Luftbrücke. Un ponte di cielo tra Berlino e Palermo
Dal 03 Novembre 2014 al 29 Novembre 2014
Palermo
Luogo: Palazzo Ziino
Indirizzo: via Dante 53
Orari: da lunedì a sabato 9.30-18.30
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 091 7407631
E-Mail info: ufficio.stampa@aqu.comune.palermo.it
Sito ufficiale: http://www.comune.palermo.it
Sarà inaugurata lunedì 3 novembre alle ore 18.30 nella sede di Palazzo Ziino (via Dante 53 - Palermo) “Luftbrücke”. Un ponte di cielo tra Berlino e Palermo, mostra collettiva prodotta dal Goethe-Institut Palermo in occasione del venticinquennale della caduta del Muro, a cura di Ezio Ferreri, Heidi Sciacchitano, Emilia Valenza. La mostra presenta fotografie di Domenico Aronica, Valerio Bellone, Antonio Calabrese, Pietro Motisi e Maria Vittoria Trovato, una installazione sonora di Alessandro Librio, un video di Mario Bellone. L’esposizione è inserita inoltre nell’ambito della seconda edizione della Settimana delle culture.
Venticinque anni dopo l’evento che ha cambiato radicalmente la fisionomia dell’Europa, congelata da una Guerra Fredda durata quasi un trentennio, il Goethe-Institut Palermo torna a ricordare la Caduta del Muro di Berlino, avvenuta il 9 novembre del 1989, e le ripercussioni di questo evento storico sulla Germania e sul mondo intero.
Berlino – città simbolo della riunificazione tedesca ma anche luogo di profondi mutamenti storici, urbanistici, architettonici, politici e sociali - è al centro di questa iniziativa che coinvolge artisti siciliani che di Berlino hanno subìto il fascino di una città sospesa, come poche, tra un passato denso e carico di storia e un futuro di metropoli in perenne trasformazione.
“Nel 1989 erano ancora bambini o adolescenti e non hanno vissuto direttamente questo importante passaggio storico”, dice Heidi Sciacchitano, direttrice del Goethe-Institut. “La loro Berlino è dunque quella attuale, per lo più sfrondata dai simboli e dalle cicatrici del Muro. Diversi per approccio formale, tecnico ed estetico, i cinque fotografi e l’autore dell’installazione sonora Alessandro Librio, sono però accomunati dallo stesso desiderio di confrontarsi con una città che, nell'immaginario giovanile, è diventata negli ultimi anni un importante punto di riferimento soprattutto per artisti, studiosi, architetti, urbanisti e punto di partenza, ma anche di arrivo, per nuovi sbocchi in ambito professionale. La mostra vedrà insieme lavori realizzati a Berlino e lavori realizzati a Palermo e sarà l’occasione per un dialogo e un confronto diretto tra queste due città”.
Come scrive la germanista Rita Calabrese nel catalogo “Costruire ponti e distruggere muri appare il significato di questa mostra, a cui contribuiscono questi giovani artisti con i loro diversi linguaggi che si intrecciano e si valorizzano scambievolmente, unendo Berlino e Palermo in un positivo messaggio di vita e di futuro.”
“Il punctum nelle loro fotografie non è mai uno stereotipo, anche quando nelle città riconosciamo piazze, edifici, luoghi noti. Lo scoviamo nel dettaglio che rende extra-ordinaria l’immagine: un cane che osserva il panorama, una donna sbirciata tra il varco di una tenda, le finestre murate di edifici ormai abbandonati, le geometrie berlinesi di prati e palazzi, le verticali che uniscono terra e cielo nei cantieri della Bebelplatz.” scrive Emilia Valenza nel suo testo critico a corredo della mostra.
Venticinque anni dopo l’evento che ha cambiato radicalmente la fisionomia dell’Europa, congelata da una Guerra Fredda durata quasi un trentennio, il Goethe-Institut Palermo torna a ricordare la Caduta del Muro di Berlino, avvenuta il 9 novembre del 1989, e le ripercussioni di questo evento storico sulla Germania e sul mondo intero.
Berlino – città simbolo della riunificazione tedesca ma anche luogo di profondi mutamenti storici, urbanistici, architettonici, politici e sociali - è al centro di questa iniziativa che coinvolge artisti siciliani che di Berlino hanno subìto il fascino di una città sospesa, come poche, tra un passato denso e carico di storia e un futuro di metropoli in perenne trasformazione.
“Nel 1989 erano ancora bambini o adolescenti e non hanno vissuto direttamente questo importante passaggio storico”, dice Heidi Sciacchitano, direttrice del Goethe-Institut. “La loro Berlino è dunque quella attuale, per lo più sfrondata dai simboli e dalle cicatrici del Muro. Diversi per approccio formale, tecnico ed estetico, i cinque fotografi e l’autore dell’installazione sonora Alessandro Librio, sono però accomunati dallo stesso desiderio di confrontarsi con una città che, nell'immaginario giovanile, è diventata negli ultimi anni un importante punto di riferimento soprattutto per artisti, studiosi, architetti, urbanisti e punto di partenza, ma anche di arrivo, per nuovi sbocchi in ambito professionale. La mostra vedrà insieme lavori realizzati a Berlino e lavori realizzati a Palermo e sarà l’occasione per un dialogo e un confronto diretto tra queste due città”.
Come scrive la germanista Rita Calabrese nel catalogo “Costruire ponti e distruggere muri appare il significato di questa mostra, a cui contribuiscono questi giovani artisti con i loro diversi linguaggi che si intrecciano e si valorizzano scambievolmente, unendo Berlino e Palermo in un positivo messaggio di vita e di futuro.”
“Il punctum nelle loro fotografie non è mai uno stereotipo, anche quando nelle città riconosciamo piazze, edifici, luoghi noti. Lo scoviamo nel dettaglio che rende extra-ordinaria l’immagine: un cane che osserva il panorama, una donna sbirciata tra il varco di una tenda, le finestre murate di edifici ormai abbandonati, le geometrie berlinesi di prati e palazzi, le verticali che uniscono terra e cielo nei cantieri della Bebelplatz.” scrive Emilia Valenza nel suo testo critico a corredo della mostra.
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