China Now
Dal 01 Giugno 2023 al 03 Settembre 2023
Brescia
Luogo: Spazio C.AR.M.E
Indirizzo: Via delle Battaglie 61/1
Orari: da martedì a venerdì 15.00 > 19.00; sabato e domenica 10.00 > 19.00
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Gli artisti cinesi contemporanei dimostrano che la cultura non ha confini e che l'arte è uno straordinario strumento di conoscenza di mondi lontani, tra tradizione e innovazione, tra Yin e Yang.
Grazie a un progetto di BELLEARTI e CARME arriva a Brescia CHINA NOW: dipinti, fotografie, sculture e video esposti per la prima volta in Italia e provenienti da una delle più importanti collezioni al mondo, quella dello svizzero Uli Sigg, che raccoglie circa 3.000 opere d'arte contemporanea cinese e non solo.
Negli ultimi 50 anni in Cina gli artisti hanno prodotto, indagato, raccontato un nuovo modo di fare pittura, scultura, installazioni, video e fotografia. Il progetto China Now, con il patrocinio di Comune di Brescia, diventa quindi una testimonianza importante di un mondo, così come dell’emergere di una coscienza contemporanea, che ha portato il paese a mutare profondamente i contorni della sua storia culturale e sociale.
Gli autori in mostra, grazie a un percorso di oltre 30 opere, rappresentano un insieme di stili e contenuti dagli esiti imprevedibili, attingendo dalla cultura occidentale quanto dalla propria tradizione millenaria. Questa attitudine, di incontri, rimandi e ispirazioni vicine e lontane, antiche e moderne, è straordinariamente rappresentata nella collezione composta negli anni da Uli Sigg che, primo imprenditore a insediarsi in Cina dopo la dichiarazione della Open Door Policy, dal 1979 raccoglie opere contemporanee, individuando nell'arte uno strumento straordinario per conoscere la cultura cinese. Un’esposizione che conduce il pubblico alla scoperta, a un approfondimento lontano dalla protesta anzi punto di incontro tra due metà del mondo, "uno Yin e Yang delle arti" secondo le parole di Massimo Minini, cofondatore di BELLEARTI.
In mostra: Ai Weiwei, Gu Changwei, He Xiangyu, Gu Wenda, Gabriele Di Matteo, Jin Shan, Li Jinghu, Liu Wei, Tsang Kin-Wah, Shao Fan, Tian Wei, Ke Ma, MadeIn Company. La selezione di opere dalla Sigg Collection testimonia il processo di evoluzione ed emancipazione dell’arte contemporanea cinese negli ultimi decenni: più gli artisti cinesi comprendono la cultura dell’ovest e più apprezzano la loro tradizione millenaria, combinando le due culture in una sorta di «arte del futuro».
La Cina è un paese vastissimo: lì puoi trovare tutto e il contrario di tutto. Questa esposizione intende portare le visioni degli artisti in quel mondo altro, usando media differenti ed esprimendo le loro proiezioni personali.
Uli Sigg
Le opere in mostra, a volte usando gli strumenti dell’ironia, tentano di costruire un ponte tra la cultura cinese e quella occidentale, utilizzando tecniche e strategie per costruire qualcosa di nuovo, qualcosa di... cinese. Sono prove delle incredibili dinamiche dell’arte contemporanea cinese, in un mercato globalizzato. Gli artisti della nuova generazione non sono più imbarazzati dall’arte occidentale, anzi, favoriscono uno scambio tra le due culture (o evitano coscientemente di farlo) per creare modi individuali di espressione basati su valori personali.
Bernard Fibicher
Questa mostra è stata pensata come esemplare di un rinnovamento epocale della cultura di una grande nazione come la Cina che sempre di più occupa la scena mondiale. A dire il vero la scena l’aveva già occupata da millenni ma noi non ce ne eravamo accorti, non sapevamo, per noi il mondo finiva alle colonne d’Ercole. Poi pian piano ci siamo posti il problema, da Marco Polo verso est, a Colombo verso ovest. Ora che i tempi sono maturi, la creatività degli artisti cinesi si è liberata e si staglia altissima sulla linea, un orizzonte culturale che la Cina ha sempre avuto, ma che le era negato prima da una visione eurocentrica, poi da una supremazia mercantile occidentale. In questi vent’anni abbiamo assistito a una formidabile rimonta e ormai la Cina si attesta al vertice della piramide economico-culturale del pianeta.
Massimo Minini cofondatore BELLEARTI
Da una chiacchierata informale di fine estate a una delle mostre del palinsesto di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, in poco meno di un anno il passo è stato enorme e impegnativo. Per di più per due realtà no-profit come CARME e BELLEARTI China Now rappresenta sicuramente un risultato tanto grande quanto inaspettato. Non posso che esprimere pertanto tutta la gioia e la soddisfazione nel vedere questo frutto nato dalla collaborazione tra due realtà culturali cittadine affini, ma con una loro identità definita.
Armando Chiarini fondatore e direttore CARME
Accompagna la mostra un catalogo con testi di: Maurizio Bortolotti, Didi Bozzini, Bernard Fibicher, Massimo Minini e Demetrio Paparoni.
Grazie a un progetto di BELLEARTI e CARME arriva a Brescia CHINA NOW: dipinti, fotografie, sculture e video esposti per la prima volta in Italia e provenienti da una delle più importanti collezioni al mondo, quella dello svizzero Uli Sigg, che raccoglie circa 3.000 opere d'arte contemporanea cinese e non solo.
Negli ultimi 50 anni in Cina gli artisti hanno prodotto, indagato, raccontato un nuovo modo di fare pittura, scultura, installazioni, video e fotografia. Il progetto China Now, con il patrocinio di Comune di Brescia, diventa quindi una testimonianza importante di un mondo, così come dell’emergere di una coscienza contemporanea, che ha portato il paese a mutare profondamente i contorni della sua storia culturale e sociale.
Gli autori in mostra, grazie a un percorso di oltre 30 opere, rappresentano un insieme di stili e contenuti dagli esiti imprevedibili, attingendo dalla cultura occidentale quanto dalla propria tradizione millenaria. Questa attitudine, di incontri, rimandi e ispirazioni vicine e lontane, antiche e moderne, è straordinariamente rappresentata nella collezione composta negli anni da Uli Sigg che, primo imprenditore a insediarsi in Cina dopo la dichiarazione della Open Door Policy, dal 1979 raccoglie opere contemporanee, individuando nell'arte uno strumento straordinario per conoscere la cultura cinese. Un’esposizione che conduce il pubblico alla scoperta, a un approfondimento lontano dalla protesta anzi punto di incontro tra due metà del mondo, "uno Yin e Yang delle arti" secondo le parole di Massimo Minini, cofondatore di BELLEARTI.
In mostra: Ai Weiwei, Gu Changwei, He Xiangyu, Gu Wenda, Gabriele Di Matteo, Jin Shan, Li Jinghu, Liu Wei, Tsang Kin-Wah, Shao Fan, Tian Wei, Ke Ma, MadeIn Company. La selezione di opere dalla Sigg Collection testimonia il processo di evoluzione ed emancipazione dell’arte contemporanea cinese negli ultimi decenni: più gli artisti cinesi comprendono la cultura dell’ovest e più apprezzano la loro tradizione millenaria, combinando le due culture in una sorta di «arte del futuro».
La Cina è un paese vastissimo: lì puoi trovare tutto e il contrario di tutto. Questa esposizione intende portare le visioni degli artisti in quel mondo altro, usando media differenti ed esprimendo le loro proiezioni personali.
Uli Sigg
Le opere in mostra, a volte usando gli strumenti dell’ironia, tentano di costruire un ponte tra la cultura cinese e quella occidentale, utilizzando tecniche e strategie per costruire qualcosa di nuovo, qualcosa di... cinese. Sono prove delle incredibili dinamiche dell’arte contemporanea cinese, in un mercato globalizzato. Gli artisti della nuova generazione non sono più imbarazzati dall’arte occidentale, anzi, favoriscono uno scambio tra le due culture (o evitano coscientemente di farlo) per creare modi individuali di espressione basati su valori personali.
Bernard Fibicher
Questa mostra è stata pensata come esemplare di un rinnovamento epocale della cultura di una grande nazione come la Cina che sempre di più occupa la scena mondiale. A dire il vero la scena l’aveva già occupata da millenni ma noi non ce ne eravamo accorti, non sapevamo, per noi il mondo finiva alle colonne d’Ercole. Poi pian piano ci siamo posti il problema, da Marco Polo verso est, a Colombo verso ovest. Ora che i tempi sono maturi, la creatività degli artisti cinesi si è liberata e si staglia altissima sulla linea, un orizzonte culturale che la Cina ha sempre avuto, ma che le era negato prima da una visione eurocentrica, poi da una supremazia mercantile occidentale. In questi vent’anni abbiamo assistito a una formidabile rimonta e ormai la Cina si attesta al vertice della piramide economico-culturale del pianeta.
Massimo Minini cofondatore BELLEARTI
Da una chiacchierata informale di fine estate a una delle mostre del palinsesto di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, in poco meno di un anno il passo è stato enorme e impegnativo. Per di più per due realtà no-profit come CARME e BELLEARTI China Now rappresenta sicuramente un risultato tanto grande quanto inaspettato. Non posso che esprimere pertanto tutta la gioia e la soddisfazione nel vedere questo frutto nato dalla collaborazione tra due realtà culturali cittadine affini, ma con una loro identità definita.
Armando Chiarini fondatore e direttore CARME
Accompagna la mostra un catalogo con testi di: Maurizio Bortolotti, Didi Bozzini, Bernard Fibicher, Massimo Minini e Demetrio Paparoni.
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