Dal 12 agosto visite speciali anche alla Casa di Orione e alla Casa del Giardino
A Pompei apre il termopolio, il "fast food" degli antichi Romani
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Il bancone del Termopolio emerso a Pompei dagli scavi nella Regio V | Foto: © Luigi Spina | Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Francesca Grego
09/08/2021
Napoli - Durante gli scavi del 2019 il ritrovamento di un antico “fast food” a Pompei lasciò di stucco gli archeologi: sebbene in città si contassero un’ottantina di termopoli - così erano chiamati nel mondo greco-romano i luoghi di ristoro veloce - quello della Regio V spiccava per delle decorazioni di grande pregio e bellezza. Si decise così di scavare ulteriormente. Nel dicembre 2020 gli sforzi furono premiati da nuove scoperte e, complice la diffusione di video e fotografie, la curiosità intorno alla mensa pompeiana crebbe a dismisura. Fresco di restauro, ora finalmente il Termopolio della Regio V si prepara ad aprire al pubblico: dal 12 agosto sarà accessibile con visite che coinvolgeranno anche i cantieri in progress della Casa di Orione e della Casa del Giardino.
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Un dettaglio del bancone del Termopolio riemerso a Pompei, con due anatre raffigurate a testa in giù | Foto: © Luigi Spina | Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Una nuova copertura lignea protegge il bel bancone dipinto e sull’antico meniano (balcone) a sbalzo l’originaria pavimentazione in cocciopesto è stata rimessa a nuovo. Dalle grandi dolia (giare) incassate in cui era conservato il vino ai frammenti di fave usate per modificarne gusto e colore, dai recipienti di terracotta che contenevano le pietanze fino ai resti di cibo, tutto ci parla delle abitudini alimentari dei Romani, che pranzavano spesso fuori casa. Qui al termopolio arrivavano soprattutto clienti di ceto medio e basso, ma il trattamento riservato agli avventori non era poi così male: carni di anatra, maiale, capretto, agnello, pesce, molluschi e lumache di terra erano serviti sempre caldi, in un menù di notevole varietà.
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Il gallo raffigurato sul bancone del Termopolio emerso a Pompei dagli scavi nella Regio V | Foto: © Luigi Spina | Courtesy Parco Archeoogico di Pompei
Anche l’occhio voleva la sua parte già duemila anni fa. E così animali e pietanze servite si annunciavano in pitture di sorprendente realismo: dalle anatre a testa in giù che sembrano pronte per essere cucinate al gallo dal ricco piumaggio appollaiato sul fianco del bancone. A completare la decorazione pittorica, autentico fiore all’occhiello del ristorante all’incrocio tra il vicolo delle Nozze d’Argento e vicolo dei Balconi, ecco una Nereide a cavallo di un ippocampo incorniciata da un paesaggio marino, quasi un’insegna commerciale che occhieggiava sul lato corto del bancone.
Come tutte le attrazioni del Parco Archeologico di Pompei, il termopolio della Regio V sarà accessibile con Green Pass o con tampone gratuito da effettuare all’ingresso in Piazza Anfiteatro.
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La Nereide a cavallo in ambiente marino che decora il bancone del Termopolio emerso a Pompei | Foto: © Luigi Spina | Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Leggi anche:
• L’ultima meraviglia di Pompei: riemerge per intero il “fast food” della Regio V
• La città sotto il mare: alla scoperta di Baia, in un percorso per sub e snorkelisti di ogni età
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Un dettaglio del bancone del Termopolio riemerso a Pompei, con due anatre raffigurate a testa in giù | Foto: © Luigi Spina | Courtesy Parco Archeologico di Pompei
Una nuova copertura lignea protegge il bel bancone dipinto e sull’antico meniano (balcone) a sbalzo l’originaria pavimentazione in cocciopesto è stata rimessa a nuovo. Dalle grandi dolia (giare) incassate in cui era conservato il vino ai frammenti di fave usate per modificarne gusto e colore, dai recipienti di terracotta che contenevano le pietanze fino ai resti di cibo, tutto ci parla delle abitudini alimentari dei Romani, che pranzavano spesso fuori casa. Qui al termopolio arrivavano soprattutto clienti di ceto medio e basso, ma il trattamento riservato agli avventori non era poi così male: carni di anatra, maiale, capretto, agnello, pesce, molluschi e lumache di terra erano serviti sempre caldi, in un menù di notevole varietà.
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Il gallo raffigurato sul bancone del Termopolio emerso a Pompei dagli scavi nella Regio V | Foto: © Luigi Spina | Courtesy Parco Archeoogico di Pompei
Anche l’occhio voleva la sua parte già duemila anni fa. E così animali e pietanze servite si annunciavano in pitture di sorprendente realismo: dalle anatre a testa in giù che sembrano pronte per essere cucinate al gallo dal ricco piumaggio appollaiato sul fianco del bancone. A completare la decorazione pittorica, autentico fiore all’occhiello del ristorante all’incrocio tra il vicolo delle Nozze d’Argento e vicolo dei Balconi, ecco una Nereide a cavallo di un ippocampo incorniciata da un paesaggio marino, quasi un’insegna commerciale che occhieggiava sul lato corto del bancone.
Come tutte le attrazioni del Parco Archeologico di Pompei, il termopolio della Regio V sarà accessibile con Green Pass o con tampone gratuito da effettuare all’ingresso in Piazza Anfiteatro.
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La Nereide a cavallo in ambiente marino che decora il bancone del Termopolio emerso a Pompei | Foto: © Luigi Spina | Courtesy Parco Archeologico di Pompei
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