Dal 4 aprile al 24 agosto al Musée d'Art Moderne
Henri Matisse e Marguerite. A Parigi una mostra racconta il legame tra padre e figlia
Henri Matisse, Intérieur à la fillette (La Lecture), Paris, quai Saint-Michel, automne hiver 1905-1906, Oil on canvas, New York, The Museum of Modern Art
Samantha De Martin
28/01/2025
Mondo - “Ai tempi di mio padre, vivevamo con il suo dramma quotidiano che era la pittura”. Scriveva così Marguerite Duthuit-Matisse. Era il 1970 e il pittore francese era già morto da sedici anni lasciando al mondo la sua eredità di colori puri, accesi, luminosi, una tavolozza fatta di gialli, rosso, verde, arancione, blu, distribuiti con veemenza sulla tela, intrisi di quella luce del Sud che donava respiro alla sua arte.
Adesso il Musée d'Art Moderne di Parigi ha in programma un’insolita mostra di opere di Henri Matisse che abbraccerà oltre 110 lavori, tra dipinti, disegni, stampe, sculture e ceramiche, che racconteranno Matisse attraverso lo sguardo della figlia maggiore, Marguerite Duthuit-Matisse, figura essenziale, seppur discreta, nella cerchia familiare del maestro.
L’esposizione, in programma dal 4 aprile al 24 agosto, presenterà numerosi disegni mostrati raramente al pubblico, affiancati da importanti opere provenienti da collezioni americane, svizzere e giapponesi, che saranno esposte in Francia per la prima volta. A completare il ritratto saranno fotografie, materiali d'archivio e dipinti della stessa Marguerite.
Quest’ultima è stata d’altra parte la modella più costante del maestro, dall'infanzia alla fine della seconda guerra mondiale, l'unica a essere apparsa nella sua opera per diversi decenni. Sorprendentemente schietti e intensi, i suoi ritratti trasmettono un'emozione che riflette l'affetto dell'artista nei confronti della figlia. Matisse sembrava infatti scorgere nella ragazza una sorta di specchio di se stesso, come se nelle sue rappresentazioni stesse finalmente raggiungendo la "quasi completa identificazione tra pittore e modella" cui da aspirava da sempre.
Organizzato cronologicamente, il percorso racchiude tutta la forza del legame tra l'artista e sua figlia offrendo anche uno spaccato dell'affascinante destino di una donna altamente singolare svolse un ruolo di primo piano nella carriera di suo padre. La più grande dei tre figli di Matisse, Marguerite, era nata nel 1894 dalla breve relazione tra l'artista, allora giovane studente di pittura, e la sua modella Caroline Joblaud. Riconosciuta legalmente dal padre crebbe insieme a Jean e a Pierre, figli di Matisse e di sua moglie Amélie. "Siamo come le cinque dita di una mano", avrebbe scritto la stessa ragazza di questa famiglia unita.
L'infanzia di Marguerite fu purtroppo segnata dalla malattia e dalla sofferenza: all'età di sette anni la sua prima tracheotomia le lasciò una cicatrice che nascose a lungo con il nastro nero, elemento distintivo di molti suoi ritratti. Privata di una normale istruzione a causa della sua salute fragile, divenne una vera e propria "bambina da studio", attenta testimone quotidiana dell'opera di Matisse.
"Lo spirito della famiglia era interamente concentrato sugli sforzi del padre" ricordava.
Nel 1905, l'opera di Matisse Interno con bambina (oggi al Museum of Modern Art di New York) la raffigurava in uno stile vivace e colorato, elemento caratteristico del fauvismo. L'anno successivo, la risposta sensibile del pittore alla figlia si dispiegò in un gruppo superbo di dipinti e disegni eseguiti a Collioure. Marguerite au chat noir del 1910 (Centre Pompidou, Parigi) precede invece la geometrizzazione austeramente radicale di Tête bianco e rosa (Centre Pompidou, Parigi).
Henri Matisse, Marguerite au chat noir, 1910, Paris, Centre Pompidou Musée national d'art moderne / Centre de création industrielle
Nel corso della prima guerra mondiale i ritratti di Margherita aumentano. La ragazza appare come una giovane donna elegante, vestita con stile e con elaborati cappelli. Dal momento che Matisse trascorreva sempre più tempo a Nizza, Marguerite divenne oggetto di un'importante serie di ritratti sul balcone, avvolta in un ampio cappotto a quadri, prima di apparire in primo piano sul monumentale Thé (LACMA), rievocazione del giardino di famiglia di Issy-les-Moulineaux.
Nel 1920 la ritroviamo convalescente in una serie di opere realizzate dopo una dolorosa operazione al torace. Dietro la tela si cela un padre ansioso e pieno di tenera preoccupazione per una figlia finalmente liberata dalla sua cicatrice e dal nastro che la nasconde.
I dipinti realizzati a Étretat, in Normandia, sono tra gli ultimi ritratti individuali che il maestro ha realizzato di sua figlia prima di un intervallo di venticinque anni. Sebbene Marguerite continuasse a posare per lui nei primi anni Venti, questi dipinti e i disegni includevano quasi sempre una seconda modella professionista, Henriette Darricarrère. Le due giovani donne sono ritratte come come alleate, unite da una profonda complicità, mentre indossano elaborati abiti da ballo e da carnevale in scenari colorati a Nizza.
Nel 1923, dopo il matrimonio con lo scrittore Georges Duthuit, la figlia maggiore di Matisse non apparirà più nei dipinti del padre, pur rimanendogli vicino a lui, fungendo da intermediario tra Matisse, ormai stabilitosi a Nizza, e gli innumerevoli collezionisti, gli storici, curatori e mercanti d'arte. Fieramente meticolosa ed esigente, supervisionava la stampa delle incisioni del padre a Parigi. Dedita alla difesa della sua arte, ha supervisionato mostre a Berlino e Londra continuando a dirigere il catalogo ragionato delle sue opere, compito che non fu mai portato a termine.
Una sala della mostra a Parigi è dedicata al suo ruolo chiave nella carriera di Matisse, nonché alle sue incursioni nella pittura e nella moda. "Sono fatta della stoffa dei guerrieri, degli zelanti", scriveva nel 1943. E di coraggio ne ebbe da vendere soprattutto quando, durante la Seconda Guerra Mondiale, fu arrestata e torturata per la sua partecipazione alla Resistenza. Gli ultimi risalgono al 1945, anno in cui Matisse scopre le terribili sofferenze che la figlia aveva sopportato.
Particolarmente emozionante si preannuncia in mostra il gruppo di ritratti che il pittore eseguì del nipote Claude, unico figlio di Marguerite, durante quegli anni bui. Un video realizzato dalla regista Elisabeth Kapnist chiude la mostra abbracciando decine di fotografie d'archivio per ripercorrere la vita ella donna parallelamente all'arte e alla carriera del padre. Con una prefazione di Barbara Duthuit, il catalogo – basato su diversi anni di ricerca nel Archivi Matisse – completa la mostra con ulteriori informazioni approfondite sulla vita di Marguerite e sull'opera di Matisse, nonché estratti inediti della corrispondenza tra padre e figlia.
In occasione della mostra sarà pubblicata da Éditions Grasset la prima biografia di Marguerite, scritta da Isabelle Monod-Fontaine ed Hélène de Talhouët.
Adesso il Musée d'Art Moderne di Parigi ha in programma un’insolita mostra di opere di Henri Matisse che abbraccerà oltre 110 lavori, tra dipinti, disegni, stampe, sculture e ceramiche, che racconteranno Matisse attraverso lo sguardo della figlia maggiore, Marguerite Duthuit-Matisse, figura essenziale, seppur discreta, nella cerchia familiare del maestro.
L’esposizione, in programma dal 4 aprile al 24 agosto, presenterà numerosi disegni mostrati raramente al pubblico, affiancati da importanti opere provenienti da collezioni americane, svizzere e giapponesi, che saranno esposte in Francia per la prima volta. A completare il ritratto saranno fotografie, materiali d'archivio e dipinti della stessa Marguerite.
Quest’ultima è stata d’altra parte la modella più costante del maestro, dall'infanzia alla fine della seconda guerra mondiale, l'unica a essere apparsa nella sua opera per diversi decenni. Sorprendentemente schietti e intensi, i suoi ritratti trasmettono un'emozione che riflette l'affetto dell'artista nei confronti della figlia. Matisse sembrava infatti scorgere nella ragazza una sorta di specchio di se stesso, come se nelle sue rappresentazioni stesse finalmente raggiungendo la "quasi completa identificazione tra pittore e modella" cui da aspirava da sempre.
Organizzato cronologicamente, il percorso racchiude tutta la forza del legame tra l'artista e sua figlia offrendo anche uno spaccato dell'affascinante destino di una donna altamente singolare svolse un ruolo di primo piano nella carriera di suo padre. La più grande dei tre figli di Matisse, Marguerite, era nata nel 1894 dalla breve relazione tra l'artista, allora giovane studente di pittura, e la sua modella Caroline Joblaud. Riconosciuta legalmente dal padre crebbe insieme a Jean e a Pierre, figli di Matisse e di sua moglie Amélie. "Siamo come le cinque dita di una mano", avrebbe scritto la stessa ragazza di questa famiglia unita.
L'infanzia di Marguerite fu purtroppo segnata dalla malattia e dalla sofferenza: all'età di sette anni la sua prima tracheotomia le lasciò una cicatrice che nascose a lungo con il nastro nero, elemento distintivo di molti suoi ritratti. Privata di una normale istruzione a causa della sua salute fragile, divenne una vera e propria "bambina da studio", attenta testimone quotidiana dell'opera di Matisse.
"Lo spirito della famiglia era interamente concentrato sugli sforzi del padre" ricordava.
Nel 1905, l'opera di Matisse Interno con bambina (oggi al Museum of Modern Art di New York) la raffigurava in uno stile vivace e colorato, elemento caratteristico del fauvismo. L'anno successivo, la risposta sensibile del pittore alla figlia si dispiegò in un gruppo superbo di dipinti e disegni eseguiti a Collioure. Marguerite au chat noir del 1910 (Centre Pompidou, Parigi) precede invece la geometrizzazione austeramente radicale di Tête bianco e rosa (Centre Pompidou, Parigi).
Henri Matisse, Marguerite au chat noir, 1910, Paris, Centre Pompidou Musée national d'art moderne / Centre de création industrielle
Nel corso della prima guerra mondiale i ritratti di Margherita aumentano. La ragazza appare come una giovane donna elegante, vestita con stile e con elaborati cappelli. Dal momento che Matisse trascorreva sempre più tempo a Nizza, Marguerite divenne oggetto di un'importante serie di ritratti sul balcone, avvolta in un ampio cappotto a quadri, prima di apparire in primo piano sul monumentale Thé (LACMA), rievocazione del giardino di famiglia di Issy-les-Moulineaux.
Nel 1920 la ritroviamo convalescente in una serie di opere realizzate dopo una dolorosa operazione al torace. Dietro la tela si cela un padre ansioso e pieno di tenera preoccupazione per una figlia finalmente liberata dalla sua cicatrice e dal nastro che la nasconde.
I dipinti realizzati a Étretat, in Normandia, sono tra gli ultimi ritratti individuali che il maestro ha realizzato di sua figlia prima di un intervallo di venticinque anni. Sebbene Marguerite continuasse a posare per lui nei primi anni Venti, questi dipinti e i disegni includevano quasi sempre una seconda modella professionista, Henriette Darricarrère. Le due giovani donne sono ritratte come come alleate, unite da una profonda complicità, mentre indossano elaborati abiti da ballo e da carnevale in scenari colorati a Nizza.
Nel 1923, dopo il matrimonio con lo scrittore Georges Duthuit, la figlia maggiore di Matisse non apparirà più nei dipinti del padre, pur rimanendogli vicino a lui, fungendo da intermediario tra Matisse, ormai stabilitosi a Nizza, e gli innumerevoli collezionisti, gli storici, curatori e mercanti d'arte. Fieramente meticolosa ed esigente, supervisionava la stampa delle incisioni del padre a Parigi. Dedita alla difesa della sua arte, ha supervisionato mostre a Berlino e Londra continuando a dirigere il catalogo ragionato delle sue opere, compito che non fu mai portato a termine.
Una sala della mostra a Parigi è dedicata al suo ruolo chiave nella carriera di Matisse, nonché alle sue incursioni nella pittura e nella moda. "Sono fatta della stoffa dei guerrieri, degli zelanti", scriveva nel 1943. E di coraggio ne ebbe da vendere soprattutto quando, durante la Seconda Guerra Mondiale, fu arrestata e torturata per la sua partecipazione alla Resistenza. Gli ultimi risalgono al 1945, anno in cui Matisse scopre le terribili sofferenze che la figlia aveva sopportato.
Particolarmente emozionante si preannuncia in mostra il gruppo di ritratti che il pittore eseguì del nipote Claude, unico figlio di Marguerite, durante quegli anni bui. Un video realizzato dalla regista Elisabeth Kapnist chiude la mostra abbracciando decine di fotografie d'archivio per ripercorrere la vita ella donna parallelamente all'arte e alla carriera del padre. Con una prefazione di Barbara Duthuit, il catalogo – basato su diversi anni di ricerca nel Archivi Matisse – completa la mostra con ulteriori informazioni approfondite sulla vita di Marguerite e sull'opera di Matisse, nonché estratti inediti della corrispondenza tra padre e figlia.
In occasione della mostra sarà pubblicata da Éditions Grasset la prima biografia di Marguerite, scritta da Isabelle Monod-Fontaine ed Hélène de Talhouët.
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