Sguardi sull’Ottocento. Arte Italiana nelle collezioni marchigiane
Dal 30 Giugno 2024 al 03 Novembre 2024
Senigallia | Ancona
Luogo: Palazzetto Baviera
Indirizzo: Via Ottorino Manni 1
Orari: Gio - Dom 17.30 - 23.30 | Lun - Mer chiuso
Curatori: M. Gabriella Mazzocchi
Enti promotori:
- Regione Marche
- Comune di Senigallia
Costo del biglietto: 8 € | 6 € | 4 €
Telefono per informazioni: +39 366 6797942
Sito ufficiale: http://www.comune.senigallia.an.it
Il Palazzetto Baviera di Senigallia sarà protagonista, a partire dalla fine di giugno, di una nuova mostra storica appositamente pensata per le sale del prestigioso palazzo: Sguardi sull’Ottocento. Arte Italiana nelle collezioni marchigiane.
L’evento espositivo promosso dalla Regione Marche e realizzato dal Comune di Senigallia è stato affidato alla cura della storica dell’arte M. Gabriella Mazzocchi e propone oltre sessanta dipinti provenienti da Enti Pubblici e collezioni private delle Marche. Protagonisti con preziose tele saranno, dunque, gli artisti italiani e marchigiani che hanno caratterizzato l’Ottocento italiano dal Romanticismo alla scoperta del paesaggio dal vero. Alcune opere provengono dalla Pinacoteca Civica F. Podesti di Ancona, da Palazzo Mosca - Musei Civici di Pesaro, da Palazzo Buonaccorsi di Macerata, dalla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno e dalla Pinacoteca del Comune di Montefortino, altre da collezioni private e alcune opere vengono esposte per la prima volta in questa occasione. La sequenza dei maestri in esposizione - come scrive la curatrice della mostra - “traccia un percorso che pone a confronto la nobile produzione della pittura di figura con la rivoluzione della pittura di paesaggio e con i ritratti di stampo macchiaiolo”. La mostra si suddivide in tre sezioni:
DALLA PITTURA DI STORIA ALL’UNITA’ dove si offre un rapido focus sul passaggio dai temi storici del passato ai soggetti risorgimentali, con opere di stampo accademico, come Il Trionfo di Nettuno di Francesco Podesti, fino alla risorgimentale Sedia con bandiera di Gioacchino Toma.
LA POETICA DEL VERO, è dedicata alla pittura di paesaggio e vi sono esposti i dipinti di Filippo Palizzi, Manipolo d’erba fiorita in bocca a un bove e Bovi all’abbeveratoio, eseguiti en plein air, l’inedito Paesaggio marino del macchiaiolo Raffaello Sernesi, Impressione del Vesuvio e Solfatara del celebrato Giuseppe De Nittis, un malinconico Campagna con casolare di Federico Rossano e tre vedute della nota famiglia veneziana dei Ciardi, Guglielmo, Beppe ed Emma. Sempre nella medesima sezione appaiono i dipinti di Filippo Boni, Barnaba Mariotti, Mosè Bianchi, Giuseppe Vaccaj, Giulio Gabrielli e Gualtiero Baynes, anche questi artisti, con le loro diverse sensibilità, testimoniano l’adesione alle poetiche del vero.
I VOLTI E LE PERSONE è la sezione dedicata al tema del ritratto e della pittura di figura, come l’inquieto Autoritratto romantico di Fortunato Duranti e i due capolavori di Francesco Podesti quale il magnifico Ritratto dei Fratelli Busca e l’intenso e anticonformista Ritratto di Mariano Ploner. Una presenza importante è quella del napoletano Giacinto Gigante con Fedeli in preghiera nel santuario di San Michele al Gargano.
Nelle tre sezioni si manifesta il rinnovamento della seconda metà del secolo, con i ritratti macchiaioli di Vito D’Ancona, Odoardo Borrani, Telemaco Signorini, il potente bozzetto di Domenico Morelli Studio di monaca, il robusto Pastorello con pecore di Francesco Paolo Michetti, il Ritratto di Titina convalescente di Peppino De Nittis. Inoltre, e fra gli studi di figura, un Bozzetto per le Gabbrigiane di Silvestro Lega, Contadine in riva al mare di Giovanni Fattori e un bozzetto inedito di Giacomo Favretto. E non potevano mancare alcune opere che “guardano al nuovo secolo”: un nudo di Angelo Morbelli; due gustose figure di Gualtiero Baynes; un bel volto di donna di Giovanni Boldini protagonista assoluto della ritrattistica femminile; un esuberante Ritratto femminile e due scugnizzi di Vincenzo Irolli; la intima fattura di M’ama, non m’ama dell’ascolano Nazzareno Orlandi. Ed ecco, infine, in una piccola sezione dedicata ai dipinti a tema musicale, un delizioso dipinto di Giulio Gabrielli, Ritratto di Clotilde Gabrielli Salvati, seguito da due vivaci bozzetti di Ettore Tito, Pulcinella e Arlecchino, da un brioso Concerto di Raffaele Armenise, da Il Paganini del villaggio, dall’impianto schiettamente verista, dell’artista piceno Domenico Ferri.
Il catalogo della mostra è pubblicato da Sagep Editori di Genova, con interventi critici di M. Gabriella Mazzocchi e di Stefano Papetti.
L’evento espositivo promosso dalla Regione Marche e realizzato dal Comune di Senigallia è stato affidato alla cura della storica dell’arte M. Gabriella Mazzocchi e propone oltre sessanta dipinti provenienti da Enti Pubblici e collezioni private delle Marche. Protagonisti con preziose tele saranno, dunque, gli artisti italiani e marchigiani che hanno caratterizzato l’Ottocento italiano dal Romanticismo alla scoperta del paesaggio dal vero. Alcune opere provengono dalla Pinacoteca Civica F. Podesti di Ancona, da Palazzo Mosca - Musei Civici di Pesaro, da Palazzo Buonaccorsi di Macerata, dalla Pinacoteca Civica di Ascoli Piceno e dalla Pinacoteca del Comune di Montefortino, altre da collezioni private e alcune opere vengono esposte per la prima volta in questa occasione. La sequenza dei maestri in esposizione - come scrive la curatrice della mostra - “traccia un percorso che pone a confronto la nobile produzione della pittura di figura con la rivoluzione della pittura di paesaggio e con i ritratti di stampo macchiaiolo”. La mostra si suddivide in tre sezioni:
DALLA PITTURA DI STORIA ALL’UNITA’ dove si offre un rapido focus sul passaggio dai temi storici del passato ai soggetti risorgimentali, con opere di stampo accademico, come Il Trionfo di Nettuno di Francesco Podesti, fino alla risorgimentale Sedia con bandiera di Gioacchino Toma.
LA POETICA DEL VERO, è dedicata alla pittura di paesaggio e vi sono esposti i dipinti di Filippo Palizzi, Manipolo d’erba fiorita in bocca a un bove e Bovi all’abbeveratoio, eseguiti en plein air, l’inedito Paesaggio marino del macchiaiolo Raffaello Sernesi, Impressione del Vesuvio e Solfatara del celebrato Giuseppe De Nittis, un malinconico Campagna con casolare di Federico Rossano e tre vedute della nota famiglia veneziana dei Ciardi, Guglielmo, Beppe ed Emma. Sempre nella medesima sezione appaiono i dipinti di Filippo Boni, Barnaba Mariotti, Mosè Bianchi, Giuseppe Vaccaj, Giulio Gabrielli e Gualtiero Baynes, anche questi artisti, con le loro diverse sensibilità, testimoniano l’adesione alle poetiche del vero.
I VOLTI E LE PERSONE è la sezione dedicata al tema del ritratto e della pittura di figura, come l’inquieto Autoritratto romantico di Fortunato Duranti e i due capolavori di Francesco Podesti quale il magnifico Ritratto dei Fratelli Busca e l’intenso e anticonformista Ritratto di Mariano Ploner. Una presenza importante è quella del napoletano Giacinto Gigante con Fedeli in preghiera nel santuario di San Michele al Gargano.
Nelle tre sezioni si manifesta il rinnovamento della seconda metà del secolo, con i ritratti macchiaioli di Vito D’Ancona, Odoardo Borrani, Telemaco Signorini, il potente bozzetto di Domenico Morelli Studio di monaca, il robusto Pastorello con pecore di Francesco Paolo Michetti, il Ritratto di Titina convalescente di Peppino De Nittis. Inoltre, e fra gli studi di figura, un Bozzetto per le Gabbrigiane di Silvestro Lega, Contadine in riva al mare di Giovanni Fattori e un bozzetto inedito di Giacomo Favretto. E non potevano mancare alcune opere che “guardano al nuovo secolo”: un nudo di Angelo Morbelli; due gustose figure di Gualtiero Baynes; un bel volto di donna di Giovanni Boldini protagonista assoluto della ritrattistica femminile; un esuberante Ritratto femminile e due scugnizzi di Vincenzo Irolli; la intima fattura di M’ama, non m’ama dell’ascolano Nazzareno Orlandi. Ed ecco, infine, in una piccola sezione dedicata ai dipinti a tema musicale, un delizioso dipinto di Giulio Gabrielli, Ritratto di Clotilde Gabrielli Salvati, seguito da due vivaci bozzetti di Ettore Tito, Pulcinella e Arlecchino, da un brioso Concerto di Raffaele Armenise, da Il Paganini del villaggio, dall’impianto schiettamente verista, dell’artista piceno Domenico Ferri.
Il catalogo della mostra è pubblicato da Sagep Editori di Genova, con interventi critici di M. Gabriella Mazzocchi e di Stefano Papetti.
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