Arte Pubblica per il Parco Eternot
Dal 10 Settembre 2016 al 10 Settembre 2016
Casale Monferrato | Alessandria
Luogo: Casale Monferrato
Indirizzo: Casale Monferrato
Sito ufficiale: http://www.comune.casale-monferrato.al.it/
“Desideriamo un'opera a carattere monumentale, dedicata ai valori di una grande comunità che ha vissuto un'esperienza collettiva molto forte. Un'esperienza che ha toccato ognuno nel personale trasformandoci per sempre.”
Titti Palazzetti, Sindaco di Casale Monferrato Casale Monferrato, la città che per molti è indissolubilmente legata alla vicenda Eternit, uno fra i capitoli più neri in tema di diritto del lavoro e di disastri ambientali del nostro secolo, si posiziona ancora una volta come città del riscatto dall'Amianto.
La “città della lotta all'amianto”, come è stata più volte definita dalla stampa e come viene definita dai casalesi stessi, ha voluto intervenire direttamente sulla percezione della città dall'esterno.
Lo ha fatto aprendo un bando in cui invita diversi artisti visivi a vivere e conoscere la realtà di Casale Monferrato con l'obiettivo di progettare un'opera di arte pubblica destinata al Parco Eternot, ex-area della Fabbrica Eternit, quartiere Ronzone, sito in fase di bonifica e riqualificazione che verrà riaperto alla città come parco nell’autunno 2016. Parco che rappresenta, per i cittadini, un luogo di memoria ma anche di affermazione di valori collettivi e di costruzione del futuro.
Il bando mette al centro la relazione fra persone e la ricerca di valori forti da trasmettere alle generazioni future, ponendosi come strumento ulteriore, nuovo, dei cittadini di Casale Monferrato che combattono con impegno quotidiano affinché il mondo intero affronti pubblicamente il tema “amianto”: dalla produzione nel mondo di manufatti di amianto alla giustizia, dalla bonifica alla ricerca, verso una legge mondiale per essere liberi dall'amianto.
- Prima fase: La candidatura è aperta a tutti gli artisti che abbiano superato il diciottesimo anno di età alla data di pubblicazione del bando (12 gennaio 2016) e consente l'accesso alla residenza a Casale Monferrato.
- Residenza: Attraverso il portfolio e la lettera motivazionale, cinque artisti (o gruppi di artisti) vengono selezionati per partecipare alla residenza, che avviene a Casale Monferrato dall'11 al 20 Marzo 2016, finalizzata alla conoscenza diretta dei molteplici aspetti della vicenda Eternit.
- Progetti: Al termine della residenza, gli artisti hanno un mese di tempo per presentare in formato cartaceo un progetto per il monumento destinato al Parco Eternot.
-Presentazioni: I cinque progetti vengono presentati alla città in forma di mostra allestita al Castello del Monferrato e attraverso una lecture pubblica in Sala Consigliare, fruibile anche via streaming. Nella mostra i visitatori sono invitati ad esprimersi criticamente sui monumenti proposti.
-Selezione: l'opera viene scelta sulla base della capacità del monumento di incarnare i valori della comunità di riferimento, in relazione alla più recente ricerca internazionale su “arte pubblica e pratiche di trasformazione urbana”, e in considerazione dell'espressione degli abitanti di Casale Monferrato.
- Opera selezionata: Il 28 Aprile, Giornata Mondiale per le Vittime dell'Amianto, viene reso pubblico il progetto vincitore: Vivaio Eternot di Gea Casolaro. L'opera deve essere prodotta e consegnata al Comune di Casale Monferrato entro Settembre 2016 per l'inaugurazione del Parco Eternot stesso.
Il progetto è nato in collaborazione con l'Afeva (Associazione familiari e vittime dell'amianto) e si sviluppa grazie al supporto di molti enti e associazioni attivi sul tema, non solo della città di Casale Monferrato.
Le fasi di selezione, sia degli artisti alla residenza sia del primo monumento realizzato nel Parco Eternot, sono state svolte in collaborazione con la piattaforma ArtinReti, i cui membri sono stati interlocutori importanti durante tutte le fasi del progetto.
La scelta di realizzare un solo monumento, uno alla volta, oppure nessuno. Il bando è stato pensato mettendo al centro il concetto di “responsabilità”. La storia di Casale Monferrato è esemplificativa di un mondo dove un tema fondamentale è il cambiamento ambientale, la conseguenza, a tempo più o meno permanente, dell'agire umano sull’ecosistema.
Il tema ambientale oggi viene affrontato in molti contesti, istituzionali e non, e da molti punti di vista, inclusa l'acquisizione di consapevolezza che ha caratterizzato l'ultimo secolo e che ha modificato, in maniera retroattiva, il nostro modo di pensare alla rivoluzione industriale, all'urbanizzazione, al consumismo, allo spreco e che ci fa oggi proiettare sul futuro obiettivi di sostenibilità, riciclo, attenzione ai cicli produttivi e della terra, riqualificazione, bonifica.
L'Eternit può ben rappresentare il vissuto collettivo, italiano ma non solo, di questa parabola evolutiva.
La fabbrica più grande d'Europa di manufatti in amianto infatti nasce a Casale Monferrato nel 1907 e produce un materiale, l'Eternit, brevettato nel 1901, nato dallo sviluppo tecnico-scientifico di fine '800, definito “eterno” per le sue caratteristiche fisiche e performative, che diventa uno dei materiali più utilizzati nelle costruzioni. Già negli anni '30 i proprietari della fabbrica sapevano che l'amianto è cancerogeno ma questo non ha impedito il proseguimento della produzione (che è stata incrementata in Italia fino agli anni '70 e che è ancora attiva nel mondo, colpendo soprattutto i “paesi poveri”) e la contaminazione, selvaggia e criminale, delle persone e dell'ambiente.
Quando è stata pronunciata, nel 2015, la Sentenza di Cassazione che dichiarava prescritto il reato di disastro ambientale permanente imputato alla proprietà della Fabbrica Eternit, i media di tutto il mondo avevano le luci puntate su Torino. Non soltanto per empatia, ma anche e soprattutto perché questa sentenza legittimava le politiche produttive di tutti quei paesi in cui oggi si pratica impunemente la dispersione di rifiuti, tossici e non, nell'ambiente, e l'uso di sostanze che nuocciono alla salute in prodotti alimentari e di largo consumo, l'inquinamento della terra, dell'aria o dell'acqua e tutte quelle pratiche che rientrano nei così detti Eco-reati. Questa situazione ha portato l'Italia a rivedere la legge sugli Eco-reati (Maggio 2015)
Oggi il mondo è diviso in due: fra chi ancora produce, commercializza e specula sull'uso di amianto e chi sta lottando per la libertà dall'amianto.
La libertà dall'amianto infatti è una conquista che appare ancora lontana, non solo per quella parte di mondo che è responsabile ancora oggi della sua diffusione (Russia, Canada, brasile, Cina, india solo per citarne alcuni..) ma anche per chi, come l'Italia, cerca faticosamente di affrontarne la bonifica.
L'amianto è dappertutto, case, scuole, ospedali, e i manufatti sono “eterni”, indistruttibili. Non si possono reinserire nel ciclo della vita, trasformare, smaltire. Si possono solo tombare, sarcofagare, rendere inerti.
Si riesce a immaginare quanto spazio di questo mondo dovrà essere impiegato (sacrificato) per salvare dall'amianto l'ambiente, le vite umane e animali?
Ecco che il problema cardine diventa l'eredità di questo agire, la difficoltà o impossibilità di ritornare a un “grado zero”, quindi le conseguenze economiche, sanitarie, ambientali che ricadono sul mondo di domani, cui la specie umana vivente condanna i suoi propri figli.
Anche la percezione dell'arte si è trasformata moltissimo in questi stessi anni. Si è passati dalla forma al concetto, dal testo al meta-testo, dall'oggetto alla performance e poi all'arte immateriale passando per il web, dall'oggetto all'arte esperienziale.
L'arte è uscita dai musei, si è contaminata, ha reso i suoi confini così labili da legittimare qualsiasi forma espressiva ed ha rivendicato un ruolo sociale direttamente attivo su ogni aspetto della vita mimetizzandosi fra l'antropologia, l'architettura, le scienze umane, la cronaca, la scienza, il campo nutrizionale, il mercato economico.
La sfera dell'arte pubblica ha interrogato le città, i piani di sviluppo del territorio, la trasformazione urbana.
Anche il concetto stesso di monumento è oggi tema di dibattito ed annovera fra le sue espressioni monumenti provocatori, di rottura, celebrativi di nuovi valori o di altri mondi possibili. La storia della bio- politica contemporanea si potrebbe tracciare con i monumenti eretti e quelli abbattuti, con quelli che sono durati nel tempo o sono stati rifiutati, che hanno generato contestazioni, oggi anche con quelli distrutti metodicamente, dove un attacco alla cultura mondiale è un attacco ai valori universali.
Naturalmente questi temi sono di per sé, nella loro singolarità, macro-temi e non si possono semplificare in poche righe. Né tantomeno questo progetto ha la pretesa di dare risposte assolute. Va però considerato, tutto ciò, come una cornice dentro la quale si è mossa la costruzione di ogni fase del bando, della residenza, delle proposte di monumento e infine la scelta di produrre il primo monumento per il parco Eternot.
Consapevoli che ogni trasformazione urbana è un momento delicato, di sofferenza e di gioia, ma soprattutto di creazione di un'eredità concreta per chi attraversa a vive la città, è stato fisiologico pensare ad un bando che non vincolasse il committente, cioè il Comune di Casale Monferrato, alla realizzazione di un monumento a prescindere dalla proposta esecutiva del monumento stesso. Qualora la commissione composta da ArtinReti e il Comune infatti non avessero trovato idonea nessuna proposta non si sarebbe dato atto alla realizzazione di nessuno fra i monumenti proposti.
La serietà e generosità degli artisti coinvolti ci ha portato ad acquisire cinque progetti di grande qualità e la partecipazione cittadina ha ripagato gli artisti sollevando un dibattito pubblico fondamentale per l'elaborazione collettiva della vicenda Eternit.
Siamo ora nella fase esecutiva del progetto vincitore, di Gea Casolaro, Vivaio Eternot, che sarà inaugurato come primo monumento del parco in occasione della sua apertura al pubblico.
Abbiamo maturato la volontà di procedere con la costruzione di uno spazio pubblico dove molte opere possano tenere viva la memoria ma soprattutto il suo essere significante nel presente e nel futuro. Per questo ci siamo dati l'obiettivo di procedere subito con la realizzazione di altri fra i monumenti proposti.
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