Fino al 12 febbraio al The St. Regis Rome
Il Natale a colori della Galleria Continua, da Boetti a Pistoletto
Allestimento della mostra Di tutti i colori, Galleria Continua, The St. Regis Rome, Foto: © Monkeys Video Lab
Samantha De Martin
21/12/2021
Roma - Ci sono i cristalli soffiati a forma di moschea, realizzati nel 2020 in collaborazione con gli artigiani di San Gimignano, dove l’artista egiziano Moataz Nasr fa brillare i colori dell’arcobaleno, con il cubo emblema del corpo, l’ottagono simbolo dell’anima e la semisfera a ricordare l’infinito.
E c’è il colore denso, materico che il cubano José Yaque stende con le mani sulla tela orchestrando una sorta di danza. Ricorda le onde di Loris Cecchini in resina e fibra di nylon su alluminio, nella sala accanto, che catturano lo sguardo in una luminosa superficie in polvere di velluto.
Le scelte cromatiche dell’arte contemporanea racchiuse nelle ricerche sulla policromia svolte dagli artisti di tutto il mondo esplodono nella sede romana della Galleria Continua, protagoniste di una mostra accolta fino al 12 febbraio negli spazi dell’Hotel St. Regis.
Moataz Nasr, Come to Light, 2019, cristallo 45 x 30 x 30 cm | Foto: © Monkeys Video Lab | Courtesy Galleria Continua
Di tutti i colori - questo il titolo della collettiva - celebra il tema del colore in omaggio al testo scritto da Alberto Boatto nel 2008, Di tutti i colori. Da Matisse a Boetti, le scelte cromatiche dell’arte moderna. Questo viaggio attraverso un variopinto campionario di tinte dell’arte moderna e contemporanea rilegge il lavoro dei maestri delle avanguardie e, partendo dalle loro particolari predilezioni cromatiche, svela il connubio tra tecnica e poetica.
Nelle tre sale che ospitano i lavori di tredici artisti a confronto con concetti pittorici quali la materialità, la corporeità e la superficie, il colore diventa ora uno strumento per esplorare la diversità tra culture, ora per tessere una narrazione incentrata su tematiche sociali, politiche e culturali, e ancora un mezzo per giocare con le forme dando profondità alle immagini poetiche che popolano gli universi creativi degli artisti. Come la splendida serie di acquerelli (che chiude la prima sala) Stories in Colour, dove l’artista bulgaro Nedko Solakov utilizza il colore come mezzo per dare profondità alle immagini di luoghi e personaggi - lune, meduse, castelli incantati - che attraversano le sue favole. Rapisce la particolarità di queste voci, caratterizzate dai diversi interessi per i processi fisici della pittura, accomunate dal lavoro quasi processuale sulla superficie del quadro o dell’oggetto.
Nedko Solakov, Stories in Colour, 2016, acquerello, inchiostro bianco e nero su carta, 28 x 19 cm | Foto: © Monkeys Video Lab | Courtesy l'artista e Galleria Continua
Gli artisti selezionati si concentrano sul colore e sul pigmento concepiti come elementi materiali e contenutistici che arricchiscono e completano la superficie pittorica, espandendola a volte nel piano tridimensionale.
Un emblematico ricamo di Alighiero Boetti apre il percorso. Giocando con le lingue, l’artista muta il colore delle lettere latine da una casella all’altra, mentre la scrittura orientale cambia gradazione quando si passa da una striscia orizzontale alla successiva. L’arazzo del 1989 del maestro italiano lascia il posto alla serie di lavori ricamati dell’artista contemporaneo camerunense Pascale Marthine Tayou da sempre attratto dai materiali e dai loro significati. Nella stessa sala, a fare da contraltare alla delicatezza di queste opere artigianali, i colori industriali dei celebri specchi (in frantumi) che inneggiano alla parola “Rispetto”, con cui Michelangelo Pistoletto si fa interprete di una ricerca in continua evoluzione aperta al dialogo e allo scambio.
Zhanna Kadyrova, Diamond, 2014, piastrelle, schiuma, cemento 35 x 40 x 40 cm | Foto: © Monkeys Video Lab | Courtesy l'artista e Galleria Continua
La scultura di Anish Kapoor è invece una sorta di grande goccia perfettamente levigata rosso sangue, colore che l’artista definisce contraddittorio, simbolo di violenza e di fragilità al tempo stesso. Nella seconda sala l’artista francese Daniel Buren ricorre al colore per giocare con le forme. In A Frame in a Frame in a Frame, N° 39 Red – Aka, strisce di rosso vivo e bianco su lastre di vetro incorniciate compongono una forma geometrica frammentata.
Se attraverso il suo enorme Diamante blu notte l’artista ucraina Zhanna Kadyrova sceglie di trasformare la piastrella da materiale povero di uso quotidiano, testimone delle trasformazioni globali del XX secolo, in oggetto prezioso, aprendo a una riflessione critica sull'era post-sovietica, la pratica artistica di Marinella Senatore punta alla dimensione partecipativa. La narrazione di Can One Lead A Good Life In A Bad Life?, 2020 diventa un racconto incentrato su tematiche sociali, politiche e culturali attraverso una serie di colorati collage fotografici.
Nell'opera senza titolo di Jannis Kounellis del 2011, da collezione privata, esplode il cortocircuito tra i colori giocosi delle palle da biliardo e il Cristo crocifisso.
Pascale Marthine Tayou, Empty Gift, 2013, pacchi vuoti, motore diametro 3 m 2013 | Foto: © Monkeys Video Lab | Courtesy ADAGP, Paris
Ritroviamo Pascale Marthine Tayou negli spazi comuni dell'Hotel St. Regis con il suo coloratissimo Empty Gift (2013-2014), un’installazione tutta dedicata alle festività. Una sfera gigante ricoperta di pacchi vuoti enfatizza il gesto che celebra lo spirito del dono, più che puntare alla materialità dell'offerta. Le opere esposte, un’esplosione di colore in movimento, sono nella loro totalità un invito all’interazione con l’arte per gli ospiti, i viaggiatori, i cittadini romani, in un gioco di rimandi tra esterno e interno, pubblico e privato.
Nata in occasione dello svelamento dell’hotel, completamente rinnovato a novembre 2018, la forte collaborazione e amicizia tra Galleria Continua e il St. Regis Rome continua a evolversi e a stimolare il dialogo intorno all’arte e alle sue voci internazionali.
La mostra si può visitare fino al 12 febbraio 2022 dal martedì al sabato dalle 11 alle 19. Nel rispetto delle misure sanitarie si consiglia la prenotazione della visita scrivendo a roma@galleriacontinua.com.
E c’è il colore denso, materico che il cubano José Yaque stende con le mani sulla tela orchestrando una sorta di danza. Ricorda le onde di Loris Cecchini in resina e fibra di nylon su alluminio, nella sala accanto, che catturano lo sguardo in una luminosa superficie in polvere di velluto.
Le scelte cromatiche dell’arte contemporanea racchiuse nelle ricerche sulla policromia svolte dagli artisti di tutto il mondo esplodono nella sede romana della Galleria Continua, protagoniste di una mostra accolta fino al 12 febbraio negli spazi dell’Hotel St. Regis.
Moataz Nasr, Come to Light, 2019, cristallo 45 x 30 x 30 cm | Foto: © Monkeys Video Lab | Courtesy Galleria Continua
Di tutti i colori - questo il titolo della collettiva - celebra il tema del colore in omaggio al testo scritto da Alberto Boatto nel 2008, Di tutti i colori. Da Matisse a Boetti, le scelte cromatiche dell’arte moderna. Questo viaggio attraverso un variopinto campionario di tinte dell’arte moderna e contemporanea rilegge il lavoro dei maestri delle avanguardie e, partendo dalle loro particolari predilezioni cromatiche, svela il connubio tra tecnica e poetica.
Nelle tre sale che ospitano i lavori di tredici artisti a confronto con concetti pittorici quali la materialità, la corporeità e la superficie, il colore diventa ora uno strumento per esplorare la diversità tra culture, ora per tessere una narrazione incentrata su tematiche sociali, politiche e culturali, e ancora un mezzo per giocare con le forme dando profondità alle immagini poetiche che popolano gli universi creativi degli artisti. Come la splendida serie di acquerelli (che chiude la prima sala) Stories in Colour, dove l’artista bulgaro Nedko Solakov utilizza il colore come mezzo per dare profondità alle immagini di luoghi e personaggi - lune, meduse, castelli incantati - che attraversano le sue favole. Rapisce la particolarità di queste voci, caratterizzate dai diversi interessi per i processi fisici della pittura, accomunate dal lavoro quasi processuale sulla superficie del quadro o dell’oggetto.
Nedko Solakov, Stories in Colour, 2016, acquerello, inchiostro bianco e nero su carta, 28 x 19 cm | Foto: © Monkeys Video Lab | Courtesy l'artista e Galleria Continua
Gli artisti selezionati si concentrano sul colore e sul pigmento concepiti come elementi materiali e contenutistici che arricchiscono e completano la superficie pittorica, espandendola a volte nel piano tridimensionale.
Un emblematico ricamo di Alighiero Boetti apre il percorso. Giocando con le lingue, l’artista muta il colore delle lettere latine da una casella all’altra, mentre la scrittura orientale cambia gradazione quando si passa da una striscia orizzontale alla successiva. L’arazzo del 1989 del maestro italiano lascia il posto alla serie di lavori ricamati dell’artista contemporaneo camerunense Pascale Marthine Tayou da sempre attratto dai materiali e dai loro significati. Nella stessa sala, a fare da contraltare alla delicatezza di queste opere artigianali, i colori industriali dei celebri specchi (in frantumi) che inneggiano alla parola “Rispetto”, con cui Michelangelo Pistoletto si fa interprete di una ricerca in continua evoluzione aperta al dialogo e allo scambio.
Zhanna Kadyrova, Diamond, 2014, piastrelle, schiuma, cemento 35 x 40 x 40 cm | Foto: © Monkeys Video Lab | Courtesy l'artista e Galleria Continua
La scultura di Anish Kapoor è invece una sorta di grande goccia perfettamente levigata rosso sangue, colore che l’artista definisce contraddittorio, simbolo di violenza e di fragilità al tempo stesso. Nella seconda sala l’artista francese Daniel Buren ricorre al colore per giocare con le forme. In A Frame in a Frame in a Frame, N° 39 Red – Aka, strisce di rosso vivo e bianco su lastre di vetro incorniciate compongono una forma geometrica frammentata.
Se attraverso il suo enorme Diamante blu notte l’artista ucraina Zhanna Kadyrova sceglie di trasformare la piastrella da materiale povero di uso quotidiano, testimone delle trasformazioni globali del XX secolo, in oggetto prezioso, aprendo a una riflessione critica sull'era post-sovietica, la pratica artistica di Marinella Senatore punta alla dimensione partecipativa. La narrazione di Can One Lead A Good Life In A Bad Life?, 2020 diventa un racconto incentrato su tematiche sociali, politiche e culturali attraverso una serie di colorati collage fotografici.
Nell'opera senza titolo di Jannis Kounellis del 2011, da collezione privata, esplode il cortocircuito tra i colori giocosi delle palle da biliardo e il Cristo crocifisso.
Pascale Marthine Tayou, Empty Gift, 2013, pacchi vuoti, motore diametro 3 m 2013 | Foto: © Monkeys Video Lab | Courtesy ADAGP, Paris
Ritroviamo Pascale Marthine Tayou negli spazi comuni dell'Hotel St. Regis con il suo coloratissimo Empty Gift (2013-2014), un’installazione tutta dedicata alle festività. Una sfera gigante ricoperta di pacchi vuoti enfatizza il gesto che celebra lo spirito del dono, più che puntare alla materialità dell'offerta. Le opere esposte, un’esplosione di colore in movimento, sono nella loro totalità un invito all’interazione con l’arte per gli ospiti, i viaggiatori, i cittadini romani, in un gioco di rimandi tra esterno e interno, pubblico e privato.
Nata in occasione dello svelamento dell’hotel, completamente rinnovato a novembre 2018, la forte collaborazione e amicizia tra Galleria Continua e il St. Regis Rome continua a evolversi e a stimolare il dialogo intorno all’arte e alle sue voci internazionali.
La mostra si può visitare fino al 12 febbraio 2022 dal martedì al sabato dalle 11 alle 19. Nel rispetto delle misure sanitarie si consiglia la prenotazione della visita scrivendo a roma@galleriacontinua.com.
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