Cenni biografici
Max Ernst e i suoi amici surrealisti
06/09/2002
Max Ernst nasce nel 1891 presso Colonia, intorno al 1910, dopo essersi iscritto alla Facoltà di Filosofia dell'Università di Bonn, decide di dedicarsi esclusivamente all'arte, convinto della necessità di rinnovare radicalmente la pittura che si limitava all'imitazione passiva della realtà. Il primo conflitto mondiale lo porta a contatto con le nuove teorie di Freud alle quali unisce la conoscenza delle opere metafisiche di de Chirico.
Già nel 1919, anno in cui aderisce alla nascita del Gruppo Dada di Colonia, egli sperimenta la tecnica del collage, perseguendo un'idea di spaesamento sistematico dello spettatore attraverso l'accostamento libero di immagini di diversa natura, palesemente estranee tra loro.
Nel 1922 si trasferisce a Parigi, dove entra a far parte del circolo di artisti ed intellettuali che, nel 1924, daranno vita al movimento surrealista. Ernst esprime subito la sua personale interpretazione della poetica surrealista sperimentando tecniche sempre nuove. Sono di questi anni i primi "frottages", opere che nascono "spontaneamente" strofinando con matite morbide fogli sovrapposti a superfici ruvide o in rilievo.
La sua è sempre un'attività artistica geniale, tanto ricca quanto spregiudicata, che mantiene un ritmo febbrile fino alla morte dell'artista, avvenuta nel 1976. Intensa anche la vita privata, che lo conduce dalla Germania, suo paese natale, alla Francia, e da lì, per sfuggire ai nazisti, negli Stati Uniti. Si sposa quattro volte; una delle mogli è Peggy Guggenheim, che lo aiuta a fuggire dall'Europa.
Tornato in Francia nel 1950, riceve molti riconoscimenti per il suo lavoro.
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