Verso l'inaugurazione dello spazio museale
A Parigi pronta ad aprire la Bourse de Commerce, il nuovo museo della Collezione Pinault firmato Tadao Ando
Bourse de Commerce — Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier | Foto: © Marc Domage
Samantha De Martin
13/01/2021
Mondo - Nell’abbraccio tra due cerchi che si inerpicano verso la luce è racchiuso, nel cuore di Parigi, sotto una spettacolare cupola ottocentesca in vetro, un nuovo mondo. Fluttua tessendo la rete del tempo, tra passato, presente e futuro, in una sinfonia di capolavori dove le visioni di Tadao Ando orchestrano un dialogo profondo tra patrimonio storico e creazione contemporanea.
Nella Ville Lumière, la Collezione Pinault - una delle cinque collezioni d’arte contemporanea più grandi del mondo costituita da pitture, sculture, fotografie e video che spaziano dall’Arte Povera alla Pop Art, ha una nuova sede. La Bourse de Commerce, il primo museo parigino dedicato esclusivamente all’arte contemporanea che espone una collezione privata, è pronto ad accogliere i gioielli della Collezione François Pinault negli spazi concepiti dall’architetto giapponese.
Uno l’obiettivo imposto dall’appassionato collezionista: restituire alla struttura l’originario splendore di “edificio manifesto” dell’architettura parigina dei secoli XVI, XVIII e XIX, dando al pubblico la possibilità di muoversi comodamente in zone di accoglienza e spazi espositivi.
The Bourse de Commerce - Collezione Pinault è pronta ad aprire i battenti nel cuore di Parigi. L’inaugurazione era prevista per il prossimo 23 gennaio, ma l’emergenza sanitaria potrebbe farla slittare, dopo tre anni di lavori, alla prossima primavera.
“L’allestimento della mostra inaugurale è pronto e la Bourse de Commerce è pronta ad accogliere i visitatori. In conformità con le decisioni del governo, aprirà i battenti non appena le misure sanitarie lo consentiranno” ci dicono da Parigi.
Bourse de Commerce — Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier | Foto: © Maxime Tétard, Studio Les Graphiquants, Paris
Restaurata e trasformata, come anche il veneziano Palazzo Grassi, dall'architetto Tadao Ando - con Niney et Marca Architectes, e Pierre-Antoine Gatier - la Bourse de Commerce sarà degna custode della collezione di opere contemporanee che François Pinault ha messo su in oltre quaranta anni. Un carosello di circa 380 artisti compone l’eccezionale corpo di oltre cinquemila opere provenienti da diverse epoche e continenti, e delle quali duecento saranno esposte alla Bourse de Commerce.
Questo florilegio di dipinti, video, fotografie, sculture, installazioni, brani sonori, è un’ode all’arte, dagli anni Sessanta ai nostri tempi, fatta dal magnate del lusso.
A cominciare dalla prima mostra, che dovrebbe inaugurare in primavera, dal titolo “Ouverture”, ad animare la programmazione della nuova istituzione parigina saranno ben quindici progetti annuali, tra esposizioni ed eventi.
Un intreccio di epoche e stili: la nuova Bourse de Commerce
Dieci gallerie espositive, spazi destinati all’accoglienza e alla mediazione, un auditorium da 284 posti, riservato a proiezioni, incontri, concerti, lo Studio, una “black box” collocata nel seminterrato, perfetta per presentazioni video e musicali, e un Foyer, intorno all'Auditorium, per accogliere installazioni e performance. Quattro secoli di abilità architettoniche, in un armonioso susseguirsi di epoche e stili, corrono attraverso gli spazi che ospitarono dal 1767 l’ Halle au Blé - un edificio circolare utilizzato dai commercianti di grano - e, dal 1889, la Bourse de Commerce. Qui la colonna del vecchio Hôtel de Soissons (costruito dall'architetto Jean Bullant per Catherine de ’Medici nel XVI secolo) ha incontrato le vestigia di un antico mercato del mais con il suo pavimento circolare settecentesco, ricoperto nel 1812 da una spettacolare cupola in vetro e metallo, in sostituzione di quella in ferro.
In questo trionfo di epoche e stili, in quella che rappresenta, ad oggi, l’architettura più grande realizzata da Tadao Ando in Francia, l’architetto ha dovuto superare la sfida di trasformare un edificio impreziosito, sulle pareti del cupola, da magnifici affreschi raffiguranti scene di tutto il mondo del commercio, in un museo di arte contemporanea, senza impattare sull'edificio storico, tessendo con armonia la rete del tempo, sospesa tra passato, presente, futuro.
La sezione circolare include, al centro, una rotonda al cui interno è stato inserito un cilindro rivestito di pannelli in calcestruzzo, un diametro di trenta metri e un'altezza di nove, che ospita lo spazio espositivo principale e, sotto, l'auditorium. Oltre a scandire l'area destinata alle mostre, il cilindro determina, al centro dell’edificio, un nucleo astratto che, dal piano terra, si allunga al secondo piano, invitando il visitatore a seguire la luce, a riflettere su se stesso, su quella forma perfetta che alluderebbe al nulla e al tempo stesso al tutto, celebrando la bellezza della semplicità. Tra la parete esterna del cilindro e quella interna, le scale, simili a bucce di frutta che si srotolano, assecondano il movimento, conducendo gli ospiti ai vari livelli, dal seminterrato fino al secondo piano. Uno spazio accogliente, di 6.800 metri quadri, invita il pubblico a seguire un percorso catartico, entrando nella rotonda, indugiandovi, attraversandola, come in un Pantheon di giochi di luce che esortano all’introspezione e alla contemplazione.
La cupola di vetro, il cilindro aperto, la passerella rotonda, elementi di una scena ipnotica e circolare, costituiscono l’invito di Tadao Ando, rivolto ai visitatori, a cogliere il “qui e ora”.
Bourse de Commerce — Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier | Foto: © Photo Maxime Tétard, Studio Les Graphiquants, Paris
Un affresco ottocentesco sopra le teste dei visitatori
Stretti nell’abbraccio della rotonda della Bourse de Commerce, i visitatori alzano gli occhi verso la cupola, maestosa, con i suoi quaranta metri. Scoprono così l'immenso affresco dipinto da cinque artisti diversi nel 1889, un inno al commercio (ma anche un invito al viaggio) tra America, Russia, Asia, Africa, Europa, il freddo Nord, ciascuno rappresentato attraverso un’allegoria.
François Pinault ha affidato la scelta dell'arredamento interno della Bourse de Commerce a Ronan ed Erwan Bouroullec, che, con l'agenzia NeM, hanno realizzato anche gli arredi per il ristorante del nuovo museo, le “Halle aux grains”, affidato ai due chef Michel e Sébastien Bras. Dalla sala ristorante, al terzo piano dell’edificio, la vista spazia su Saint-Eustache, La Canopée e, più lontano, il Centre Pompidou e i tetti di Parigi.
Un museo da gustare con lentezza
La nuova Bourse de Commerce è un gioco di contrasti, balzi tra epoche ed elementi, pavimentazioni e falegnamerie del XIX secolo, un incrocio di elementi astratti e senza tempo, dalla pietra al cemento, che non decorano gli spazi, ma semplicemente li “accompagnano”.
Il viaggio del pubblico ha inizio nel vestibolo, un'entrata che immette nel Salon, non una biglietteria e nemmeno una hall, ma un ampio salotto destinato all’ accoglienza e all’incontro. I visitatori sono invitati a sedersi, ad attendere gli amici, a consultare un libro, a rallentare il passo.
Adesso, ad animare questo concerto dedicato alla bellezza, mancano solo loro. L’appuntamento, si spera molto presto, sarà al numero 2 di rue de Viarmes.
Bourse de Commerce — Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier | Foto: © Marc Domage
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Uno l’obiettivo imposto dall’appassionato collezionista: restituire alla struttura l’originario splendore di “edificio manifesto” dell’architettura parigina dei secoli XVI, XVIII e XIX, dando al pubblico la possibilità di muoversi comodamente in zone di accoglienza e spazi espositivi.
The Bourse de Commerce - Collezione Pinault è pronta ad aprire i battenti nel cuore di Parigi. L’inaugurazione era prevista per il prossimo 23 gennaio, ma l’emergenza sanitaria potrebbe farla slittare, dopo tre anni di lavori, alla prossima primavera.
“L’allestimento della mostra inaugurale è pronto e la Bourse de Commerce è pronta ad accogliere i visitatori. In conformità con le decisioni del governo, aprirà i battenti non appena le misure sanitarie lo consentiranno” ci dicono da Parigi.
Bourse de Commerce — Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier | Foto: © Maxime Tétard, Studio Les Graphiquants, Paris
Restaurata e trasformata, come anche il veneziano Palazzo Grassi, dall'architetto Tadao Ando - con Niney et Marca Architectes, e Pierre-Antoine Gatier - la Bourse de Commerce sarà degna custode della collezione di opere contemporanee che François Pinault ha messo su in oltre quaranta anni. Un carosello di circa 380 artisti compone l’eccezionale corpo di oltre cinquemila opere provenienti da diverse epoche e continenti, e delle quali duecento saranno esposte alla Bourse de Commerce.
Questo florilegio di dipinti, video, fotografie, sculture, installazioni, brani sonori, è un’ode all’arte, dagli anni Sessanta ai nostri tempi, fatta dal magnate del lusso.
A cominciare dalla prima mostra, che dovrebbe inaugurare in primavera, dal titolo “Ouverture”, ad animare la programmazione della nuova istituzione parigina saranno ben quindici progetti annuali, tra esposizioni ed eventi.
Un intreccio di epoche e stili: la nuova Bourse de Commerce
Dieci gallerie espositive, spazi destinati all’accoglienza e alla mediazione, un auditorium da 284 posti, riservato a proiezioni, incontri, concerti, lo Studio, una “black box” collocata nel seminterrato, perfetta per presentazioni video e musicali, e un Foyer, intorno all'Auditorium, per accogliere installazioni e performance. Quattro secoli di abilità architettoniche, in un armonioso susseguirsi di epoche e stili, corrono attraverso gli spazi che ospitarono dal 1767 l’ Halle au Blé - un edificio circolare utilizzato dai commercianti di grano - e, dal 1889, la Bourse de Commerce. Qui la colonna del vecchio Hôtel de Soissons (costruito dall'architetto Jean Bullant per Catherine de ’Medici nel XVI secolo) ha incontrato le vestigia di un antico mercato del mais con il suo pavimento circolare settecentesco, ricoperto nel 1812 da una spettacolare cupola in vetro e metallo, in sostituzione di quella in ferro.
In questo trionfo di epoche e stili, in quella che rappresenta, ad oggi, l’architettura più grande realizzata da Tadao Ando in Francia, l’architetto ha dovuto superare la sfida di trasformare un edificio impreziosito, sulle pareti del cupola, da magnifici affreschi raffiguranti scene di tutto il mondo del commercio, in un museo di arte contemporanea, senza impattare sull'edificio storico, tessendo con armonia la rete del tempo, sospesa tra passato, presente, futuro.
La sezione circolare include, al centro, una rotonda al cui interno è stato inserito un cilindro rivestito di pannelli in calcestruzzo, un diametro di trenta metri e un'altezza di nove, che ospita lo spazio espositivo principale e, sotto, l'auditorium. Oltre a scandire l'area destinata alle mostre, il cilindro determina, al centro dell’edificio, un nucleo astratto che, dal piano terra, si allunga al secondo piano, invitando il visitatore a seguire la luce, a riflettere su se stesso, su quella forma perfetta che alluderebbe al nulla e al tempo stesso al tutto, celebrando la bellezza della semplicità. Tra la parete esterna del cilindro e quella interna, le scale, simili a bucce di frutta che si srotolano, assecondano il movimento, conducendo gli ospiti ai vari livelli, dal seminterrato fino al secondo piano. Uno spazio accogliente, di 6.800 metri quadri, invita il pubblico a seguire un percorso catartico, entrando nella rotonda, indugiandovi, attraversandola, come in un Pantheon di giochi di luce che esortano all’introspezione e alla contemplazione.
La cupola di vetro, il cilindro aperto, la passerella rotonda, elementi di una scena ipnotica e circolare, costituiscono l’invito di Tadao Ando, rivolto ai visitatori, a cogliere il “qui e ora”.
Bourse de Commerce — Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier | Foto: © Photo Maxime Tétard, Studio Les Graphiquants, Paris
Un affresco ottocentesco sopra le teste dei visitatori
Stretti nell’abbraccio della rotonda della Bourse de Commerce, i visitatori alzano gli occhi verso la cupola, maestosa, con i suoi quaranta metri. Scoprono così l'immenso affresco dipinto da cinque artisti diversi nel 1889, un inno al commercio (ma anche un invito al viaggio) tra America, Russia, Asia, Africa, Europa, il freddo Nord, ciascuno rappresentato attraverso un’allegoria.
François Pinault ha affidato la scelta dell'arredamento interno della Bourse de Commerce a Ronan ed Erwan Bouroullec, che, con l'agenzia NeM, hanno realizzato anche gli arredi per il ristorante del nuovo museo, le “Halle aux grains”, affidato ai due chef Michel e Sébastien Bras. Dalla sala ristorante, al terzo piano dell’edificio, la vista spazia su Saint-Eustache, La Canopée e, più lontano, il Centre Pompidou e i tetti di Parigi.
Un museo da gustare con lentezza
La nuova Bourse de Commerce è un gioco di contrasti, balzi tra epoche ed elementi, pavimentazioni e falegnamerie del XIX secolo, un incrocio di elementi astratti e senza tempo, dalla pietra al cemento, che non decorano gli spazi, ma semplicemente li “accompagnano”.
Il viaggio del pubblico ha inizio nel vestibolo, un'entrata che immette nel Salon, non una biglietteria e nemmeno una hall, ma un ampio salotto destinato all’ accoglienza e all’incontro. I visitatori sono invitati a sedersi, ad attendere gli amici, a consultare un libro, a rallentare il passo.
Adesso, ad animare questo concerto dedicato alla bellezza, mancano solo loro. L’appuntamento, si spera molto presto, sarà al numero 2 di rue de Viarmes.
Bourse de Commerce — Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier | Foto: © Marc Domage
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