Fittile. L’artigianato artistico italiano nella ceramica contemporanea
Dal 04 Settembre 2021 al 31 Ottobre 2021
Milano
Luogo: Triennale Milano
Indirizzo: Via Alemagna 6
Curatori: Ugo La Pietra
Enti promotori:
- Con il patrocinio di
- Comune di Milano
- Milano Design Week
- AICC Associazione Città della Ceramica
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 724341
Sito ufficiale: http://www.fittilemilano.it
Triennale Milano e Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte proseguono con la loro collaborazione annuale, finalizzata a presentare nello spazio della Quadreria il ciclo di mostre Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture: quattro esposizioni che propongono un punto di vista inedito sulle arti applicate contemporanee. Dopo Mirabilia, curata da Alberto Cavalli, che ha riunito una serie di esempi di alto artigianato milanese, e Vitrea, rassegna dedicata al vetro d’autore, a cura di Jean Blanchaert, Fittile propone un affascinante viaggio attraverso la ceramica artistica italiana: un saper fare ancestrale, capillarmente diffuso in tutto il territorio nazionale con tipologie, tecniche, materiali, botteghe, autori di una ricchezza e diversità uniche al mondo.
Questa selezione straordinaria di opere nasce dalla grande competenza di Ugo La Pietra, artista, architetto e designer, storica figura di riferimento per le arti applicate italiane e per la ceramica in particolare: un territorio che ha da sempre amato e frequentato, valorizzando le diverse aree di eccellenza, lavorando fianco a fianco con gli artigiani e creando collezioni memorabili.
Così Ugo La Pietra ci spiega le sue scelte curatoriali: “La più antica espressione di cultura materiale italiana (come anche quella di ogni Paese bagnato dal Mediterraneo) è legata alla lavorazione della ceramica. Una cultura che si è sviluppata nei secoli, fino ai giorni nostri, descrivendo e rappresentando le abitudini e le ritualità, in rapporto ai diversi comportamenti sociali: espressioni formali e decorative, sempre cariche di un alto quoziente di artisticità. Dalla materia prima, attraverso le varie lavorazioni, i simboli e le forme, la ceramica ha esaltato i caratteri dei diversi gruppi etnici, così che possiamo dire che, anche grazie alla ceramica, si può leggere l’evoluzione delle nostre popolazioni: dai primi abitanti del nostro territorio fino ai giorni nostri, attraverso le contaminazioni che le “diverse culture” hanno affrontato nel corso dei secoli. Oggi, in Italia, la ceramica si esprime attraverso un sempre più ampio numero di artisti e artigiani quasi sempre legati, direttamente o indirettamente, alle aree di tradizione.
Le opere presentate in questa mostra sono una non completa rassegna rappresentativa di Autori che esprimono la capacità di creare attraverso un’abilità nella lavorazione e un indubbio linguaggio espressivo personale. Tecnica e poetica i due valori che con la loro duplice presenza danno significato alla mostra; scelte che in modo consapevole di fatto non riconoscono il proprio lavoro come appartenente al sistema dell’arte o al sistema del design. Concettualità e spettacolarità sono i due parametri che troviamo spesso presenti in identiche proporzioni negli oggetti esposti. Oggetti che si rifanno al principale archetipo di uso comune, ma anche dotato di una forte carica simbolica: il vaso.”
Stefano Boeri esprime la sua soddisfazione per quello che definisce il ritorno della ceramica da protagonista in Triennale, rinnovando una linea di ricerca che affonda le sue radici nelle prime Esposizioni alla Villa Reale di Monza, prodromi della futura Triennale: “Negli anni, Triennale ha dedicato grande attenzione alla ceramica mettendo in scena il lavoro di alcune figure centrali – da Gio Ponti a Guido Andlovitz, da Tomaso Buzzi ad Anselmo Bucci – e le importanti ricerche ed esperienze dell’E.N.A.P.I., Ente nazionale per l’artigianato e le piccole industrie, o della Società Italiana Ceramica Laveno. Oggi, la curatela di Ugo La Pietra – tra i primi a porre in un intelligente dialogo arte, artigianato e design intercettando le potenzialità di profonde tradizioni territoriali – mette in luce la ricchezza e la varietà di una produzione di alta qualità formale ed espressiva in un equilibrato bilanciamento tra tradizione, appunto, e innovazione, tecnica e poetica, sperimentazione e contaminazione tra diverse culture.”
E Franco Cologni mette in luce un concetto molto speciale di bellezza: “La bellezza, ci suggerisce Ugo La Pietra con la mostra Fittile, è visibilità della differenza. Una differenza che i pezzi selezionati rendono visibile e percepibile non solo a livello di forme, ma anche e soprattutto a livello di provenienze, territori, ispirazioni; una serie di articolazioni di linguaggio (creativo, ma anche artigianale) che intorno allo straordinario luogo comune del “vaso” raccontano, in una successione sorprendente, storie di talento, di luoghi, di visioni, di volontà apollinee e di fatiche dionisiache… Questa capacità di apprezzare la “differenza” viene narrata da Ugo La Pietra attraverso la scelta di pezzi che attirano il nostro sguardo e suscitano il nostro interesse proprio perché sono al contempo familiari e inattesi, rassicuranti e sorprendenti… La ricchezza manifatturiera dei nostri artigiani, che plasmano la terra per trarne forme sempre nuove, ci permette di vedere anche quello che non è palese, che non è dichiarato, che non è immediatamente percepibile: il processo, oltre che il prodotto. Il progetto, oltre che la tecnica. La competenza, oltre che il talento.”
Artisti / Artigiani: Amaaro (Martino Pompili e Claudia Torricelli), Sandra Baruzzi, Chiara Berta, Rosanna Bianchi Piccoli, Bottega Vignoli (Ivana Vignoli), Linde Burkhardt, Roberto Cambi, Ceramiche Rometti (Jean-Christophe Clair), Matteo Cibic, Antonella Cimatti, Giovanni Cimatti, Guido De Zan, Pablo Echaurren, Elica Studio (Elisabetta Bovina e Carlo Pastore), Candido Fior, FOS Ceramiche (Piero Mazzotti), Evandro Gabrieli, Bruno Gambone, Ceramica Gatti 1928 (Andrea Anastasio), Alfredo Gioventù, Lucio Liguori, Federica Marangoni, Ugo Marano, Antonietta Mazzotti, Tullio Mazzotti, Giovanni Mengoni, Ignazio Moncada, Nicolò Morales, Mirta Morigi, Matteo Nasini, Simone Negri, Tonino Negri, Ugo Nespolo, Martha Pachon Rodriguez, POL Polloniato, Karin Putsch-Grassi, Francesco Raimondi, Alessandro Roma, Gabriella Sacchi, Andrea Salvatori, Giancarlo Scapin, Luigi Serafini, Tarshito, Nello Teodori, Luca Tripaldi, Ferdinando Vassallo, Silvia Zagni.
Questa selezione straordinaria di opere nasce dalla grande competenza di Ugo La Pietra, artista, architetto e designer, storica figura di riferimento per le arti applicate italiane e per la ceramica in particolare: un territorio che ha da sempre amato e frequentato, valorizzando le diverse aree di eccellenza, lavorando fianco a fianco con gli artigiani e creando collezioni memorabili.
Così Ugo La Pietra ci spiega le sue scelte curatoriali: “La più antica espressione di cultura materiale italiana (come anche quella di ogni Paese bagnato dal Mediterraneo) è legata alla lavorazione della ceramica. Una cultura che si è sviluppata nei secoli, fino ai giorni nostri, descrivendo e rappresentando le abitudini e le ritualità, in rapporto ai diversi comportamenti sociali: espressioni formali e decorative, sempre cariche di un alto quoziente di artisticità. Dalla materia prima, attraverso le varie lavorazioni, i simboli e le forme, la ceramica ha esaltato i caratteri dei diversi gruppi etnici, così che possiamo dire che, anche grazie alla ceramica, si può leggere l’evoluzione delle nostre popolazioni: dai primi abitanti del nostro territorio fino ai giorni nostri, attraverso le contaminazioni che le “diverse culture” hanno affrontato nel corso dei secoli. Oggi, in Italia, la ceramica si esprime attraverso un sempre più ampio numero di artisti e artigiani quasi sempre legati, direttamente o indirettamente, alle aree di tradizione.
Le opere presentate in questa mostra sono una non completa rassegna rappresentativa di Autori che esprimono la capacità di creare attraverso un’abilità nella lavorazione e un indubbio linguaggio espressivo personale. Tecnica e poetica i due valori che con la loro duplice presenza danno significato alla mostra; scelte che in modo consapevole di fatto non riconoscono il proprio lavoro come appartenente al sistema dell’arte o al sistema del design. Concettualità e spettacolarità sono i due parametri che troviamo spesso presenti in identiche proporzioni negli oggetti esposti. Oggetti che si rifanno al principale archetipo di uso comune, ma anche dotato di una forte carica simbolica: il vaso.”
Stefano Boeri esprime la sua soddisfazione per quello che definisce il ritorno della ceramica da protagonista in Triennale, rinnovando una linea di ricerca che affonda le sue radici nelle prime Esposizioni alla Villa Reale di Monza, prodromi della futura Triennale: “Negli anni, Triennale ha dedicato grande attenzione alla ceramica mettendo in scena il lavoro di alcune figure centrali – da Gio Ponti a Guido Andlovitz, da Tomaso Buzzi ad Anselmo Bucci – e le importanti ricerche ed esperienze dell’E.N.A.P.I., Ente nazionale per l’artigianato e le piccole industrie, o della Società Italiana Ceramica Laveno. Oggi, la curatela di Ugo La Pietra – tra i primi a porre in un intelligente dialogo arte, artigianato e design intercettando le potenzialità di profonde tradizioni territoriali – mette in luce la ricchezza e la varietà di una produzione di alta qualità formale ed espressiva in un equilibrato bilanciamento tra tradizione, appunto, e innovazione, tecnica e poetica, sperimentazione e contaminazione tra diverse culture.”
E Franco Cologni mette in luce un concetto molto speciale di bellezza: “La bellezza, ci suggerisce Ugo La Pietra con la mostra Fittile, è visibilità della differenza. Una differenza che i pezzi selezionati rendono visibile e percepibile non solo a livello di forme, ma anche e soprattutto a livello di provenienze, territori, ispirazioni; una serie di articolazioni di linguaggio (creativo, ma anche artigianale) che intorno allo straordinario luogo comune del “vaso” raccontano, in una successione sorprendente, storie di talento, di luoghi, di visioni, di volontà apollinee e di fatiche dionisiache… Questa capacità di apprezzare la “differenza” viene narrata da Ugo La Pietra attraverso la scelta di pezzi che attirano il nostro sguardo e suscitano il nostro interesse proprio perché sono al contempo familiari e inattesi, rassicuranti e sorprendenti… La ricchezza manifatturiera dei nostri artigiani, che plasmano la terra per trarne forme sempre nuove, ci permette di vedere anche quello che non è palese, che non è dichiarato, che non è immediatamente percepibile: il processo, oltre che il prodotto. Il progetto, oltre che la tecnica. La competenza, oltre che il talento.”
Artisti / Artigiani: Amaaro (Martino Pompili e Claudia Torricelli), Sandra Baruzzi, Chiara Berta, Rosanna Bianchi Piccoli, Bottega Vignoli (Ivana Vignoli), Linde Burkhardt, Roberto Cambi, Ceramiche Rometti (Jean-Christophe Clair), Matteo Cibic, Antonella Cimatti, Giovanni Cimatti, Guido De Zan, Pablo Echaurren, Elica Studio (Elisabetta Bovina e Carlo Pastore), Candido Fior, FOS Ceramiche (Piero Mazzotti), Evandro Gabrieli, Bruno Gambone, Ceramica Gatti 1928 (Andrea Anastasio), Alfredo Gioventù, Lucio Liguori, Federica Marangoni, Ugo Marano, Antonietta Mazzotti, Tullio Mazzotti, Giovanni Mengoni, Ignazio Moncada, Nicolò Morales, Mirta Morigi, Matteo Nasini, Simone Negri, Tonino Negri, Ugo Nespolo, Martha Pachon Rodriguez, POL Polloniato, Karin Putsch-Grassi, Francesco Raimondi, Alessandro Roma, Gabriella Sacchi, Andrea Salvatori, Giancarlo Scapin, Luigi Serafini, Tarshito, Nello Teodori, Luca Tripaldi, Ferdinando Vassallo, Silvia Zagni.
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