Ritratto di Madame S.
Il "Ritratto di Madame S." appartiene ad una serie di ritratti dedicati a madame Meyer-See - la moglie di un noto gallerista londinese - realizzata da Gino Severini, fra il 1913 e il 1915.
Nelle sue memorie, l’artista di Cortona indica questi lavori come una delle primissime applicazioni della teoria futurista al genere del ritratto. Rispetto agli scenari urbani dei boulevard parigini inondati di folla, allo sfolgorio di corpi danzanti sotto le luci artificiali dei tabarin che lo avevano, fino allora, attratto, Severini spostò radicalmente la sua ricerca, ribaltò i termini del problema: non dipinse più un soggetto in movimento sotto le luci, ma volle rendere dinamica e simultanea la visione di un soggetto fisso.
La signora Meyer-See, ritratta con l’abito blu accanto al cagnolino, con i boccoli e il grande cappello con le piume - classica immagine fin de siècle – viene, da Severini, inserita in un ambiente prismatico che, nelle impressioni dell’autore, è carico di valenze psicologiche ed emotive. Infatti nel ritratto, sostiene Severini, si compenetrano non solo i piani generati dalle linee guida delle figure e degli oggetti ma interferiscono due psicologie: quella del pittore e quella del soggetto ritratto.
Questa realizzazione a pastello riprende, con ricchezza di particolari, alcune versioni precedentemente realizzate sullo stesso tema.
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