“Questo è Aquilino figlio del vento”. I ritratti dei cavalli Rospigliosi dalle collezioni capitoline
Dal 21 Maggio 2024 al 15 Settembre 2024
Roma
Luogo: Museo Pietro Canonica
Indirizzo: Viale Pietro Canonica 2
Orari: dal martedì alla domenica 10.00 - 16.00. Dal 1° giugno: dal martedì alla domenica 13.00 - 19.00. Ultimo ingresso mezz’ora prima della chiusura. Giorno di chiusura: lunedì
Curatori: Sandro Santolini
Enti promotori:
- Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 060608
Sito ufficiale: http://www.museocanonica.it
Per l’edizione 2024 del tradizionale Concorso Ippico di Piazza di Siena organizzato da Fise e Sport e Salute, il Museo Pietro Canonica a Villa Borghese ospita dal 21 maggio al 15 settembre 2024 la mostra “Questo è Aquilino figlio del vento”. I ritratti dei cavalli Rospigliosi dalle collezioni capitoline, composta da una serie di tele del pittore tedesco Johan Reder, alle quali si aggiunge un dipinto di Paolo Monaldi, che ritraggono i celebri cavalli del principe e collezionista Camillo Rospigliosi.
La mostra è promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con Sport e Salute S.p.A. e FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) ed è curata da Sandro Santolini. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
L'esposizione è composta da 12 dipinti su tela, in buona parte impreziositi dalle originali cornici settecentesche, cui si aggiungono una stampa su pergamena e una stampa su carta, con testi e versi scritti in onore al cavallo Aquilino.
Camillo Rospigliosi (1714-1753) fece ritrarre dai pittori Johan Reder (1692-1764) e Paolo Monaldi (1704-1780) i suoi amati cavalli e, in particolare, il campione Aquilino, per il quale compose egli stesso versi pomposi che documentano la passione del principe per l’ippica e la specifica predilezione per il suo cavallo.
Nell’ottica di valorizzazione delle opere presenti nelle collezioni capitoline e delle loro diffusione e conoscenza verso un più vasto pubblico, il nucleo di dipinti selezionato risulta di particolare interesse sia per l’ambito di realizzazione della mostra stessa, il conosciutissimo Concorso Ippico di Piazza di Siena, sia per la specificità del tema trattato e per la vicenda personale del collezionista originario.
Con la mostra s’intende anche celebrare quella che in genere viene definita come la “cultura del cavallo”, offrendo l’occasione di apprezzare opere poco note, a oltre vent’anni dalla loro prima esposizione, che costituiscono un corpus unico nel suo genere. I protagonisti indiscussi sono dunque gli amati cavalli del principe Rospigliosi, splendidi esemplari di razze equine dalle nobili genealogie, allevati nelle sue tenute di Campo Salino a Maccarese e a Zagarolo.
Le sue cavalle Gelsomina, Capriola e Polledruccia, o i destrieri Bicchierino, Leggiadro e Brigliadoro, furono così immortalati nei ritratti di Reder con in primo piano il preferito, Aquilino, “figlio del vento”.
Il Concorso Ippico di Piazza di Siena rappresenta un modello di evento sportivo unico, definito dalla stampa “esempio di 'mecenatismo' sportivo”. Oltre a garantire la manutenzione del verde orizzontale dell'area di Piazza di Siena per tutto l'anno - e a 'gemellarsi' con importanti mostre artistiche nei musei dell'area di Villa Borghese – negli ultimi anni ha dato vita – tra gli altri - al restauro di alcune 'gemme' monumentali e architettoniche nelle adiacenze dello storico Ovale (riportato alle origini con il ripristino del manto erboso). Si deve al Concorso anche l'opera di potatura, cura e bonifica del terreno della straordinaria Valle dei Platani, dimora degli undici alberi secolari che il Cardinale Scipione Caffarelli Borghese – che iniziò la costruzione di Villa Borghese – fece piantare agli inizi del 1600 e romanticamente definiti 'Sentinelle dell'eternità di Roma'. Un Concorso sportivo, dunque, ma fortemente orientato verso l'arte, la cultura e la salvaguardia della biodiversità.
Johan Reder (1692-1764), figlio e allievo dell'affermato battaglista Christian Reder, attivo a Roma, che lo introdusse nella famiglia Rospigliosi, Johan fu anch'egli un discreto pittore dedito al genere della pittura di paesaggio. Le opere presentate in mostra possono essere accostate stilisticamente ai dipinti autografi dell’artista presso la Galleria Pallavicini di Roma, che raffigurano una Gita in campagna' e un Riposo durante la caccia, rese note da Federico Zeri, o ad altre già in collezione privata, nelle quali Reder anima i vasti paesaggi con personaggi e animali nei modi che gli sono assolutamente peculiari. Coloratissime scene, piene di vita, a tratti un po’ naïf, che lo resero protagonista del “paesaggismo con figure” nella prima metà del XVIII secolo, raggiungendo l’apice della carriera con il celebre dipinto dedicato alla Festa del principe Rospigliosi alla Villa della Magliana, anch’esso al Museo di Roma.
Paolo Monaldi (1704-1780), allievo del vedutista Paolo Anesi col quale collaborò dipingendo figure nelle sue vedute romane e in particolare nella decorazione di Villa Chigi. Le sue scene di genere, molto vicine allo stile dei bamboccianti del tardo Seicento, furono particolarmente apprezzate dalle famiglie patrizie romane e in particolare dai Rospigliosi, per i quali dipinse diverse tele tra cui uno dei ritratti del cavallo Aquilino esposti in mostra.
Inaugurazione martedì 21 maggio, ore 18
La mostra è promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con Sport e Salute S.p.A. e FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) ed è curata da Sandro Santolini. Servizi museali di Zètema Progetto Cultura.
L'esposizione è composta da 12 dipinti su tela, in buona parte impreziositi dalle originali cornici settecentesche, cui si aggiungono una stampa su pergamena e una stampa su carta, con testi e versi scritti in onore al cavallo Aquilino.
Camillo Rospigliosi (1714-1753) fece ritrarre dai pittori Johan Reder (1692-1764) e Paolo Monaldi (1704-1780) i suoi amati cavalli e, in particolare, il campione Aquilino, per il quale compose egli stesso versi pomposi che documentano la passione del principe per l’ippica e la specifica predilezione per il suo cavallo.
Nell’ottica di valorizzazione delle opere presenti nelle collezioni capitoline e delle loro diffusione e conoscenza verso un più vasto pubblico, il nucleo di dipinti selezionato risulta di particolare interesse sia per l’ambito di realizzazione della mostra stessa, il conosciutissimo Concorso Ippico di Piazza di Siena, sia per la specificità del tema trattato e per la vicenda personale del collezionista originario.
Con la mostra s’intende anche celebrare quella che in genere viene definita come la “cultura del cavallo”, offrendo l’occasione di apprezzare opere poco note, a oltre vent’anni dalla loro prima esposizione, che costituiscono un corpus unico nel suo genere. I protagonisti indiscussi sono dunque gli amati cavalli del principe Rospigliosi, splendidi esemplari di razze equine dalle nobili genealogie, allevati nelle sue tenute di Campo Salino a Maccarese e a Zagarolo.
Le sue cavalle Gelsomina, Capriola e Polledruccia, o i destrieri Bicchierino, Leggiadro e Brigliadoro, furono così immortalati nei ritratti di Reder con in primo piano il preferito, Aquilino, “figlio del vento”.
Il Concorso Ippico di Piazza di Siena rappresenta un modello di evento sportivo unico, definito dalla stampa “esempio di 'mecenatismo' sportivo”. Oltre a garantire la manutenzione del verde orizzontale dell'area di Piazza di Siena per tutto l'anno - e a 'gemellarsi' con importanti mostre artistiche nei musei dell'area di Villa Borghese – negli ultimi anni ha dato vita – tra gli altri - al restauro di alcune 'gemme' monumentali e architettoniche nelle adiacenze dello storico Ovale (riportato alle origini con il ripristino del manto erboso). Si deve al Concorso anche l'opera di potatura, cura e bonifica del terreno della straordinaria Valle dei Platani, dimora degli undici alberi secolari che il Cardinale Scipione Caffarelli Borghese – che iniziò la costruzione di Villa Borghese – fece piantare agli inizi del 1600 e romanticamente definiti 'Sentinelle dell'eternità di Roma'. Un Concorso sportivo, dunque, ma fortemente orientato verso l'arte, la cultura e la salvaguardia della biodiversità.
Johan Reder (1692-1764), figlio e allievo dell'affermato battaglista Christian Reder, attivo a Roma, che lo introdusse nella famiglia Rospigliosi, Johan fu anch'egli un discreto pittore dedito al genere della pittura di paesaggio. Le opere presentate in mostra possono essere accostate stilisticamente ai dipinti autografi dell’artista presso la Galleria Pallavicini di Roma, che raffigurano una Gita in campagna' e un Riposo durante la caccia, rese note da Federico Zeri, o ad altre già in collezione privata, nelle quali Reder anima i vasti paesaggi con personaggi e animali nei modi che gli sono assolutamente peculiari. Coloratissime scene, piene di vita, a tratti un po’ naïf, che lo resero protagonista del “paesaggismo con figure” nella prima metà del XVIII secolo, raggiungendo l’apice della carriera con il celebre dipinto dedicato alla Festa del principe Rospigliosi alla Villa della Magliana, anch’esso al Museo di Roma.
Paolo Monaldi (1704-1780), allievo del vedutista Paolo Anesi col quale collaborò dipingendo figure nelle sue vedute romane e in particolare nella decorazione di Villa Chigi. Le sue scene di genere, molto vicine allo stile dei bamboccianti del tardo Seicento, furono particolarmente apprezzate dalle famiglie patrizie romane e in particolare dai Rospigliosi, per i quali dipinse diverse tele tra cui uno dei ritratti del cavallo Aquilino esposti in mostra.
Inaugurazione martedì 21 maggio, ore 18
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