maria e di Gennaro Favai, l’interprete moderno del secessionismo romantico di teodoro Wolf Ferrari, l’iconico successore del simbolismo d’impronta nordica di Guido Marussig.
Pittura antica quella di Andrés, ma modernissima. Come in una ripresa cinematografica, i fotogrammi si succedono rapidamente sulla tela, accumulandosi in un fermo immagine, già stinto e slabbrato, prossimo com’è a mutare ancora.
Protagonista di tutta l’opera di Carrara è l’ombra, che col suo incessante, indefesso lavorio smussa gli spigoli, leviga le superfici, corrode i profili, divora le linee. Amorevolmente sbrana l’involucro del reale per dirimere anche l’ultimo ostacolo percettivo e dar libero accesso ad una dimensione onirica, soggettiva e personalissima. Nella foga ostinata della cancellazione lei, l’ombra, elide anche i silenzi, rumorosamente logorati da un amalgama di passione e perseveranza.
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