Giovanni Testori. I Pugilatori
Dal 10 Maggio 2013 al 31 Maggio 2013
Bergamo
Luogo: Palazzo Credito Bergamasco
Indirizzo: largo Porta Nuova 2
Orari: da lunedì a venerdì 8.20-13.20/ 14.50-15.50; l'11, 18 e 25 maggio 14.30-20.30; il 12, 19 e 26 maggio 10.30-19.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 035 393006
E-Mail info: info@fondazionecreberg.it
Sito ufficiale: http://www.fondazionecreberg.it
La Fondazione Credito Bergamasco, in collaborazione con l’Associazione Testori, raduna l’intero ciclo dei Pugilatori di Giovanni Testori, per celebrare nel 2013 i vent’anni dalla morte e i novanta dalla nascita dello scrittore con un’importante e inedita mostra di suoi dipinti, allestita presso la sede centrale del Creberg.
La materia pittorica dei Pugilatori è lavorata quasi come se si trattasse di opere in scultura, straborda dalla tela e raggiunge uno spessore da bassorilievo che dà vibrazione ai corpi e li inserisce a pieno titolo nella tradizione figurativa studiata e amata da Testori: “attraverso una lunga storia di incroci, di mutazioni, di arricchimenti cromosomici, i giovani atleti discendono dal Bacchino malato o dal Narciso del Caravaggio, mettendosi accanto ai giovani saltimbanchi di Picasso – epoca rosa e blu – e con affinità spirituali più fonde accanto ai clowns, alle cavallerizze ed alle prostitute di Rouault, alla loro quasi animalesca volontà di lotta e capacità di resistere, di incassare i colpi”. Così scriveva Carluccio, nell’introduzione al catalogo della mostra alla Galatea. Con i Pugilatori Testori era tornato a dar voce ai personaggi che popolavano i suoi celebri racconti e romanzi degli anni Cinquanta: un’iconografia composta di dedizione allo sport e di sentimento di rivalsa.
Sono i temi che colpirono l’immaginazione di Luchino Visconti, tanto da fargli scegliere il testoriano Ponte della Ghisolfa come cuore della sceneggiatura del film Rocco e i suoi fratelli. L’esposizione sarà organizzata in tre sezioni: dagli “Spogliatoi”, in cui si respira tutta la tensione della preparazione alla gara, ai “Ritratti” dei pugili che si presentano alla battaglia, fino al “ring” vero e proprio. Quest’ultima sezione è immortalata tramite dipinti che sembrano tratti da sequenze filmiche e contemplano tutte le fasi del combattimento.
La materia pittorica dei Pugilatori è lavorata quasi come se si trattasse di opere in scultura, straborda dalla tela e raggiunge uno spessore da bassorilievo che dà vibrazione ai corpi e li inserisce a pieno titolo nella tradizione figurativa studiata e amata da Testori: “attraverso una lunga storia di incroci, di mutazioni, di arricchimenti cromosomici, i giovani atleti discendono dal Bacchino malato o dal Narciso del Caravaggio, mettendosi accanto ai giovani saltimbanchi di Picasso – epoca rosa e blu – e con affinità spirituali più fonde accanto ai clowns, alle cavallerizze ed alle prostitute di Rouault, alla loro quasi animalesca volontà di lotta e capacità di resistere, di incassare i colpi”. Così scriveva Carluccio, nell’introduzione al catalogo della mostra alla Galatea. Con i Pugilatori Testori era tornato a dar voce ai personaggi che popolavano i suoi celebri racconti e romanzi degli anni Cinquanta: un’iconografia composta di dedizione allo sport e di sentimento di rivalsa.
Sono i temi che colpirono l’immaginazione di Luchino Visconti, tanto da fargli scegliere il testoriano Ponte della Ghisolfa come cuore della sceneggiatura del film Rocco e i suoi fratelli. L’esposizione sarà organizzata in tre sezioni: dagli “Spogliatoi”, in cui si respira tutta la tensione della preparazione alla gara, ai “Ritratti” dei pugili che si presentano alla battaglia, fino al “ring” vero e proprio. Quest’ultima sezione è immortalata tramite dipinti che sembrano tratti da sequenze filmiche e contemplano tutte le fasi del combattimento.
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