Morte di Saffo
Il ventennio fra le due guerre vide la piena, trionfale fioritura dell'arte martiniana che lentamente si impose anche negli ambienti ufficiali; mentre però Martini, dando fondo alle sue inesauribili capacità di mestiere, portava a compimento le logoranti commissioni pubbliche (rilievi per il Palazzo di Giustizia, per l'Ospedale Maggiore, per l'Arengario, sempre a Milano), forse proprio in polemica con i «monumenti», ideava opere di un estremo vigore e di grande audacia d'invenzione; a questo tema patetico della morte disperata della poetessa sugli scogli marini, lo scultore lavorò assiduamente, in vari bozzetti e varianti, teso ad una assoluta decantazione formale, fino all'estrema essenzialità di questo gruppo; un corpo scabro, totalmente assimilato alle pietre che lo sorreggono.