La Peggy Guggenheim Collection presenta "Arte europea 1949-1979"
© Fondazione Lucio Fontana, Milano, by SIAE 2012 |
Lucio Fontana Concetto spaziale, Attese, 1965
21/02/2012
Venezia - Dopo la chiusura del museo e del Giardino delle Sculture Nasher per lavori di ristrutturazione, dal 29 febbraio la Collezione Peggy Guggenheim riapre al pubblico presentando la mostra Arte europea 1949-1979, con un'apertura straordinaria gratuita dalle 17 alle 20. L’esposizione è curata da Philip Rylands, direttore del museo, e porta in scena una preziosa selezione di opere del secondo dopoguerra, collezionate da Peggy e raramente esposte, ripercorrendo così gli anni “veneziani” della mecenate americana, che visse a Palazzo Venier dei Leoni dal 1949 al 1979, e che, nonostante l’abbandono di New York, fulcro della nuova avanguardia artistica, nel 1947 continuò la sua attività di collezionista lungimirante e all’avanguardia nella città lagunare. La mostra presenta le opere donate al museo veneziano dal 1979, anno della scomparsa di Peggy, ad oggi, a cominciare da alcune delle sculture che animano il rinnovato Giardino della Sculture Nasher, tra cui le opere di Germaine Richier, Tony Caro, Bryan Hunt, Jenny Holzer, Mirko e Barry Flanagan. L’esposizione si apre con una scultura e un disegno, rispettivamente di Alberto Giacometti e Marino Marini, e si focalizza, nelle prime tre sale, sull’arte italiana e veneziana del secondo dopoguerra, privilegiando artisti come Edmondo Bacci, Pizzinato, Santomaso, Tancredi, e Vedova. Alle loro opere si accostano i dipinti della Accardi, Afro, Enrico Baj, Piero Dorazio e William Congdon. Verranno inoltre svelate al visitatore opere di Giuseppe Santomaso, Armando Pizzinato, Mimmo Rotella, Lucio Fontana, Carla Accardi, e molti altri ancora. Chiude l’esposizione un omaggio a Marion Richardson Taylor, artista versatile ed eclettica, scomparsa nel 2010, che si è sempre cimentata in un’ampia gamma di stili e tecniche, passando da murales a nature morte cubiste, da ritratti non-figurativi a piccoli disegni intimisti, tutti lavori la cui traccia distintiva è il colore. Grazie al lascito dell’artista alla Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York nel 1998, il museo veneziano le dedica la sua prima monografica.
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