Paul Goodwin. Dialogo
Dal 11 Luglio 2015 al 25 Ottobre 2015
Bistagno | Alessandria
Luogo: Gipsoteca Giulio Monteverde
Indirizzo: corso Carlo Testa 3
Curatori: Chiara A. Lanzi
Enti promotori:
- Comune di Bistagno
- Fondazione di partecipazione Matrice
Telefono per informazioni: +39 0144.79106
Sabato 11 luglio 2015, alle ore 18,00, inaugura DIALOGO. ESPOSIZIONE PERSONALE DI PAUL GOODWIN nelle sale della GIPSOTECA GIULIO MONTEVERDE di BISTAGNO.
Un dialogo, fatto ora di richiami, ora di contrasti, tra i gessi di Giulio Monteverde e la pittura di Paul Goodwin.
La qualità quasi scultorea e tridimensionale delle masse pittoriche sui fondi in acciaio, così come la potenza del gesto e dei colori sulle tele dipinte, possono rimarcare il vigore monumentale dei gessi, possono rifletterne le sofferte torsioni o, più semplicemente, trarre esaltazione dal contrasto con il loro candore.
Il trionfo di monumenti a grandezza naturale che popola le sale della Gipsoteca è moltiplicato e fortificato dalla presenza dei dipinti di Goodwin: come ha scritto della sua produzione Elisabetta Longari nel 2003 (Lorenzelli Arte – Milano) "queste superfici abitate dalla pittura e dalla sua assenza proposta come vuoto carico di presenze eventuali, contemporaneamente reali e virtuali, hanno un pronunciato effetto spettacolare. [...] Il mondo esterno entra nel quadro non solo come soggetto stabile, seppur dinamico, della pittura, ma anche come soggetto mobile attraverso i riflessi della realtà circostante".
L'esposizione va intesa come primo, esemplare modello per una serie di mostre monografiche dedicate ad artisti contemporanei che intendano mettersi in dialogo con il prezioso patrimonio di modelli in gesso custoditi nella Gipsoteca di Bistagno.
Il progetto nasce dalla consapevolezza che il patrimonio culturale – oltre alla messa in atto delle necessarie azioni di studio e di ricerca rivolte al "passato" – necessita di specifiche attenzioni per renderlo fruibile adeguatamente al presente; necessita di scelte capaci di attualizzarlo e attribuirgli significati nel vivere quotidiano; necessita di chiavi narrative e interpretative sempre rinnovate; necessita di forze che possano stimolare creatività e processi partecipativi e identitari. Se tutto questo non accade, il patrimonio rischia di sopravvivere a se stesso, senza un reale e pregnante valore per il presente.
Con DIALOGO la Gipsoteca Giulio Monteverde vuole rispondere a queste necessità
La Gipsoteca Giulio Monteverde è un centro culturale di eccellenza, collocato nel cuore della Valle Bormida, seducente territorio isolato e lontano da nuclei urbani di grandi dimensioni. I gessi che vi si conservano sono i modelli originali di celebri monumenti eseguiti per capitali come Roma, Madrid, Buenos Aires e che videro la luce nell'atelier romano di Giulio Monteverde (Bistagno 1837-Roma 1917), scultore di fama internazionale, protagonista dell'arte ufficiale del suo tempo. Fu lo stesso Monteverde ad esprimere il desidero di donarli a Genova, città che per prima aveva compreso il suo genio e il suo talento: successivamente spettò all'intelligenza dei cittadini bistagnesi rivendicare il diritto di conservare tali opere.
Per la prima edizione di DIALOGO è stato selezionato Paul Goodwin, pittore inglese dal curriculum internazionale che ha scelto le alture di Roccaverano - nell'Alta Langa, a pochi chilometri da Bistagno - come luogo elettivo per la propria ispirazione creativa. Nato nel 1951 a Hull nello Yorkshire, Paul Goodwin vive il periodo 1974-1984 tra Londra e l’Africa, lavorando come docente di pittura e fotografia. Nel 1983 è invitato a tenere due mostre personali al Commonwealth Institute di Londra e al Bolton Museum and Art Gallery. In Italia dal 1984, Goodwin si trova coinvolto nell'ambiente artistico di Milano, città in cui, su invito degli scultori Paola Brusati e Giuseppe Spagnulo, gestisce uno studio nella storica "Casa degli Artisti" di Corso Garibaldi fino al 2007.
Il lavoro di Goodwin, fin dagli anni Ottanta, trova riconoscimento nella zona di Milano e di Varese con il sostegno del grande collezionista Carlo Monzino, della Galleria Italiana Arte e dei galleristi milanesi Paolo Seno e Matteo Lorenzelli. Poi inizia una lunga serie di mostre nelle altre città principali italiane e all’estero: Londra, Leeds, Belfast, Bonn, Cologna, Mainz, Madrid, Miami, Zurigo, Harare, Osaka.
Nella pittura di Goodwin "ciò che ci si para davanti è la presenza attualizzata delle cose. Esse sono lì, sulla superficie, spesso isolate come idoli non privi di austerità ma alieni da ogni riferimento trascendente, anzi gravidi della vitalità di contingenze specifiche. [...] Goodwin, concentrato a rendere vivente quello che vuole mostrare, tende soprattutto a fare della superficie il campo in cui si produce come unico evento l'apparizione di un'immagine che investirà lo spettatore. La superficie presenta un radicale condensato fattuale che genera un imperativo categorico: GUARDA. Cosa si vede? Le superfici sono qualificate da singoli isolati atti di presenza della pittura. Non è possibile dispersione, solo concentrazione e partecipazione" (E. Longari, 2003 per Lorenzelli Arte – Milano).
Dal 1992 Paul Goodwin si è dedicato alla lenta riconversione della vecchia cascina dell'Alta Langa Astigiana a Roccaverano, che nel 1998 è diventata la sua residenza principale.
Queste colline, queste valli, questi fiumi, questi lentissimi spostamenti delle masse, dei vuoti, il basso profondo del tempo geologico, poi... un soprano battere d’ali di una farfalla di notte nel mio studio..... queste cose dipingono me (p.g.)
In questa appassionata dimensione territoriale e nel contempo internazionale si evidenziamo molte affinità con la vicenda biografica dello scultore Giulio Monteverde che negli ultimi anni della sua esistenza volle rimarcare il proprio amore per la sua terra d'origine con una serie di "doni" scultorei, tra cui la superlativa Madonna col Bambino della parrocchiale di Bistagno.
Un dialogo, fatto ora di richiami, ora di contrasti, tra i gessi di Giulio Monteverde e la pittura di Paul Goodwin.
La qualità quasi scultorea e tridimensionale delle masse pittoriche sui fondi in acciaio, così come la potenza del gesto e dei colori sulle tele dipinte, possono rimarcare il vigore monumentale dei gessi, possono rifletterne le sofferte torsioni o, più semplicemente, trarre esaltazione dal contrasto con il loro candore.
Il trionfo di monumenti a grandezza naturale che popola le sale della Gipsoteca è moltiplicato e fortificato dalla presenza dei dipinti di Goodwin: come ha scritto della sua produzione Elisabetta Longari nel 2003 (Lorenzelli Arte – Milano) "queste superfici abitate dalla pittura e dalla sua assenza proposta come vuoto carico di presenze eventuali, contemporaneamente reali e virtuali, hanno un pronunciato effetto spettacolare. [...] Il mondo esterno entra nel quadro non solo come soggetto stabile, seppur dinamico, della pittura, ma anche come soggetto mobile attraverso i riflessi della realtà circostante".
L'esposizione va intesa come primo, esemplare modello per una serie di mostre monografiche dedicate ad artisti contemporanei che intendano mettersi in dialogo con il prezioso patrimonio di modelli in gesso custoditi nella Gipsoteca di Bistagno.
Il progetto nasce dalla consapevolezza che il patrimonio culturale – oltre alla messa in atto delle necessarie azioni di studio e di ricerca rivolte al "passato" – necessita di specifiche attenzioni per renderlo fruibile adeguatamente al presente; necessita di scelte capaci di attualizzarlo e attribuirgli significati nel vivere quotidiano; necessita di chiavi narrative e interpretative sempre rinnovate; necessita di forze che possano stimolare creatività e processi partecipativi e identitari. Se tutto questo non accade, il patrimonio rischia di sopravvivere a se stesso, senza un reale e pregnante valore per il presente.
Con DIALOGO la Gipsoteca Giulio Monteverde vuole rispondere a queste necessità
La Gipsoteca Giulio Monteverde è un centro culturale di eccellenza, collocato nel cuore della Valle Bormida, seducente territorio isolato e lontano da nuclei urbani di grandi dimensioni. I gessi che vi si conservano sono i modelli originali di celebri monumenti eseguiti per capitali come Roma, Madrid, Buenos Aires e che videro la luce nell'atelier romano di Giulio Monteverde (Bistagno 1837-Roma 1917), scultore di fama internazionale, protagonista dell'arte ufficiale del suo tempo. Fu lo stesso Monteverde ad esprimere il desidero di donarli a Genova, città che per prima aveva compreso il suo genio e il suo talento: successivamente spettò all'intelligenza dei cittadini bistagnesi rivendicare il diritto di conservare tali opere.
Per la prima edizione di DIALOGO è stato selezionato Paul Goodwin, pittore inglese dal curriculum internazionale che ha scelto le alture di Roccaverano - nell'Alta Langa, a pochi chilometri da Bistagno - come luogo elettivo per la propria ispirazione creativa. Nato nel 1951 a Hull nello Yorkshire, Paul Goodwin vive il periodo 1974-1984 tra Londra e l’Africa, lavorando come docente di pittura e fotografia. Nel 1983 è invitato a tenere due mostre personali al Commonwealth Institute di Londra e al Bolton Museum and Art Gallery. In Italia dal 1984, Goodwin si trova coinvolto nell'ambiente artistico di Milano, città in cui, su invito degli scultori Paola Brusati e Giuseppe Spagnulo, gestisce uno studio nella storica "Casa degli Artisti" di Corso Garibaldi fino al 2007.
Il lavoro di Goodwin, fin dagli anni Ottanta, trova riconoscimento nella zona di Milano e di Varese con il sostegno del grande collezionista Carlo Monzino, della Galleria Italiana Arte e dei galleristi milanesi Paolo Seno e Matteo Lorenzelli. Poi inizia una lunga serie di mostre nelle altre città principali italiane e all’estero: Londra, Leeds, Belfast, Bonn, Cologna, Mainz, Madrid, Miami, Zurigo, Harare, Osaka.
Nella pittura di Goodwin "ciò che ci si para davanti è la presenza attualizzata delle cose. Esse sono lì, sulla superficie, spesso isolate come idoli non privi di austerità ma alieni da ogni riferimento trascendente, anzi gravidi della vitalità di contingenze specifiche. [...] Goodwin, concentrato a rendere vivente quello che vuole mostrare, tende soprattutto a fare della superficie il campo in cui si produce come unico evento l'apparizione di un'immagine che investirà lo spettatore. La superficie presenta un radicale condensato fattuale che genera un imperativo categorico: GUARDA. Cosa si vede? Le superfici sono qualificate da singoli isolati atti di presenza della pittura. Non è possibile dispersione, solo concentrazione e partecipazione" (E. Longari, 2003 per Lorenzelli Arte – Milano).
Dal 1992 Paul Goodwin si è dedicato alla lenta riconversione della vecchia cascina dell'Alta Langa Astigiana a Roccaverano, che nel 1998 è diventata la sua residenza principale.
Queste colline, queste valli, questi fiumi, questi lentissimi spostamenti delle masse, dei vuoti, il basso profondo del tempo geologico, poi... un soprano battere d’ali di una farfalla di notte nel mio studio..... queste cose dipingono me (p.g.)
In questa appassionata dimensione territoriale e nel contempo internazionale si evidenziamo molte affinità con la vicenda biografica dello scultore Giulio Monteverde che negli ultimi anni della sua esistenza volle rimarcare il proprio amore per la sua terra d'origine con una serie di "doni" scultorei, tra cui la superlativa Madonna col Bambino della parrocchiale di Bistagno.
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