Ride la Terra. Elisabetta Vignato
Dal 19 Febbraio 2022 al 20 Marzo 2022
Padova
Luogo: Oratorio di San Rocco
Indirizzo: Via Santa Lucia
Orari: 9,30 – 12,30 / 15,30 – 19; chiuso i lunedì
Curatori: Barbara Codogno
Enti promotori:
- Assessorato alla Cultura - Comune di Padova
Costo del biglietto: Ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.elisabettavignato.it
“Ride la Terra” è il titolo della personale di Elisabetta Vignato allestita a Padova dal 19 febbraio al 20 marzo 2022 all’Oratorio di San Rocco. La mostra, curata da Barbara Codogno e coordinata dalla società Sichel Consulting, è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova.
L’autrice, dopo un importante percorso che l’ha vista tra i protagonisti della figurazione italiana, approda oggi a una riflessione che vede la sua centralità nella natura. Il titolo della mostra, da una poesia di Veronica Gambara, è foriero di speranza e traghetta l’Uomo verso una coscienza nuova.
Spiega la curatrice: “Le opere che Vignato presenta in questa personale sono illuminate da una maestà mistica. Ci introducono al mistero dei boschi dove vivono animali mitici, onirici, leggendari e dove regna indisturbato l’incanto della bellezza. Una natura rigenerata e rigenerante: alberi, cascate, nuvole, animali. Un luogo idilliaco della mente, una preghiera verde che vuole tradursi in futuro”.
L’esperienza personale è alla base di questa profonda trasformazione pittorica dell’autrice. L’artista riferisce infatti: “Durante il lock down i rumori del traffico erano sospesi, le attività congelate e la natura poteva finalmente riprendersi la terra”.
Vignato propone al pubblico una ventina di lavori di grandi dimensioni posizionate su strutture autoportanti che permettono un’ulteriore ariosità alle opere.
L’Oratorio di San Rocco è uno spazio particolarmente affascinante che il Comune di Padova ha eletto a luogo del contemporaneo. Risulta quindi significativa l’esposizione delle opere di Elisabetta Vignato, già allieva di Emilio Vedova, in un contesto così autorevole.
In concomitanza con l’esposizione all’Oratorio di San Rocco, nei giardini antistanti i Musei Eremitani, è visibile al pubblico l’installazione “Lumi palpitanti”, sempre firmata da Vignato. Con questa installazione dedicata alle lucciole (sculture in filo di ferro all’interno del quale è inserito un led luminoso) l’artista, anche in questa sede, omaggia la natura. Richiamando l’attenzione verso questi straordinari insetti ( cari anche a Pasolini) e oggi a rischio di estinzione.
Accompagna la mostra una suggestione sonora dal titolo “Uroboro” realizzata da Marcello Mauro. Si tratta di una texture musicale realizzata elaborando suoni di animali diversi come balene, rettili e uccelli, processati e filtrati attraverso dei “risuonatori” digitali che producono echi e altre frequenze sonore.
Della mostra sarà realizzato un catalogo edito da Arti Grafiche Ciemme con testo critico di Barbara Codogno dal titolo “Solo un cuore puro può vedere”; mentre figura tra gli apparati un testo poetico firmato da Roberto Segala Negrini dal titolo “Le lucciole” a corredo critico dell’installazione “Lumi palpitanti” ai Civici Musei Eremitani .
Nel 1988 Elisabetta Vignato frequenta il corso di pittura con Emilio Vedova alla Sommerakademie di Salisburgo per poi diplomarsi presso l’Accademia delle Belle Arti di Venezia nel 1991.
Dalla fine degli anni ’90 ha esposto le sue opere in più di venti mostre in tutta Italia.
“La pittura, come tecnica, mi si addice, forse, addirittura, mi somiglia. Docile e ostinata, instancabile, mai uguale a sé stessa e mai soddisfatta, eternamente irrisolta”. E.V.
L’autrice, dopo un importante percorso che l’ha vista tra i protagonisti della figurazione italiana, approda oggi a una riflessione che vede la sua centralità nella natura. Il titolo della mostra, da una poesia di Veronica Gambara, è foriero di speranza e traghetta l’Uomo verso una coscienza nuova.
Spiega la curatrice: “Le opere che Vignato presenta in questa personale sono illuminate da una maestà mistica. Ci introducono al mistero dei boschi dove vivono animali mitici, onirici, leggendari e dove regna indisturbato l’incanto della bellezza. Una natura rigenerata e rigenerante: alberi, cascate, nuvole, animali. Un luogo idilliaco della mente, una preghiera verde che vuole tradursi in futuro”.
L’esperienza personale è alla base di questa profonda trasformazione pittorica dell’autrice. L’artista riferisce infatti: “Durante il lock down i rumori del traffico erano sospesi, le attività congelate e la natura poteva finalmente riprendersi la terra”.
Vignato propone al pubblico una ventina di lavori di grandi dimensioni posizionate su strutture autoportanti che permettono un’ulteriore ariosità alle opere.
L’Oratorio di San Rocco è uno spazio particolarmente affascinante che il Comune di Padova ha eletto a luogo del contemporaneo. Risulta quindi significativa l’esposizione delle opere di Elisabetta Vignato, già allieva di Emilio Vedova, in un contesto così autorevole.
In concomitanza con l’esposizione all’Oratorio di San Rocco, nei giardini antistanti i Musei Eremitani, è visibile al pubblico l’installazione “Lumi palpitanti”, sempre firmata da Vignato. Con questa installazione dedicata alle lucciole (sculture in filo di ferro all’interno del quale è inserito un led luminoso) l’artista, anche in questa sede, omaggia la natura. Richiamando l’attenzione verso questi straordinari insetti ( cari anche a Pasolini) e oggi a rischio di estinzione.
Accompagna la mostra una suggestione sonora dal titolo “Uroboro” realizzata da Marcello Mauro. Si tratta di una texture musicale realizzata elaborando suoni di animali diversi come balene, rettili e uccelli, processati e filtrati attraverso dei “risuonatori” digitali che producono echi e altre frequenze sonore.
Della mostra sarà realizzato un catalogo edito da Arti Grafiche Ciemme con testo critico di Barbara Codogno dal titolo “Solo un cuore puro può vedere”; mentre figura tra gli apparati un testo poetico firmato da Roberto Segala Negrini dal titolo “Le lucciole” a corredo critico dell’installazione “Lumi palpitanti” ai Civici Musei Eremitani .
Nel 1988 Elisabetta Vignato frequenta il corso di pittura con Emilio Vedova alla Sommerakademie di Salisburgo per poi diplomarsi presso l’Accademia delle Belle Arti di Venezia nel 1991.
Dalla fine degli anni ’90 ha esposto le sue opere in più di venti mostre in tutta Italia.
“La pittura, come tecnica, mi si addice, forse, addirittura, mi somiglia. Docile e ostinata, instancabile, mai uguale a sé stessa e mai soddisfatta, eternamente irrisolta”. E.V.
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