La civiltà delle armi e le Corti del Rinascimento
Dal 31 Agosto 2021 al 03 Maggio 2022
Anghiari | Arezzo
Luogo: Museo della Battaglia e di Anghiari
Indirizzo: Piazza Mameli 1-2
Orari: tutti i giorni 9.30-13 / 14.30-18.30
Enti promotori:
- Comune di Anghiari
- Museo della Battaglia e di Anghiari
Prolungata: fino al 3 maggio 2022
Telefono per informazioni: +39 0575 787023
E-Mail info: museobattaglia@anghiari.it
Sito ufficiale: http://www.battaglia.anghiari.it
Al via, ad Anghiari, “La civiltà delle armi e le Corti del Rinascimento”, esposizione inserita nel progetto “Terre degli Uffizi”, ideato e realizzato da Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze all’interno dei rispettivi programmi Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei. La mostra, presentata stamani, è promossa dal Comune di Anghiari ed è accolta al Museo della Battaglia e di Anghiari). Ha l’obiettivo di raccontare la trasformazione durante il Rinascimento di una parte dei notabili del luogo, da guerrieri e combattenti in cortigiani eruditi e amanti della cultura.
La città di Anghiari, infatti, in questo periodo fornì uomini d’arme fedeli a vari eserciti delle Signorie italiane, la cui nobiltà era spesso imparentata con quella della cittadina toscana. Il corredo di un combattente all’epoca già rappresentava un investimento e le virtù militari si celebravano sempre richiamandosi ai valorosi condottieri dell’antichità. Dunque, il mestiere delle armi era appannaggio di classi sociali alte, con forti interessi culturali e conoscenza del valore delle opere d’arte. La rassegna ruota dunque intorno ai personaggi storici legati ad Anghiari che si impegnarono ad ‘evolversi’ da cavalieri e soldati in cortigiani.
Studi storici recenti sulle famiglie illustri di Anghiari hanno evidenziato sodalizi e legami di parentela con importanti casate, in particolare i Montefeltro di Urbino, immortalati nel celeberrimo doppio ritratto di Federico da Montefeltro e della moglie Battista Sforza realizzato da Piero della Francesca, giunto a Firenze nel Seicento con l’eredità di Vittoria della Rovere ed oggi agli Uffizi. Il duca di Montefeltro sarà protagonista anche della mostra anghiarese, dove è esposto il suo ritratto appartenente alla famosa collezione gioviana degli Uffizi, commissionata nel Cinquecento da Cosimo I dei Medici a Cristofano dell’Altissimo debitore: a distanza di più di un secolo l’opera ancora è ispirata al celebre dipinto di Piero della Francesca. In mostra saranno esposti due tabernacoli lignei quattrocenteschi, che questi personaggi utilizzavano per la loro devozione privata presso le loro dimore, o nelle cappelle di famiglia nelle chiese: anche i soldati e i condottieri avevano la necessità di pregare e invocare la protezione divina. E, sempre a proposito di armi e battaglie, sono stati inviati dagli Uffizi anche il ritratto di uomo in armatura di scuola francese cinquecentesca e due tele con “Scene di Battaglia” del pittore Jacques Curtois detto il Borgognone, specialista di questi soggetti, poste in dialogo con la nota incisione di Gérard Edelinck dalla copia di Rubens dal perduto cartone di Leonardo per la Battaglia di Anghiari.
Non bisogna dimenticare infatti quanto la notorietà di Anghiari si leghi alla battaglia combattuta il 29 giugno 1440 tra le truppe milanesi dei Visconti e la coalizione guidata dalla Repubblica fiorentina insieme a Venezia e allo stato Pontificio, che vinse contro Milano. La stessa battaglia che Leonardo fra il 1504 e 1505 fu chiamato a rievocare nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. Quella vittoria, così importante per le contese politiche dell’Italia di allora, segnò il destino della città dell’alta Val Tiberina, condizionandone in profondità il tessuto sociale.
“E’ una grande soddisfazione - ha dichiarato il sindaco di Anghiari Alessandro Polcri - che Anghiari sia tra i primi cinque progetti dell’iniziativa “Terre degli Uffizi”, di cui tre nella provincia di Arezzo - dichiara il Sindaco di Anghiari Alessandro Polcri. Una collaborazione con le Gallerie degli Uffizi nata nel 2019 in occasione del cinquecentenario dalla morte di Leonardo da Vinci e che adesso grazie ad importanti notizie storiche provenienti da fonti d’archivio legano la storia di Anghiari a quella delle più grandi Corti rinascimentali. Una relazione fra città e periferia nel Rinascimento che si compie oggi in questa importante collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e che vede proseguire anche la collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Un ringraziamento speciale a tutto lo staff de Le Gallerie degli Uffizi, in particolar modo al direttore Eike Schmidt, alla Fondazione CR Firenze e in particolare al nostro museo comunale – il Museo Battaglia Anghiari - senza il quale non sarebbe stato possibile realizzare tutto questo”.
“La mostra di Anghiari - ha sottolineato il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt - è l’occasione per dare valore alla ricerca scientifica, che continua a dare frutti e a produrre scoperte anche su temi e periodi ben noti. Ed è un’opportunità straordinaria per scoprire il tessuto sociale e culturale dell’Italia del Rinascimento, dove feroci condottieri - come Federico da Montefeltro - potevano tornare a casa dopo le loro campagne sanguinarie e vestire i panni dell’umanista illuminato, coltivare studi letterari e filosofici, commissionare opere d’arte sublimi, stabilendo allo stesso tempo attraverso le arti e le lettere un’altra forma di competizione – virtuosa - con i signori degli altri Stati. Guerra e Pace si intrecciano mirabilmente nell’iniziativa anghiarese: nei ritratti e nelle opere esposte rivivono personaggi legati alla Valtiberina, con le loro aspirazioni militari e i loro interessi intellettuali che hanno forgiato per sempre il carattere di questo territorio solenne e splendido”.
“Questa mostra – ha ricordato il presidente della Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori - rappresenta per la Fondazione CR Firenze un po’ l’emblema del progetto ‘Terre degli Uffizi’ e ne conferma la bontà e il valore che lo hanno ispirato. Grazie alla nostra Istituzione infatti, nell’agosto del 2014, è stata esposta per la prima volta in questa città la celebre Tavola Doria che raffigura l’epica vittoria, nel 1440, delle truppe fiorentine su quelle milanesi. La storica occasione è stata offerta della rassegna ‘Capolavori in Valtiberina. Da Piero della Francesca a Burri’ che faceva parte del programma decennale di marketing culturale chiamato Piccoli Grandi Musei che la nostra Fondazione ha avviato nel 2005 e che è tra i ‘padri’ di ‘Terre degli Uffizi’. Questo progetto aveva proprio lo scopo di valorizzare e far conoscere le bellezze meno note della nostra terra e le loro specifiche identità. In quella occasione la Fondazione si fece carico di un investimento importante non solo organizzando vari eventi sul territorio ma finanziando anche la teca climatizzata a protezione della Tavola Doria. Ecco perché siamo lieti di poter tornare oggi ad Anghiari con una proposta culturale che sviluppa e amplifica tali propositi e che promuoviamo assieme al più importante museo italiano. ‘Terre degli Uffizi’ giunge dunque nel momento adatto perchè il suo messaggio possa essere pienamente recepito e apprezzato. Lo conferma il successo delle due mostre che fanno parte delle cinque tappe di ‘Terre degli Uffizi’: ‘Nel segno di Dante’ al Castello di Poppi, che chiude il 30 novembre e ‘Dante e Andrea del Castagno’ a San Godenzo che si è appena conclusa al Centro Visite del Parco delle Foreste Casentinesi”.
La città di Anghiari, infatti, in questo periodo fornì uomini d’arme fedeli a vari eserciti delle Signorie italiane, la cui nobiltà era spesso imparentata con quella della cittadina toscana. Il corredo di un combattente all’epoca già rappresentava un investimento e le virtù militari si celebravano sempre richiamandosi ai valorosi condottieri dell’antichità. Dunque, il mestiere delle armi era appannaggio di classi sociali alte, con forti interessi culturali e conoscenza del valore delle opere d’arte. La rassegna ruota dunque intorno ai personaggi storici legati ad Anghiari che si impegnarono ad ‘evolversi’ da cavalieri e soldati in cortigiani.
Studi storici recenti sulle famiglie illustri di Anghiari hanno evidenziato sodalizi e legami di parentela con importanti casate, in particolare i Montefeltro di Urbino, immortalati nel celeberrimo doppio ritratto di Federico da Montefeltro e della moglie Battista Sforza realizzato da Piero della Francesca, giunto a Firenze nel Seicento con l’eredità di Vittoria della Rovere ed oggi agli Uffizi. Il duca di Montefeltro sarà protagonista anche della mostra anghiarese, dove è esposto il suo ritratto appartenente alla famosa collezione gioviana degli Uffizi, commissionata nel Cinquecento da Cosimo I dei Medici a Cristofano dell’Altissimo debitore: a distanza di più di un secolo l’opera ancora è ispirata al celebre dipinto di Piero della Francesca. In mostra saranno esposti due tabernacoli lignei quattrocenteschi, che questi personaggi utilizzavano per la loro devozione privata presso le loro dimore, o nelle cappelle di famiglia nelle chiese: anche i soldati e i condottieri avevano la necessità di pregare e invocare la protezione divina. E, sempre a proposito di armi e battaglie, sono stati inviati dagli Uffizi anche il ritratto di uomo in armatura di scuola francese cinquecentesca e due tele con “Scene di Battaglia” del pittore Jacques Curtois detto il Borgognone, specialista di questi soggetti, poste in dialogo con la nota incisione di Gérard Edelinck dalla copia di Rubens dal perduto cartone di Leonardo per la Battaglia di Anghiari.
Non bisogna dimenticare infatti quanto la notorietà di Anghiari si leghi alla battaglia combattuta il 29 giugno 1440 tra le truppe milanesi dei Visconti e la coalizione guidata dalla Repubblica fiorentina insieme a Venezia e allo stato Pontificio, che vinse contro Milano. La stessa battaglia che Leonardo fra il 1504 e 1505 fu chiamato a rievocare nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. Quella vittoria, così importante per le contese politiche dell’Italia di allora, segnò il destino della città dell’alta Val Tiberina, condizionandone in profondità il tessuto sociale.
“E’ una grande soddisfazione - ha dichiarato il sindaco di Anghiari Alessandro Polcri - che Anghiari sia tra i primi cinque progetti dell’iniziativa “Terre degli Uffizi”, di cui tre nella provincia di Arezzo - dichiara il Sindaco di Anghiari Alessandro Polcri. Una collaborazione con le Gallerie degli Uffizi nata nel 2019 in occasione del cinquecentenario dalla morte di Leonardo da Vinci e che adesso grazie ad importanti notizie storiche provenienti da fonti d’archivio legano la storia di Anghiari a quella delle più grandi Corti rinascimentali. Una relazione fra città e periferia nel Rinascimento che si compie oggi in questa importante collaborazione con le Gallerie degli Uffizi e che vede proseguire anche la collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli Federico II. Un ringraziamento speciale a tutto lo staff de Le Gallerie degli Uffizi, in particolar modo al direttore Eike Schmidt, alla Fondazione CR Firenze e in particolare al nostro museo comunale – il Museo Battaglia Anghiari - senza il quale non sarebbe stato possibile realizzare tutto questo”.
“La mostra di Anghiari - ha sottolineato il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt - è l’occasione per dare valore alla ricerca scientifica, che continua a dare frutti e a produrre scoperte anche su temi e periodi ben noti. Ed è un’opportunità straordinaria per scoprire il tessuto sociale e culturale dell’Italia del Rinascimento, dove feroci condottieri - come Federico da Montefeltro - potevano tornare a casa dopo le loro campagne sanguinarie e vestire i panni dell’umanista illuminato, coltivare studi letterari e filosofici, commissionare opere d’arte sublimi, stabilendo allo stesso tempo attraverso le arti e le lettere un’altra forma di competizione – virtuosa - con i signori degli altri Stati. Guerra e Pace si intrecciano mirabilmente nell’iniziativa anghiarese: nei ritratti e nelle opere esposte rivivono personaggi legati alla Valtiberina, con le loro aspirazioni militari e i loro interessi intellettuali che hanno forgiato per sempre il carattere di questo territorio solenne e splendido”.
“Questa mostra – ha ricordato il presidente della Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori - rappresenta per la Fondazione CR Firenze un po’ l’emblema del progetto ‘Terre degli Uffizi’ e ne conferma la bontà e il valore che lo hanno ispirato. Grazie alla nostra Istituzione infatti, nell’agosto del 2014, è stata esposta per la prima volta in questa città la celebre Tavola Doria che raffigura l’epica vittoria, nel 1440, delle truppe fiorentine su quelle milanesi. La storica occasione è stata offerta della rassegna ‘Capolavori in Valtiberina. Da Piero della Francesca a Burri’ che faceva parte del programma decennale di marketing culturale chiamato Piccoli Grandi Musei che la nostra Fondazione ha avviato nel 2005 e che è tra i ‘padri’ di ‘Terre degli Uffizi’. Questo progetto aveva proprio lo scopo di valorizzare e far conoscere le bellezze meno note della nostra terra e le loro specifiche identità. In quella occasione la Fondazione si fece carico di un investimento importante non solo organizzando vari eventi sul territorio ma finanziando anche la teca climatizzata a protezione della Tavola Doria. Ecco perché siamo lieti di poter tornare oggi ad Anghiari con una proposta culturale che sviluppa e amplifica tali propositi e che promuoviamo assieme al più importante museo italiano. ‘Terre degli Uffizi’ giunge dunque nel momento adatto perchè il suo messaggio possa essere pienamente recepito e apprezzato. Lo conferma il successo delle due mostre che fanno parte delle cinque tappe di ‘Terre degli Uffizi’: ‘Nel segno di Dante’ al Castello di Poppi, che chiude il 30 novembre e ‘Dante e Andrea del Castagno’ a San Godenzo che si è appena conclusa al Centro Visite del Parco delle Foreste Casentinesi”.
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