Le opere dimenticate
Il Cristo Pantocrator
06/08/2002
Varie le sculture lignee, cui si affiancano altri oggetti in questo materiale come un cassone nuziale d’ambito veronese, alcune statuette appartenute ai “Flugelaltar” (piccoli altari rinascimentali tedeschi a battenti che racchiudevano tali manufatti).
Oggetto in rame è il “Cristo Pantocrator” appartenuto al Museo Kircheriano, con il Redentore in atto di benedire “alla greca”, lavorato a sbalzo per permettere l’inserimento di paste vitree colorate.
In rame è anche la bellissima lunetta della Confessione di S. Pietro: oggetto legato al pontefice Innocenzo III (1198-1216) e alla celebrazione della nomina dei vescovi, che in una teca, di cui questa lunetta era verosimilmente lo sportello posteriore, lasciavano le vesti a contatto con i resti di Pietro per poterle recuperare il giorno dopo per la vestizione. La lunetta, realizzata con la tecnica della fusione a cera persa, è decorata con le raffigurazioni dei dodici apostoli, al centro dei quali dominano il seggio vescovile (faldistorio) e la mitra circondati dai simboli degli Evangelisti.
Ad età di poco successiva si attesta la “Testina muliebre” attribuita a Nicola Pisano (metà XIII sec.), manufatto in pirite che attesterebbe la formazione del celebre artista nei cantieri di Federico II, laddove avrebbe lavorato con gli intagliatori di gemme e appreso i modelli dell’antichità classica.
Questa piccola rassegna può chiudersi con la “Portantina” napoletana riferibile alla famiglia Ruffo, celebre esempio di sfarzo settecentesco, conservata in maniera perfetta e decorata con scene arcadiche da Giacinto Diano.
La mostra presenta ancora molti oggetti in vetro, capolavori in osso della Bottega degli Embriaghi, vetri dipinti, argenti, copricapo russi.
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