E il MaXXI rievoca la lunga battaglia per i diritti civili
JFK Remembrance Day
John e Robert Kennedy
L. Sanfelice
18/11/2013
Roma - Mancano poche ore al cinquantesimo anniversario del giorno che fermò il mondo e cambiò la storia. Mezzo secolo da quel fatidico 22 novembre 1963 in cui il Presidente John Fitzgerald Kennedy venne assassinato sotto lo sguardo dei cittadini che partecipavano alla parata di Dallas e nell’occhio delle telecamere che catturarono i colpi, le grida e l’orrore.
Per il Remembrance Day, le celebrazioni in America e nel mondo si inseguono e invadono librerie, palinsesti televisivi e musei del pianeta.
A Roma, fino al 24 novembre, il MaXXI dedica uno spazio (Corner Spazio D) al ricordo intrecciandolo alla Big Picture di un intero anno, il 1963, che fece da cornice anche alla Marcia su Washington organizzata da Martin Luther King e alla lunga battaglia per i diritti civili che impegnò i fratelli John e Robert Kennedy e si assicurò il loro convinto sostegno.
Osservando la cronologia delle tappe che segnarono i mesi di quell’anno cruciale, attraverso testi e immagini, la mostra “Freedom Fighters. I Kennedy e la battaglia per i diritti civili”, rievoca l’assurdità della segregazione razziale, si spinge tra gli scontri, sbircia nell’attività politica quotidiana dei Kennedy, emoziona con i successi e l’affermazione del principio dell’uguaglianza nella Marcia di agosto.
Leggi anche:
La Basilica Palladiana dice addio alla mostra su JFK per mancanza di fondi
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A Roma, fino al 24 novembre, il MaXXI dedica uno spazio (Corner Spazio D) al ricordo intrecciandolo alla Big Picture di un intero anno, il 1963, che fece da cornice anche alla Marcia su Washington organizzata da Martin Luther King e alla lunga battaglia per i diritti civili che impegnò i fratelli John e Robert Kennedy e si assicurò il loro convinto sostegno.
Osservando la cronologia delle tappe che segnarono i mesi di quell’anno cruciale, attraverso testi e immagini, la mostra “Freedom Fighters. I Kennedy e la battaglia per i diritti civili”, rievoca l’assurdità della segregazione razziale, si spinge tra gli scontri, sbircia nell’attività politica quotidiana dei Kennedy, emoziona con i successi e l’affermazione del principio dell’uguaglianza nella Marcia di agosto.
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