Addio maestro
Casablanca di Mimmo Rotella
09/01/2006
Il mondo dell’arte e la Città di Catanzaro è in lutto per la scomparsa di Mimmo Rotella, uno dei massimi artisti contemporanei, cittadino illustre del capoluogo della Calabria. Palazzo De Nobili si appresta a tributare i massimi onori ad una delle personalità più illustri della cultura italiana del Novecento.
Mimmo Rotella nasce a Catanzaro nel 1918. Nel 1951-52, avendo ottenuto una borsa di studio dalla “Fullbright Foundation” ha risieduto alla facoltà del Kansas City per la quale ha sviluppato una grande composizione murale.
Tornato a Roma, nel 1953, ha un lungo periodo di crisi, durante il quale interrompe la produzione pittorica. Convinto che tutto in arte fosse già stato fatto, ha improvvisamente quella che egli stesso definisce ”illuminazione Zen”: la scoperta del manifesto pubblicitario come espressione artistica, come messaggio della città. Così nasce il décollage (inizialmente collage), incollando sulla tela pezzi di manifesti strappati per strada, adottando il collage dei cubisti e contaminandolo con la matrice dadaista e dissacratice dell’objet trouvé.
Nel corso del 1955, a Roma, in una mostra intitolata ”Esposizione d’arte attuale”, espone per la prima volta il ’manifesto lacerato’.
Pratica il cosiddetto ’doppio décollage’, cioè il manifesto staccato prima dal muro e, poi, strappato in laboratorio. In quegli anni si serve anche dei retro d’affiche, adoperando i manifesti dalla parte del verso ed ottenendo lavori non figurativi e monocromi.
Negli anni ‘54-’55 espone a Roma i suoi primi decollages. Nel ‘61 è invitato da Pierre Restany ad aderire al gruppo dei “Nouveau Realistes”; nel ‘63 realizza le prime opere di “Mec Art”. Nel ‘65, in occasione di un incontro con il critico Otto Hahn e con il pittore Alain Jaquet, definisce questa nuova espressione e corrente artistica.
Nel 1980 lascia Parigi e si trasferisce a Milano dove risiede attualmente.
Nel 1986 è a Cuba ad esporre sul proprio lavoro presso l’Università dell’Avana ed in quell’occasione si esibisce in una performance sulla lacerazione di manifesti nella piazza della città. Nello stesso anno conferisce alla Domus Academy di Milano.
Nel 1990 è presente al Centre Pompidou di Parigi nella mostra ”Art et Pub” e al Museum of Modern Art di New York in ”High and Low”. Nel 1991 sposa la giovane economista russa Inna Agarounova, che nel 1993 mette alla luce la piccola Asya.
Nel 1992 riceve da parte del Ministro della Cultura francese, Jack Lang, il titolo di Officiel des arts et des Lettres.
È invitato al Guggenheim Museum di New York nel 1994 in ”Italian Metamorphosis”, ancora al Centre Pompidou nel 1996 in ”Face à l’Histoire”, e nel 1996 al Museum of contemporary art di Los Angeles in ”Halls of Mirrors”, una mostra che successivamente viene portata in giro per il mondo, Roma compresa. Al cinema di Federico Fellini dedica nel 1997 il ciclo di opere ”Felliniana”.
Nel 1996 l’inaugurazione di una sua mostra, primo caso in Italia, viene diffusa on line su Internet.
Nel 1999 il sindaco della sua città natale Sergio Abramo emette un’ordinanza municipale con la quale lo autorizza alla libera defissone di manifesti dal territorio di Catanzaro.
Rotella trovava ispirazione per le sue opere sui giornali, nel teatro, ma soprattutto nel cinema. E tra i volti strappati c'è soprattutto quello della diva per eccellenza, Marylin Monroe. Alla star scomparsa nel '62, Rotella ha dedicato anche l'ultima opera, pochi giorni fa sebbene fosse ricoverato in ospedale per combattere il tumore al pancreas che lo ha ucciso, si era fatto accompagnare nel suo studio per portarla a termine.
Mimmo Rotella nasce a Catanzaro nel 1918. Nel 1951-52, avendo ottenuto una borsa di studio dalla “Fullbright Foundation” ha risieduto alla facoltà del Kansas City per la quale ha sviluppato una grande composizione murale.
Tornato a Roma, nel 1953, ha un lungo periodo di crisi, durante il quale interrompe la produzione pittorica. Convinto che tutto in arte fosse già stato fatto, ha improvvisamente quella che egli stesso definisce ”illuminazione Zen”: la scoperta del manifesto pubblicitario come espressione artistica, come messaggio della città. Così nasce il décollage (inizialmente collage), incollando sulla tela pezzi di manifesti strappati per strada, adottando il collage dei cubisti e contaminandolo con la matrice dadaista e dissacratice dell’objet trouvé.
Nel corso del 1955, a Roma, in una mostra intitolata ”Esposizione d’arte attuale”, espone per la prima volta il ’manifesto lacerato’.
Pratica il cosiddetto ’doppio décollage’, cioè il manifesto staccato prima dal muro e, poi, strappato in laboratorio. In quegli anni si serve anche dei retro d’affiche, adoperando i manifesti dalla parte del verso ed ottenendo lavori non figurativi e monocromi.
Negli anni ‘54-’55 espone a Roma i suoi primi decollages. Nel ‘61 è invitato da Pierre Restany ad aderire al gruppo dei “Nouveau Realistes”; nel ‘63 realizza le prime opere di “Mec Art”. Nel ‘65, in occasione di un incontro con il critico Otto Hahn e con il pittore Alain Jaquet, definisce questa nuova espressione e corrente artistica.
Nel 1980 lascia Parigi e si trasferisce a Milano dove risiede attualmente.
Nel 1986 è a Cuba ad esporre sul proprio lavoro presso l’Università dell’Avana ed in quell’occasione si esibisce in una performance sulla lacerazione di manifesti nella piazza della città. Nello stesso anno conferisce alla Domus Academy di Milano.
Nel 1990 è presente al Centre Pompidou di Parigi nella mostra ”Art et Pub” e al Museum of Modern Art di New York in ”High and Low”. Nel 1991 sposa la giovane economista russa Inna Agarounova, che nel 1993 mette alla luce la piccola Asya.
Nel 1992 riceve da parte del Ministro della Cultura francese, Jack Lang, il titolo di Officiel des arts et des Lettres.
È invitato al Guggenheim Museum di New York nel 1994 in ”Italian Metamorphosis”, ancora al Centre Pompidou nel 1996 in ”Face à l’Histoire”, e nel 1996 al Museum of contemporary art di Los Angeles in ”Halls of Mirrors”, una mostra che successivamente viene portata in giro per il mondo, Roma compresa. Al cinema di Federico Fellini dedica nel 1997 il ciclo di opere ”Felliniana”.
Nel 1996 l’inaugurazione di una sua mostra, primo caso in Italia, viene diffusa on line su Internet.
Nel 1999 il sindaco della sua città natale Sergio Abramo emette un’ordinanza municipale con la quale lo autorizza alla libera defissone di manifesti dal territorio di Catanzaro.
Rotella trovava ispirazione per le sue opere sui giornali, nel teatro, ma soprattutto nel cinema. E tra i volti strappati c'è soprattutto quello della diva per eccellenza, Marylin Monroe. Alla star scomparsa nel '62, Rotella ha dedicato anche l'ultima opera, pochi giorni fa sebbene fosse ricoverato in ospedale per combattere il tumore al pancreas che lo ha ucciso, si era fatto accompagnare nel suo studio per portarla a termine.
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