Fragile, maneggiare con cura. Una mostra sospesa
![Fragile, maneggiare con cura. Una mostra sospesa, Bergamo Fragile, maneggiare con cura. Una mostra sospesa, Bergamo](http://www.arte.it/foto/600x450/b9/113761-maxresdefault.jpg)
Fragile, maneggiare con cura. Una mostra sospesa, Bergamo
Dal 09 Marzo 2021 al 09 Marzo 2021
Bergamo
Luogo: Passaggio Torre di Adalberto - Sala Viscontea
Indirizzo: Passeggiata Torre di Adalberto 2
Enti promotori:
- Con il patrocinio del Comune di Bergamo
- In collaborazione con Landscape Festival - Maestri del Paesaggio
E-Mail info: olga.bachschmidt@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.youtube.com/watch?v=rHjHRJBZmyk
A un anno esatto dall’inizio del lockdown che ha cambiato la vita di tutti noi, l’artista Pina Inferrera, che proprio nel periodo di reclusione ha dato corpo al progetto espositivo ”Fragile, maneggiare con cura”, sente la necessità di ripercorrere i sentimenti che hanno spinto la sua ricerca di racconto sulla fragilità degli individui e del rapporto tra uomo e natura.
Il video racconta le emozioni che abbiamo vissuto in quei giorni... i primi contagi, l’incredulità, l’epidemia, la paura, la fragilità umana, la speranza.
“Fragile, una mostra sospesa” diviene la metafora del tempo che stiamo vivendo, la nostra sospensione sulla vita, mai come ora resa così evidente. Ci ricorda quanto sia precario il delicato equilibrio con la natura e invita a visitare l’installazione aerea dell'artista allestita nel Passaggio Torre di Adalberto, spazio esterno prospiciente la Sala Viscontea.
Una delle più antiche torri medioevali della città, un tempo carcere, oggi diventa metafora del nostro vivere e sentire quotidiano, del senso di prigionia e costrizione che viviamo in questo particolare periodo. Il varco di passaggio diviene la soglia tra il nucleo storico della città antica e la natura esterna che circonda le mura della Cittadella Viscontea, ma anche soglia silenziosa delle nostre riflessioni e del nostro percepire.
E’ l'occasione per poter ammirare le immagini dell’artista ricollocate “en plein air” nel loro ambiente naturale... lo spazio aperto, in un passaggio dall'acqua all'aria, librate come un fragile e delicato “mobiles” delle emozioni in un precario equilibrio che regola il rapporto tra natura e ambiente e soprattutto tra uomo e natura, tematica da sempre presente nella ricerca dell'artista.
L'installazione è un invito ad alzare lo sguardo, ad osservare lo spazio intorno a noi con occhi nuovi, a riflettere sulla natura che ci circonda quotidianamente, a rallentare perdendosi nelle immagini sospese: un albero, una pozzanghera, un tappeto di foglie, i rami degli alberi rivolti verso il cielo come nelle immagini di "Ramificazioni” che chiudono il video. La partitura musicale che accompagna le immagini, composta appositamente per il progetto da un musicoterapeuta, utilizza i ritmi binaurali associati a musica e suono, questi sono stati inseriti nel brano tramite onde pure, in modo progressivo per evidenziare la carica emozionale del racconto visivo.
"Nella mutazione tutti gli esseri viventi vivono un preciso momento di fragilità, abbandonano uno stato per ritrovarsi in un altro" Cristina Gilda Artese
Video a cura di Pina Inferrera, Olga Bachschmidt, Luigi D’Alessandro
Opere di Pina Inferrera
Voce narrante di Luigi D’Alessandro
Testi di Cristina Gilda Artese, Olga Bachschmidt
Regia, riprese, montaggio di Luigi D’Alessandro Musica di Valerio Frizzo “Il sorriso del Suono”
Il video racconta le emozioni che abbiamo vissuto in quei giorni... i primi contagi, l’incredulità, l’epidemia, la paura, la fragilità umana, la speranza.
“Fragile, una mostra sospesa” diviene la metafora del tempo che stiamo vivendo, la nostra sospensione sulla vita, mai come ora resa così evidente. Ci ricorda quanto sia precario il delicato equilibrio con la natura e invita a visitare l’installazione aerea dell'artista allestita nel Passaggio Torre di Adalberto, spazio esterno prospiciente la Sala Viscontea.
Una delle più antiche torri medioevali della città, un tempo carcere, oggi diventa metafora del nostro vivere e sentire quotidiano, del senso di prigionia e costrizione che viviamo in questo particolare periodo. Il varco di passaggio diviene la soglia tra il nucleo storico della città antica e la natura esterna che circonda le mura della Cittadella Viscontea, ma anche soglia silenziosa delle nostre riflessioni e del nostro percepire.
E’ l'occasione per poter ammirare le immagini dell’artista ricollocate “en plein air” nel loro ambiente naturale... lo spazio aperto, in un passaggio dall'acqua all'aria, librate come un fragile e delicato “mobiles” delle emozioni in un precario equilibrio che regola il rapporto tra natura e ambiente e soprattutto tra uomo e natura, tematica da sempre presente nella ricerca dell'artista.
L'installazione è un invito ad alzare lo sguardo, ad osservare lo spazio intorno a noi con occhi nuovi, a riflettere sulla natura che ci circonda quotidianamente, a rallentare perdendosi nelle immagini sospese: un albero, una pozzanghera, un tappeto di foglie, i rami degli alberi rivolti verso il cielo come nelle immagini di "Ramificazioni” che chiudono il video. La partitura musicale che accompagna le immagini, composta appositamente per il progetto da un musicoterapeuta, utilizza i ritmi binaurali associati a musica e suono, questi sono stati inseriti nel brano tramite onde pure, in modo progressivo per evidenziare la carica emozionale del racconto visivo.
"Nella mutazione tutti gli esseri viventi vivono un preciso momento di fragilità, abbandonano uno stato per ritrovarsi in un altro" Cristina Gilda Artese
Video a cura di Pina Inferrera, Olga Bachschmidt, Luigi D’Alessandro
Opere di Pina Inferrera
Voce narrante di Luigi D’Alessandro
Testi di Cristina Gilda Artese, Olga Bachschmidt
Regia, riprese, montaggio di Luigi D’Alessandro Musica di Valerio Frizzo “Il sorriso del Suono”
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