Regina. Della Scultura

Dal 28 Aprile 2021 al 19 Settembre 2021
Bergamo
Luogo: GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Indirizzo: Via San Tomaso 53
Orari: Lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì ore 15:00-20:00. Ultimo ingresso ore 19:00. Aperto al mattino per scuole e gruppi prenotati (con visita guidata). Sabato e domenica 10:00-18:00. Ultimo ingresso ore 17:00. Martedì chiuso
Curatori: Chiara Gatti e Lorenzo Giusti
Prolungata: fino al 19 settembre 2021
Costo del biglietto: Intero € 6, Ridotto e Gruppi (con visita guidata) € 4. Gruppi scolastici gratuito. Per la visita durante i fine settimana prenotazione obbligatoria con acquisto online dal sito gamec.it, da effettuarsi entro la mezzanotte del giorno precedente. Prevendita online € 1
Telefono per informazioni: +39 035 270272
E-Mail info: biglietteria@gamec.it
Sito ufficiale: http://www.gamec.it
La mostra, a cura di Chiara Gatti e Lorenzo Giusti, nasce dall'acquisizione da parte della GAMeC e del Centre Pompidou di Parigi di un importante nucleo di opere dell'artista e mira ad analizzare – dagli esordi negli anni Venti fino ai primi anni Settanta – la riflessione formale di una personalità unica, rimasta a torto ai margini della storia e riscoperta adesso quale figura complessa, sperimentatrice, versatile e poetica.
Regina è stata la prima donna dell'avanguardia italiana a dedicarsi interamente alla scultura, di cui ha riletto i linguaggi in direzione audace e sperimentale, piegando la ricerca accademica e naturalistica all'uso di materiali inediti. Alluminio, filo di ferro, latta, stagno, carta vetrata, Plexiglas sono stati i mezzi privilegiati di una continua e inesausta indagine compositiva ed espressiva che ha abbracciato inizialmente i modi del Futurismo e poi quelli del MAC, il Movimento arte concreta, a cui Regina si avvicina nel 1951 grazie a Bruno Munari.
Duecentocinquanta opere tra sculture, mobiles, disegni, cartamodelli e taccuini, provenienti dalla Collezione-Archivio Gaetano e Zoe Fermani, da collezioni private e dal Museo di Mede Lomellina – che custodisce una parte significativa della sua produzione degli esordi –, ci guidano in un percorso che si sviluppa per temi ed epoche, intrecciando i contatti con i movimenti dell'avanguardia e le vicende biografiche, dal Ventennio al boom del dopoguerra.
Completa la mostra una monografia, pubblicata da GAMeC Books ed Éditions du Centre Pompidou, con saggi di Christine Macel, Lorenzo Giusti, Chiara Gatti, Paolo Campiglio e Paolo Sacchini, concept grafico di Leonardo Sonnoli e Irene Bacchi, e con un progetto fotografico di Delfino Sisto Legnani.
L'allestimento è a cura del designer Francesco Faccin.
La mostra è realizzata grazie al contributo speciale del Comune di Bergamo.
Si ringrazia inoltre Santini Cycling Wear per il sostegno.
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