Rossana Ruggiero. My Self
Dal 04 Ottobre 2014 al 04 Novembre 2014
Arezzo
Luogo: Antiche Mura
Indirizzo: piaggia di Murello 35
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0575 20410
E-Mail info: antichemura.arezzo@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.antichemura.info
Antiche Mura, in collaborazione con Galleria 33, presenta My Self, personale fotografica di Rossana Ruggiero.
Le immagini, selezionate da Emozioni narrate, mostra presentata lo scorso 27 marzo presso Corpo e mente nell’ambito del progetto curato da Marco Botti L’incanto dell’essere tra corpo e mente, sono una sorta di racconto tutto costruito intorno ad un soggetto, che nel caso specifico è anche chi scrive - parafrasando chi sta dietro l’obiettivo.
Capita che, nell’intento di delineare e affermare chi siamo, si cerchi riscontro negli altri. Può succedere inoltre che, mossi dall’urgenza di liberarsi da ciò che pare stabilito, si scelga il ritiro in rifiuto all’alienazione del quotidiano.
C’è poi, infine, la ricerca intesa come viatico per qualcosa che necessita di assoluta abnegazione: l’identità.
Spesso la presenza di un corpo è sinonimo di assenza. Non è un paradosso, ma il sintomo di un’indagine analitica in atto. Nella fotografia di Rossana Ruggiero la presenza umana appare e scompare, è concreta, ma sembra fantasmica. Non è mai perfettamente riconoscibile. Ci appare incorporea, irreale, sorta di personificazione di emozioni, sentimenti, significati subliminali e mai persona viva e vera, in carne e ossa. Sul piano formale poi, la scelta cromatica e di luce concorre a determinare questo senso di presa di distanza dal reale, mentre i tagli danno respiro, lasciando al centro il soggetto.
Sono scatti intimi, in cui la fotografa è anche protagonista della scena. Essa si pone al centro e al contempo si nega. I contesti cambiano, ma nel passaggio da ambienti chiusi a spazi aperti si avverte sempre il medesimo senso di ripiegamento interiore. Gioca con la sua immagine, muta la sua presenza e si mette sempre in trappola. C’è un distacco dal corpo, un tentativo di osservarsi da fuori, di trovare un punto di vista oggettivo, di mettersi a nudo e travestirsi, spogliandosi di ogni maschera e apparenza.
My self è un progetto tripartito: sia sul piano formale, che del contenuto. Ed è proprio per questo che emerge chiaro il filo rosso che lo sottende: l’autorappresentazione e la pirandelliana ricerca del vero nella finzione. Se spesso la vita non permette di palesarsi senza filtri, si può tentare di ritagliarsi un tempo per affermare il proprio io, dare conto della propria presenza e cercare di far coincidere l’immagine che abbiamo di noi stessi con quella che gli altri hanno di noi. La predominanza assoluta dell’io è dichiarata e dall’eterogeneità dei luoghi scelti – meri sfondi – e dall’assenza di un intreccio. Non c’è narrazione e neanche simbiosi tra soggetto e ambiente. Non ci sono risposte o certezze, solo domande, frasi in sospeso. Si tratta di un progetto aperto, che nel tempo si svilupperà attraverso nuove sembianze, ma mantenendo fermo sempre il minimo comune denominatore scelto: l’identità.
Rossana Ruggiero è nata a Salerno nel 1971. La sua passione per la fotografia inizia nel 2001. Apprende sia operando sul campo, affiancando professionisti, che studiando e frequentando corsi tecnici. Negli ultimi anni ha scelto la fotografia come mezzo d’espressione artistica. La sua prima personale risale al marzo 2014. Attualmente opera nell’ambito del collettivo fotografico La Pieve, partecipa a mostre collettive e porta avanti la sua ricerca fotografica personale.
Le immagini, selezionate da Emozioni narrate, mostra presentata lo scorso 27 marzo presso Corpo e mente nell’ambito del progetto curato da Marco Botti L’incanto dell’essere tra corpo e mente, sono una sorta di racconto tutto costruito intorno ad un soggetto, che nel caso specifico è anche chi scrive - parafrasando chi sta dietro l’obiettivo.
Capita che, nell’intento di delineare e affermare chi siamo, si cerchi riscontro negli altri. Può succedere inoltre che, mossi dall’urgenza di liberarsi da ciò che pare stabilito, si scelga il ritiro in rifiuto all’alienazione del quotidiano.
C’è poi, infine, la ricerca intesa come viatico per qualcosa che necessita di assoluta abnegazione: l’identità.
Spesso la presenza di un corpo è sinonimo di assenza. Non è un paradosso, ma il sintomo di un’indagine analitica in atto. Nella fotografia di Rossana Ruggiero la presenza umana appare e scompare, è concreta, ma sembra fantasmica. Non è mai perfettamente riconoscibile. Ci appare incorporea, irreale, sorta di personificazione di emozioni, sentimenti, significati subliminali e mai persona viva e vera, in carne e ossa. Sul piano formale poi, la scelta cromatica e di luce concorre a determinare questo senso di presa di distanza dal reale, mentre i tagli danno respiro, lasciando al centro il soggetto.
Sono scatti intimi, in cui la fotografa è anche protagonista della scena. Essa si pone al centro e al contempo si nega. I contesti cambiano, ma nel passaggio da ambienti chiusi a spazi aperti si avverte sempre il medesimo senso di ripiegamento interiore. Gioca con la sua immagine, muta la sua presenza e si mette sempre in trappola. C’è un distacco dal corpo, un tentativo di osservarsi da fuori, di trovare un punto di vista oggettivo, di mettersi a nudo e travestirsi, spogliandosi di ogni maschera e apparenza.
My self è un progetto tripartito: sia sul piano formale, che del contenuto. Ed è proprio per questo che emerge chiaro il filo rosso che lo sottende: l’autorappresentazione e la pirandelliana ricerca del vero nella finzione. Se spesso la vita non permette di palesarsi senza filtri, si può tentare di ritagliarsi un tempo per affermare il proprio io, dare conto della propria presenza e cercare di far coincidere l’immagine che abbiamo di noi stessi con quella che gli altri hanno di noi. La predominanza assoluta dell’io è dichiarata e dall’eterogeneità dei luoghi scelti – meri sfondi – e dall’assenza di un intreccio. Non c’è narrazione e neanche simbiosi tra soggetto e ambiente. Non ci sono risposte o certezze, solo domande, frasi in sospeso. Si tratta di un progetto aperto, che nel tempo si svilupperà attraverso nuove sembianze, ma mantenendo fermo sempre il minimo comune denominatore scelto: l’identità.
Rossana Ruggiero è nata a Salerno nel 1971. La sua passione per la fotografia inizia nel 2001. Apprende sia operando sul campo, affiancando professionisti, che studiando e frequentando corsi tecnici. Negli ultimi anni ha scelto la fotografia come mezzo d’espressione artistica. La sua prima personale risale al marzo 2014. Attualmente opera nell’ambito del collettivo fotografico La Pieve, partecipa a mostre collettive e porta avanti la sua ricerca fotografica personale.
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