Meriggio
“Meriggio” fu acquistato dal Museo Revoltella alla Biennale di Venezia del 1924, dove l’artista aveva una mostra personale.
L'effetto che produsse in città fu notevole: "Casorati è una realtà palpitante anche per noi triestini che or ora, miracolosamente siamo riusciti ad assicurarci il suo famoso “Meriggio”, strappandolo in una competizione storica e disperata, ove si pensi che nemmeno la Galleria d'arte moderna di Venezia riuscì ad accaparrarsi una sola delle disputatissime tele di Felice Casorati all'ultima Biennale" (Viezzoli, 1925)
L’artista era tornato alla Biennale di Venezia dopo dieci anni e l'accoglienza era stata adeguata alla cura con cui si era preparato all'evento. Come sottolinea Lionello Venturi nella presentazione in catalogo, egli aveva trovato un equilibrio nuovo, uscendo, con l'esperienza della guerra, "dagli oziosi vagabondaggi in cerca di un estetismo senza consistenza" e assumendo come soggetto principale l'immagine umana e la sua posizione nello spazio. "Guardate il Meriggio - continua - e vedrete nella figura di schiena, nelle pantofole e nel cappello una consistenza di volume che si identifica con la profondità della tinta. D'altronde tutte le forme sono perfettamente solide e bene immerse nell'atmosfera. Ecco un equilibrio prezioso tra forma e colore, ch'è sentimento di riposante bellezza."
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