Dal 17 novembre
I maestri dell'astronomia a Roma
L.S.
17/11/2014
Roma - Nei giorni in cui il mondo atterra su una cometa insieme alla sonda Philae che consentirà studi mai compiuti prima, i visitatori che si recheranno allo Spazio Espositivo Tritone della Fondazione Sorgente Group potranno leggere la lettera in cui Galileo descrisse la crosta lunare avendone osservato attraverso un telescopio la natura irregolare, o il manoscritto del matematico Clavio che illustra l’introduzione nel 1582 del calendario gregoriano, o ancora l’opera di Angelo Secchi che pose le basi della moderna astrofisica.
Dal 17 novembre infatti, la mostra “Magistri astronomiae dal XVI al XIX secolo: Cristoforo Clavio, Galileo Galilei e Angelo Secchi”, insieme alle testimonianze documentarie provenienti dal Fondo Clavius dell’Archivio Storico della Pontificia Università Gregoriana, recentemente restaurati e digitalizzati grazie al finanziamento della Fondazione Sorgente Group esporrà il Globo Celeste della Biblioteca Nazionale Centrale, concesso in prestito per la prima volta, e antichi strumenti scientifici provenienti del Museo Astronomico e Copernicano di Roma, come notturnali, astrolabi, cannocchiali e telescopi che rivoluzionaro le conoscenze dell’universo.
Consulta anche:
Lingua italiana e scienza a Firenze
Dal 17 novembre infatti, la mostra “Magistri astronomiae dal XVI al XIX secolo: Cristoforo Clavio, Galileo Galilei e Angelo Secchi”, insieme alle testimonianze documentarie provenienti dal Fondo Clavius dell’Archivio Storico della Pontificia Università Gregoriana, recentemente restaurati e digitalizzati grazie al finanziamento della Fondazione Sorgente Group esporrà il Globo Celeste della Biblioteca Nazionale Centrale, concesso in prestito per la prima volta, e antichi strumenti scientifici provenienti del Museo Astronomico e Copernicano di Roma, come notturnali, astrolabi, cannocchiali e telescopi che rivoluzionaro le conoscenze dell’universo.
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