Nudge
![Affiliati Peducci, Savini, Foam Giuliano, 2009, marmo Affiliati Peducci, Savini, Foam Giuliano, 2009, marmo](http://www.arte.it/foto/600x450/c4/24761-Affiliati_Peducci_Savini_Foam_Giuliano_2009_marmo_cm_40x28x18.jpg)
Affiliati Peducci, Savini, Foam Giuliano, 2009, marmo
Dal 19 Settembre 2014 al 29 Novembre 2014
Bergamo
Luogo: Galleria Marelia arte moderna e contemporanea
Indirizzo: via Torretta 4
Orari: da lunedì a venerdì 15-19 o su appuntamento
Curatori: Paola Silvia Ubiali
Enti promotori:
- Accademia di Belle Arti G. Carrara di Bergamo
- Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
Telefono per informazioni: +39 347 8206829
E-Mail info: info@galleriamarelia.it
Sito ufficiale: http://www.galleriamarelia.it
L’ironia è un’alterazione, spesso paradossale, che si esprime allo scopo di sottolineare la realtà di un fatto mediante l'apparente dissimulazione della sua vera natura ed è anche la capacità di vedere le cose da un punto di vista opposto rispetto a quello in cui appaiono.
Pensiamo in quanti modi differenti si può declinare questo termine, che spesso viene confuso con il sarcasmo. Sebbene sia il sarcasmo che l’ironia esprimano una critica, essi si distinguono nell’intenzione: nel primo è denigratoria, mentre nel secondo è fondamentalmente giocosa.
La storia dell’umanità è pervasa d’ironia. Non solo essa è presente nella vita dell’uomo sin dall’antichità, ma tocca in modo talmente trasversale i più svariati campi - dalla filosofia alla storia, dalla poesia alla letteratura, dal teatro al cinema, alla musica - che si potrebbe rileggere la storia dell’umanità proprio seguendo questa linea.
Personaggi indimenticabili, ognuno a suo modo e in diverse discipline, hanno fatto dell’ironia una sottile chiave di lettura del reale. Da Socrate a Dante, da Rabelais a Galileo, da Goldoni a Bergson, da Charlie Chaplin ad Alberto Sordi fino ai Simpson…
E’ proprio Alberto Sordi che con il mitico film “Le vacanze intelligenti” del 1978 ironizzando in modo straordinario e ancora attualissimo sull’arte contemporanea ci traghetta in questa disciplina che, naturalmente, non è mai rimasta immune da uno sguardo ironico. Apelle, Bosch, i Bamboccianti, Bocchi e Albrici, Longhi, Courbet, Ensor, Duchamp, Magritte, Manzoni, Cattelan, sono solo alcuni degli artisti che, usando l’ironia, sono riusciti a mostrarci la vita da un diverso punto di vista, in quegli aspetti che non si manifestano immediatamente ma che conducono verso una riflessione, a volte anche spietata, sulla realtà.
Anche oggi l’ironia interessa molti artisti contemporanei i quali, ognuno nella propria individualità, continuano a sviluppare questa tematica con peculiari e differenti linguaggi. Basti pensare al seppur sporadico fiorire di mostre sull’argomento, da Don’t smile a cura di Christiane Meyer-Stoll, presso il Kunstmuseum di Vaduz in Liechtenstein alla recente Resilienze a cura di Luciana Littizzetto e Caterina Fossati a Palazzo Saluzzo a Torino.
Ma se verso il 1924 André Breton si stupiva della scarsa attenzione dedicata al sogno che tanta parte ha nella vita umana e per tale motivo fondava il Surrealismo, oggi potremmo stupirci del fatto che, data la varietà e la quantità di materiale sull’argomento, non ci sia stato ancora nessuno che in arte si sia esposto a una codificazione di quell’ironia moderna di stampo concettuale che, da Duchamp in poi, potrebbe essere classificata, anch’essa, con un “ismo” e che spesso genera discussioni del tipo “lo sapevo fare anch’io…”.
Il verbo to nudge, tradotto dall’inglese significa “dare un colpetto, una gomitata, ammicare ironicamente” e proprio usando il linguaggio dell’ironia questi artisti affrontano, anche criticamente, la realtà.
Un’operazione concettuale con la quale viene alterato il modo abituale di guardare e pensare le cose. Oggetti e comportamenti che perdono la loro funzione quotidiana perché messi in relazione tra loro in modo da stravolgere l'idea comune a noi nota o che, attraverso uno scarto, uno scostamento, si rivelano differenti da ciò che sembrano a prima vista.
La mostra non ha la pretesa di essere esaustiva sull’argomento, desidera semplicemente illustrare una campionatura di lavori di alcuni artisti contemporanei qui riuniti “per ironia della sorte” e che insieme forniscono indizi su questo aspetto importante, a volte sottovalutato, della vita. Nella prima sala i già affermati Affiliati Peducci/Savini, Nicola Bolla, Claudio Destito, Matilde Domestice e Nadir Valente; nella seconda i giovanissimi emergenti: Barbara Boiocchi, Simone Brolis, Federica Mutti, Elena Tortia con il patrocinio delle rispettive Accademie di Belle Arti di Bergamo e di Torino.
Pensiamo in quanti modi differenti si può declinare questo termine, che spesso viene confuso con il sarcasmo. Sebbene sia il sarcasmo che l’ironia esprimano una critica, essi si distinguono nell’intenzione: nel primo è denigratoria, mentre nel secondo è fondamentalmente giocosa.
La storia dell’umanità è pervasa d’ironia. Non solo essa è presente nella vita dell’uomo sin dall’antichità, ma tocca in modo talmente trasversale i più svariati campi - dalla filosofia alla storia, dalla poesia alla letteratura, dal teatro al cinema, alla musica - che si potrebbe rileggere la storia dell’umanità proprio seguendo questa linea.
Personaggi indimenticabili, ognuno a suo modo e in diverse discipline, hanno fatto dell’ironia una sottile chiave di lettura del reale. Da Socrate a Dante, da Rabelais a Galileo, da Goldoni a Bergson, da Charlie Chaplin ad Alberto Sordi fino ai Simpson…
E’ proprio Alberto Sordi che con il mitico film “Le vacanze intelligenti” del 1978 ironizzando in modo straordinario e ancora attualissimo sull’arte contemporanea ci traghetta in questa disciplina che, naturalmente, non è mai rimasta immune da uno sguardo ironico. Apelle, Bosch, i Bamboccianti, Bocchi e Albrici, Longhi, Courbet, Ensor, Duchamp, Magritte, Manzoni, Cattelan, sono solo alcuni degli artisti che, usando l’ironia, sono riusciti a mostrarci la vita da un diverso punto di vista, in quegli aspetti che non si manifestano immediatamente ma che conducono verso una riflessione, a volte anche spietata, sulla realtà.
Anche oggi l’ironia interessa molti artisti contemporanei i quali, ognuno nella propria individualità, continuano a sviluppare questa tematica con peculiari e differenti linguaggi. Basti pensare al seppur sporadico fiorire di mostre sull’argomento, da Don’t smile a cura di Christiane Meyer-Stoll, presso il Kunstmuseum di Vaduz in Liechtenstein alla recente Resilienze a cura di Luciana Littizzetto e Caterina Fossati a Palazzo Saluzzo a Torino.
Ma se verso il 1924 André Breton si stupiva della scarsa attenzione dedicata al sogno che tanta parte ha nella vita umana e per tale motivo fondava il Surrealismo, oggi potremmo stupirci del fatto che, data la varietà e la quantità di materiale sull’argomento, non ci sia stato ancora nessuno che in arte si sia esposto a una codificazione di quell’ironia moderna di stampo concettuale che, da Duchamp in poi, potrebbe essere classificata, anch’essa, con un “ismo” e che spesso genera discussioni del tipo “lo sapevo fare anch’io…”.
Il verbo to nudge, tradotto dall’inglese significa “dare un colpetto, una gomitata, ammicare ironicamente” e proprio usando il linguaggio dell’ironia questi artisti affrontano, anche criticamente, la realtà.
Un’operazione concettuale con la quale viene alterato il modo abituale di guardare e pensare le cose. Oggetti e comportamenti che perdono la loro funzione quotidiana perché messi in relazione tra loro in modo da stravolgere l'idea comune a noi nota o che, attraverso uno scarto, uno scostamento, si rivelano differenti da ciò che sembrano a prima vista.
La mostra non ha la pretesa di essere esaustiva sull’argomento, desidera semplicemente illustrare una campionatura di lavori di alcuni artisti contemporanei qui riuniti “per ironia della sorte” e che insieme forniscono indizi su questo aspetto importante, a volte sottovalutato, della vita. Nella prima sala i già affermati Affiliati Peducci/Savini, Nicola Bolla, Claudio Destito, Matilde Domestice e Nadir Valente; nella seconda i giovanissimi emergenti: Barbara Boiocchi, Simone Brolis, Federica Mutti, Elena Tortia con il patrocinio delle rispettive Accademie di Belle Arti di Bergamo e di Torino.
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