Milano Vienna Berlino. Testori e la grande pittura europea
![R. Fetting, Milano Vienna Berlino. Testori e la grande pittura europea, Spazio Oberdan, Milano R. Fetting, Milano Vienna Berlino. Testori e la grande pittura europea, Spazio Oberdan, Milano](http://www.arte.it/foto/600x450/9b/17304-R_Fetting_Self_with_red_hat_1985_170x140_cm_olio_su_tela_2.jpg)
R. Fetting, Milano Vienna Berlino. Testori e la grande pittura europea, Spazio Oberdan, Milano
Dal 02 Ottobre 2013 al 03 Novembre 2013
Milano
Luogo: Spazio Oberdan
Indirizzo: viale Vittorio Veneto 2
Orari: da martedì a domenica 10-19.30; martedì e giovedì fino alle 22
Curatori: Mimmo Di Marzio
Enti promotori:
- Provincia di Milano/Assessorato alla Cultura
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 77406302/ 6381
E-Mail info: info@operadartemilano.it
Sito ufficiale: http://www.provincia.milano.it/cultura
La mostra “Milano Vienna Berlino. Testori e la grande pittura europea”, che si tiene allo Spazio Oberdan della Provincia di Milano nel ventennale della morte di Giovanni Testori, è parte di un progetto commemorativo che vede a Milano tra l'autunno 2013 e la primavera 2014 una serie di eventi dedicati alla figura del grande critico d’arte a cura dell'Associazione Giovanni Testori, tra cui una grande mostra alla Pinacoteca di Brera.
L’obiettivo dell’esposizione allo Spazio Oberdan è quello di mettere in luce uno degli aspetti meno approfonditi della figura del poeta e critico d’arte che, nel corso della sua esistenza, esercitò un attento e appassionato ruolo di talent scout dell’arte contemporanea, non soltanto scoprendo molti artisti italiani che sarebbero poi divenuti famosi, ma anche contribuendo in modo decisivo a lanciare autori internazionali nel proscenio italiano. Un’opera, la sua, che fu particolarmente fervida nel corso degli Anni Ottanta allorché Testori - attraverso la promozione e il sostegno di mostre di artisti su cui non era ancora scesa l’attenzione della critica - favorì l’affermazione anche in Italia di giovani europei che sarebbero entrati ben presto nell’olimpo dell’arte, come i tedeschi “Nuovi selvaggi”, i neo-espressionisti austriaci e svizzeri, e i cosiddetti “Nuovi ordinatori” di area mitteleuropea.
Attraverso un’analisi di quel periodo, che contrassegnò il grande ritorno della pittura nell’arte contemporanea, la mostra seleziona alcuni tra gli artisti più importanti sostenuti da Testori, suddividendoli per aree geografiche tra Germania, Austria, Svizzera e Italia. Sono dunque esposte opere di grandi Maestri degli Anni Ottanta, come i tedeschi Rainer Fetting, Karl Horst Hodicke, Hermann Albert, Karl Klaus Mehrkens, Peter Chevalier, gli austriaci Gunter Damisch, Hubert Scheibl, Josef Kern, gli svizzeri Willy Varlin, Martin Disler, Samuele Gabai, e poi gli italiani Enzo Cucchi, Giovanni Frangi, Velasco Vitali e Alessandro Verdi.
La mostra, inoltre, raccoglie interviste video con alcuni protagonisti che in quegli anni furono al fianco di Testori nell’organizzazione delle esposizioni, come i galleristi Alain Toubas, Enzo Cannaviello e Emilio Mazzoli.
«Con la mostra “Milano Vienna Berlino. Testori e la grande pittura europea”, la Provincia di Milano intende celebrare, in collaborazione con l’Associazione Giovanni Testori, il ventennale della scomparsa di uno dei più grandi intellettuali della cultura italiana e lombarda del secolo scorso.- sottolineano il Presidente della Provincia, Guido Podestà e il Vice Presidente e Assessore alla Cultura, Novo Umberto Maerna - Giovanni Testori ha saputo oltrepassare iconfini nazionali,
volgendo lo sguardo al Vecchio Continente e mettendo in luce artisti stranieri fino ad allora sconosciuti, divenuti in seguito nomi di grande rilievo nella storia dell’arte contemporanea. Un talent scout che ha saputo dimostrare la contaminazione tra forme d'arte ed espressioni culturali, tra la sensibilità letteraria e la passione per la pittura.»
L’obiettivo dell’esposizione allo Spazio Oberdan è quello di mettere in luce uno degli aspetti meno approfonditi della figura del poeta e critico d’arte che, nel corso della sua esistenza, esercitò un attento e appassionato ruolo di talent scout dell’arte contemporanea, non soltanto scoprendo molti artisti italiani che sarebbero poi divenuti famosi, ma anche contribuendo in modo decisivo a lanciare autori internazionali nel proscenio italiano. Un’opera, la sua, che fu particolarmente fervida nel corso degli Anni Ottanta allorché Testori - attraverso la promozione e il sostegno di mostre di artisti su cui non era ancora scesa l’attenzione della critica - favorì l’affermazione anche in Italia di giovani europei che sarebbero entrati ben presto nell’olimpo dell’arte, come i tedeschi “Nuovi selvaggi”, i neo-espressionisti austriaci e svizzeri, e i cosiddetti “Nuovi ordinatori” di area mitteleuropea.
Attraverso un’analisi di quel periodo, che contrassegnò il grande ritorno della pittura nell’arte contemporanea, la mostra seleziona alcuni tra gli artisti più importanti sostenuti da Testori, suddividendoli per aree geografiche tra Germania, Austria, Svizzera e Italia. Sono dunque esposte opere di grandi Maestri degli Anni Ottanta, come i tedeschi Rainer Fetting, Karl Horst Hodicke, Hermann Albert, Karl Klaus Mehrkens, Peter Chevalier, gli austriaci Gunter Damisch, Hubert Scheibl, Josef Kern, gli svizzeri Willy Varlin, Martin Disler, Samuele Gabai, e poi gli italiani Enzo Cucchi, Giovanni Frangi, Velasco Vitali e Alessandro Verdi.
La mostra, inoltre, raccoglie interviste video con alcuni protagonisti che in quegli anni furono al fianco di Testori nell’organizzazione delle esposizioni, come i galleristi Alain Toubas, Enzo Cannaviello e Emilio Mazzoli.
«Con la mostra “Milano Vienna Berlino. Testori e la grande pittura europea”, la Provincia di Milano intende celebrare, in collaborazione con l’Associazione Giovanni Testori, il ventennale della scomparsa di uno dei più grandi intellettuali della cultura italiana e lombarda del secolo scorso.- sottolineano il Presidente della Provincia, Guido Podestà e il Vice Presidente e Assessore alla Cultura, Novo Umberto Maerna - Giovanni Testori ha saputo oltrepassare iconfini nazionali,
volgendo lo sguardo al Vecchio Continente e mettendo in luce artisti stranieri fino ad allora sconosciuti, divenuti in seguito nomi di grande rilievo nella storia dell’arte contemporanea. Un talent scout che ha saputo dimostrare la contaminazione tra forme d'arte ed espressioni culturali, tra la sensibilità letteraria e la passione per la pittura.»
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