Fino al 12 gennaio in collaborazione con l’École française de Rome
Villa Farnesina e il Seicento. Una mostra svela gli affreschi ritrovati in un’intercapedine
Il Seicento a Villa Farnesina | Foto: © LuigiSpina
Samantha De Martin
07/11/2024
Roma - Lo sguardo dei visitatori di Villa Farnesina incrocia per la prima volta gli inediti affreschi seicenteschi dell’antico soggiorno della residenza voluta da Agostino Chigi, riemersi in un'intercapedine, sopra la volta ottocentesca che oggi li nasconde.
Ed ecco un video, una serie di scatti a cura di Luigi Spina, che consentono di frugare nel tesoro nascosto sopra la volta a una manciata di metri dalle teste degli ospiti della residenza, visibile grazie a una piccola telecamera che ne ha registrato le immagini.
Il supporto delle tecnologie digitali consente quindi di arrivare dove l’occhio non può entrare. C’è un cielo con putti in volo intorno allo stemma Farnese al centro della volta, e ci sono due putti su fondo blu nei peducci, e ancora un paesaggio dai colori autunnali ad adornare l’unica lunetta visibile.
Queste ultime scoperte sono solo alcune delle chicche che arricchiscono la piccola, ma interessante mostra intitolata Il Seicento a Villa Farnesina, in corso fino al 12 gennaio, un percorso che vuole anche approfondire gli esiti seicenteschi delle opere create da Raffaello nella Villa Farnesina, nonché la fortuna dei soggetti iconografici ideati dal maestro di Urbino.
ll Seicento a Villa Farnesina, dettaglio | Foto: © Luigi Spina
L’iniziativa, che porta avanti la valorizzazione dei legami storici e artistici tra Villa Farnesina e Palazzo Farnese, nasce in collaborazione con l’École française de Rome, l’ente pubblico a carattere scientifico, culturale e professionale attivo in Italia dal 1875 per la ricerca e la formazione alla ricerca in storia, archeologia e scienze umane, che porta avanti il suo impegno nella valorizzazione del patrimonio culturale nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni della sua fondazione.
La mostra mette in luce una novità importante per la conoscenza dell’edificio e della fase decorativa seicentesca, ottenuta nel quadro delle attività di conservazione e restauro svolte dall’Accademia Nazionale dei Lincei in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
“L’iniziativa - ha spiegato Brigitte Marin, direttrice dell’École française de Rome - ha l’obiettivo di creare, come nei secoli scorsi, dei legami culturali tra Palazzo Farnese e Villa Farnesina. Le collaborazioni tra queste due residenze sulle due sponde del Tevere, rievocando il cosiddetto Ponte di Michelangelo, ideato nel 1540 ma mai costruito, rappresentano occasioni eccezionali per la costruzione di altri ponti simbolici, tra passato e presente e tra le nostre due istituzioni, e per far conoscere la storia e l'eredità dell’École. Inoltre si inseriscono nel programma di celebrazioni per il 150° anniversario della sua istituzione”.
Dal 2021 si è aperta infatti una fruttuosa stagione di collaborazione tra l'École e Villa Farnesina, sostenuta dal programma di restauro di Palazzo Farnese (tetti e facciate, un cantiere di cinque anni che sarà completato nel 2026), che costituisce un’ottima occasione per rivisitare e far conoscere ad un pubblico più vasto la storia del palazzo.
Realizzata con il patrocinio dell’Associazione Amici dell’Accademia dei Lincei, con il Parco Archeologico del Colosseo, la mostra è curata da Alessandro Zuccari e Virginia Lapenta.
Copia Anonima Galatea di Raffaello - Ecole Francais | École française de Rome
Attraverso le opere esposte il pubblico può comprendere più a fondo l’influenza che lo stile di Raffaello ebbe nella Roma del Seicento. Per questo arrivano per la prima volta alla Farnesina sei dipinti che si ispirano o riproducono gli affreschi dell’Urbinate e dei suoi collaboratori. La Loggia di Amore e Psiche ospita due rielaborazioni dei pennacchi dipinti da Giulio Romano (di provenienza Farnese e attribuite ad Antonio Carracci), appartenenti alle collezioni del Museo e Real Bosco di Capodimonte, oggi custodite presso la Camera dei Deputati.
La Galatea di Pietro da Cortona, concessa dall’Accademia di San Luca, e la Galatea di Andrea Sacchi conservata a Palazzo Altieri, due opere paradigmatiche del classicismo seicentesco, accolgono invece i visitatori nella Loggia di Galatea.
Nella stessa sala si fa ammirare la copia seicentesca della Galatea dell’École française de Rome. Il dipinto di piccolo formato raffigurante la Galatea di Raffaello dialoga con l'affresco che ne ha fatto da modello.
“Questo quadro - prosegue Brigitte Marin - mi sta particolarmente a cuore perché mi accompagna dal 2019, quando ho preso servizio all'École française de Rome. Si trovava nel salone d'angolo al secondo piano del palazzo, che ho trasformato nel mio ufficio al mio arrivo. Anche se molto danneggiato, ha attirato la mia attenzione. Seguì un'indagine per rintracciare il suo ingresso nel patrimonio dell'Ecole, poi il suo restauro, ora la sua esposizione e presto una pubblicazione. Questo quadro ha anche rivelato un personaggio affascinante, un collezionista romano, anch'egli caduto nell'oblio, come questo quadro, che ha donato all'École nel 1913, quando Louis Duchesne, che aveva stretto un legame con la sua famiglia, ne era direttore. Questo dipinto, dopo la mostra attuale, sarà esposto nei saloni della residenza dell'EFR al secondo piano di Palazzo Farnese, ricordando ai visitatori i legami secolari e sempre vivaci tra Farnese e Farnesina”.
Ancora una volta l’istituzione con sede a Palazzo Farnese - dove la biblioteca, ricca di 215 000 volumi, accoglie dottorandi, giovani ricercatori e personalità scientifiche - persegue la sua missione culturale. Un impegno condiviso con appassionati e visitatori che potranno godere anche a Villa Farnesina di un percorso di bellezza e riscoperta.
Ed ecco un video, una serie di scatti a cura di Luigi Spina, che consentono di frugare nel tesoro nascosto sopra la volta a una manciata di metri dalle teste degli ospiti della residenza, visibile grazie a una piccola telecamera che ne ha registrato le immagini.
Il supporto delle tecnologie digitali consente quindi di arrivare dove l’occhio non può entrare. C’è un cielo con putti in volo intorno allo stemma Farnese al centro della volta, e ci sono due putti su fondo blu nei peducci, e ancora un paesaggio dai colori autunnali ad adornare l’unica lunetta visibile.
Queste ultime scoperte sono solo alcune delle chicche che arricchiscono la piccola, ma interessante mostra intitolata Il Seicento a Villa Farnesina, in corso fino al 12 gennaio, un percorso che vuole anche approfondire gli esiti seicenteschi delle opere create da Raffaello nella Villa Farnesina, nonché la fortuna dei soggetti iconografici ideati dal maestro di Urbino.
ll Seicento a Villa Farnesina, dettaglio | Foto: © Luigi Spina
L’iniziativa, che porta avanti la valorizzazione dei legami storici e artistici tra Villa Farnesina e Palazzo Farnese, nasce in collaborazione con l’École française de Rome, l’ente pubblico a carattere scientifico, culturale e professionale attivo in Italia dal 1875 per la ricerca e la formazione alla ricerca in storia, archeologia e scienze umane, che porta avanti il suo impegno nella valorizzazione del patrimonio culturale nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni della sua fondazione.
La mostra mette in luce una novità importante per la conoscenza dell’edificio e della fase decorativa seicentesca, ottenuta nel quadro delle attività di conservazione e restauro svolte dall’Accademia Nazionale dei Lincei in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia.
“L’iniziativa - ha spiegato Brigitte Marin, direttrice dell’École française de Rome - ha l’obiettivo di creare, come nei secoli scorsi, dei legami culturali tra Palazzo Farnese e Villa Farnesina. Le collaborazioni tra queste due residenze sulle due sponde del Tevere, rievocando il cosiddetto Ponte di Michelangelo, ideato nel 1540 ma mai costruito, rappresentano occasioni eccezionali per la costruzione di altri ponti simbolici, tra passato e presente e tra le nostre due istituzioni, e per far conoscere la storia e l'eredità dell’École. Inoltre si inseriscono nel programma di celebrazioni per il 150° anniversario della sua istituzione”.
Dal 2021 si è aperta infatti una fruttuosa stagione di collaborazione tra l'École e Villa Farnesina, sostenuta dal programma di restauro di Palazzo Farnese (tetti e facciate, un cantiere di cinque anni che sarà completato nel 2026), che costituisce un’ottima occasione per rivisitare e far conoscere ad un pubblico più vasto la storia del palazzo.
Realizzata con il patrocinio dell’Associazione Amici dell’Accademia dei Lincei, con il Parco Archeologico del Colosseo, la mostra è curata da Alessandro Zuccari e Virginia Lapenta.
Copia Anonima Galatea di Raffaello - Ecole Francais | École française de Rome
Attraverso le opere esposte il pubblico può comprendere più a fondo l’influenza che lo stile di Raffaello ebbe nella Roma del Seicento. Per questo arrivano per la prima volta alla Farnesina sei dipinti che si ispirano o riproducono gli affreschi dell’Urbinate e dei suoi collaboratori. La Loggia di Amore e Psiche ospita due rielaborazioni dei pennacchi dipinti da Giulio Romano (di provenienza Farnese e attribuite ad Antonio Carracci), appartenenti alle collezioni del Museo e Real Bosco di Capodimonte, oggi custodite presso la Camera dei Deputati.
La Galatea di Pietro da Cortona, concessa dall’Accademia di San Luca, e la Galatea di Andrea Sacchi conservata a Palazzo Altieri, due opere paradigmatiche del classicismo seicentesco, accolgono invece i visitatori nella Loggia di Galatea.
Nella stessa sala si fa ammirare la copia seicentesca della Galatea dell’École française de Rome. Il dipinto di piccolo formato raffigurante la Galatea di Raffaello dialoga con l'affresco che ne ha fatto da modello.
“Questo quadro - prosegue Brigitte Marin - mi sta particolarmente a cuore perché mi accompagna dal 2019, quando ho preso servizio all'École française de Rome. Si trovava nel salone d'angolo al secondo piano del palazzo, che ho trasformato nel mio ufficio al mio arrivo. Anche se molto danneggiato, ha attirato la mia attenzione. Seguì un'indagine per rintracciare il suo ingresso nel patrimonio dell'Ecole, poi il suo restauro, ora la sua esposizione e presto una pubblicazione. Questo quadro ha anche rivelato un personaggio affascinante, un collezionista romano, anch'egli caduto nell'oblio, come questo quadro, che ha donato all'École nel 1913, quando Louis Duchesne, che aveva stretto un legame con la sua famiglia, ne era direttore. Questo dipinto, dopo la mostra attuale, sarà esposto nei saloni della residenza dell'EFR al secondo piano di Palazzo Farnese, ricordando ai visitatori i legami secolari e sempre vivaci tra Farnese e Farnesina”.
Ancora una volta l’istituzione con sede a Palazzo Farnese - dove la biblioteca, ricca di 215 000 volumi, accoglie dottorandi, giovani ricercatori e personalità scientifiche - persegue la sua missione culturale. Un impegno condiviso con appassionati e visitatori che potranno godere anche a Villa Farnesina di un percorso di bellezza e riscoperta.
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