Plurimo 1962-1963, n.7, Opposti
Nel quadro dell’acceso dibattito fra astrattismo e realismo, negli anni Cinquanta Vedova definisce la sua cifra stilistica scardinando i riferimenti geometrici degli anni precedenti e volgendosi verso una pittura dominata dal gesto e dal colore, impegnata nel sociale seppure priva di qualsiasi riferimento figurativo.
Ai primi anni Sessanta (1961-1965) risale la serie dei Plurimi, composizioni plurifrontali e immersive che ridefiniscono il rapporto fra l’opera d’arte, lo spazio e l’osservatore, appropriandosi dell’ambiente con grande violenza cromatica.
Veri e propri “teatri pittorici”, i Plurimi rimandano ai dittici e ai trittici medievali ma irrompono nello spazio come “sculture di colore”, trasportando l’osservatore nel movimento dell’artista e manifestando il processo che ha generato l’immagine in relazione con lo spazio.
EMILIO VEDOVA ● MUSEO NOVECENTO FIRENZE ● PLURIMO 1962-1963, N.7, OPPOSTI ● ARTE CONTEMPORANEA FIRENZE
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