Robert Capa. Retrospective
Dal 16 Febbraio 2019 al 02 Giugno 2019
Ancona
Luogo: Mole Vanvitelliana
Indirizzo: Banchina Giovanni da Chio 28
Orari: da martedì a domenica 10-19. La biglietteria chiude un’ora prima. Lunedì chiuso. Apertura straordinaria lunedì 22 aprile 10-19
Curatori: Denis Curti
Enti promotori:
- Comune di Ancona
Costo del biglietto: intero € 11, ridotto € 9 gruppi di minimo 12 persone, giornalisti non accreditati e titolari di apposite convenzioni, ridotto speciale € 4 per ragazzi dai 6 ai 18 anni, scuole gratuito minori di 6 anni, disabili e accompagnatori, giornalisti accreditati, guide turistiche con patentino, docenti accompagnatori, biglietto open € 12 valido per un ingresso in mostra dal 16 febbraio al 2 giugno 2019. Prevendita € 1
E-Mail info: mostre@civita.it
Sito ufficiale: http://mostrarobertcapa.it
«Se le tue foto non sono abbastanza buone, non sei abbastanza vicino»
Robert Capa
Arriva alla Mole Vanvitelliana ad Ancona dal 16 febbraio al 2 giugno 2019 una grande mostra dedicata a Robert Capa, il più grande fotoreporter del XX secolo, fondatore, nel 1947, dell’agenzia Magnum Photos, con Henri Cartier-Bresson, George Rodger, David Seymour e William Vandiver. Dopo quelle di Steve McCurry, Henri Cartier Bresson e Sebastiao Salgado, la mostra completa un percorso espositivo che il Comune di Ancona e Civita hanno voluto dedicare ai grandi maestri della fotografia del Novecento e contemporanea.
La rassegna presenta più di 100 immagini in bianco e nero che documentano i maggiori conflitti del Novecento, di cui Capa è stato testimone oculare, dal 1936 al 1954. Eliminando le barriere tra fotografo e soggetto i suoi scatti ritraggono la sofferenza, la miseria, il caos e la crudeltà delle guerre. Alcuni sono ormai diventati delle icone: basti pensare alla morte del miliziano nella guerra civile spagnola nel 1937 e alle fotografie dello sbarco delle truppe americane in Normandia, nel giugno del 1944.
La mostra è articolata in 13 sezioni e si conclude con la sezione “Gerda Taro e Robert Capa”un cammeo di tre scatti: un ritratto di Robert, un ritratto di Gerda scattato da Robert e un loro “doppio ritratto”, un modo per portare in mostra la loro vicenda umana e la loro relazione. Gerda Taro è “La ragazza con la Leica” protagonista del romanzo di Helena Janeczek, recente vincitrice del Premio Strega.
“Questa mostra si presta a differenti letture e il visitatore potrà decidere su quale orientare la propria attenzione: la storia recente, le guerre, le passioni, gli amici. Questo perché per Robert Capa la fotografia era un fatto fisico e mentale allo stesso tempo. Una questione politica, ma anche sentimentale. “Se le tue fotografie non sono buone, vuol dire che non sei abbastanza vicino”. Questo il suo mantra e questa la frase scelta da Magnum Photos, per festeggiare i settant’anni dell’agenzia, afferma Denis Curti curatore di mostra, che ha ripreso fedelmente l’esposizione originariamente curata da Richard Whelan.«Se la tendenza della guerra – osserva lo stesso Whelan, biografo e studioso di Capa – è quella di disumanizzare, la strategia di Capa fu quella di ri-personalizzare la guerra registrando singoli gesti ed espressioni del viso. Come scrisse il suo amico John Steinbeck, Capa “sapeva di non poter fotografare la guerra, perché è soprattutto un’emozione. Ma è riuscito a fotografare quell’emozione conoscendola da vicino, mostrando l’orrore di un intero popolo attraverso un bambino».
Robert Capa (Budapest, 22 ottobre 1913 -Thai Binh, Indocina, 25 maggio 1954), è lo pseudonimo di Endre Friedmann, inventato nel 1936 insieme alla compagna Gerda Taro. Ingiovane età abbandona la terra natale a causa del proprio coinvolgimento nelle proteste contro il governo di estrema destra e va a vivere in Germania. L'ambizione originaria di Capa è di diventare uno scrittore, ma l'impiego presso uno studio fotografico a Berlino lo avvicina al mondo della fotografia, dove collabora con l'agenzia fotogiornalistica Dephotsotto l'influenza di Simon Guttmann. Da loro riceve il suo primo incarico a Copenhagen nel 1932 per la conferenza di Trotskji. Nel 1933lascia la Germaniaalla volta della Franciaa causa dell'avvento del nazismo(Capa era di origini ebraiche), ma in Francia incontra difficoltà nel trovare lavoro come fotografo freelance. Dal 1936al 1939si trova in Spagna, dove documenta gli orrori della guerra civile, insieme alla sua giovane compagna Gerda Taro.Un po' per sfida, un po' per opportunità, i due “inventano” il personaggio “Robert Capa”, un fantomatico celebre fotografo americano giunto a Parigi per lavorare in Europa. Grazie a questo curioso espediente la coppia moltiplica le proprie commesse. All'inizio, in effetti, il marchio "Capa-Taro" fu usato indistintamente da entrambi i fotografi. Successivamente i due divisero la 'ragione sociale' – CAPA - e Endre Friedman adottò definitivamente lo pseudonimo Robert Capa per sé. Gerda morirà sotto i cingoli di un carro armato a soli 27 anni.
Capa sarà poi in Cina per la resistenza contro l’invasione giapponese nel 1938. Dopo alcuni mesi a Londra, nel 1943 viene inviato in Nord Africa e poi segue lo sbarco degli alleati in Sicilia. In mostra è esposta una ampia selezione delle foto scattate nell’isola e poi risalendo fino a Napoli e Cassino.
Capa seguì poi lo sbarco in Normandia nel famoso D-Day, da lui straordinariamente documentato. La mostra presenta poi la liberazione di Parigi nel 1944, l’invasione della Germania nel 1945, il viaggio in Unione Sovietica nel 1947, la fondazione ufficiale dello stato di Israele nel 1948 e infine il suo ultimo incarico in Indocina nel 1954, anno della sua morte per una mina anti-uomo.
La rassegna è promossa dal Comune di Ancona ed è organizzata da Civita Mostre e Musei in collaborazione con Magnum Photos e la Casa dei Tre Oci.
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