Dal 25 agoso al 4 settembre a Milano

Un documentario su Ai Weiwei in anteprima allo Spazio Oberdan

Ai Weiwei (via Wikimedia Commons)
 

L.Sanfelice

21/08/2015

Milano - L’artista cinese Ai Weiwei, dopo un arresto in patria nel 2011 senza imputazioni chiare, fu detenuto per 81 giorni, e in quella occasione i documenti gli vennero confiscati. Privato della libertà di espatriare e confinato nel suo studio alla perfiferia di Pechino, Ai Wiwei ha continuato a lavorare e a comunicare attraverso il web, senza smettere di manifestare il proprio dissenso nei confronti delle autorità cinesi.

Gereon Sievernich, direttore della galleria Martin-Gropius Bau di Berlino, lo ha raggiunto a Pechino per organizzare la personale più ampia e importante mai realizzata sull’artista. La mostra, inaugurata nell’aprile 2014 con il titolo “Ai Weiwei – Evidence”, ha esposto immagini, video, installazioni celebri come le sculture in marmo delle isole Diaoyu e i seimila sgabelli di legno che compongono una sua opera, e ha persino incluso nel percorso una ricostruzione in scala 1:1 della cella in cui l’artista venne rinchiuso e sottoposto a costante sorveglianza.

Dal 25 agosto al 4 settembre, in anteprima italiana lo spazio Oberdan di Milano proietterà il documentario di Grit Lederer dedicato all’uomo e all’artista Weiwei, un ritratto appassionante che seguendo il viaggio di Sievernich in Cina, celebrerà la forza espressiva delle visionarie e il senso di responsabilità civile del loro autore.



Per conoscere gli orari delle proiezioni consigliamo di consultare il sito dello Spazio Oberdan.


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