Fuga in Egitto

Iacopo Da Ponte

 
DESCRIZIONE:

Jacopo esegue il suo capolavoro giovanile rendendo omaggio a Giotto, un grande maestro del passato, per l’impostazione della scena e a Tiziano per la Madonna e il Bambino, molto vicini ad un affresco che si trova a Palazzo Ducale a Venezia. La figura di san Giuseppe risulta ispirata da una xilografia disegnata dallo stesso Tiziano che rappresenta “Il trionfo della Fede”. Jacopo usa colori tonali, stendendoli a massa, con una tecnica di esecuzione molto lunga, a velature sovrapposte; rappresenta il tema sacro della Fuga in Egitto in un ambiente reale ed immediatamente riconoscibile come quello del nostro territorio: sullo sfondo, sotto l’arco delle montagne azzurrate, il colle di Romano e le rovine dell’antico castello degli Ezzelini, in secondo piano l’albero di ciliegio. Fiori primaverili nascono rigogliosi sul bordo del sentiero percorso dalla comitiva. Il fascino del dipinto consiste nell’essenzialità del racconto e nella purezza della luce cristallina, che dal fondo illumina i personaggi e gli elementi vegetali. Un velo sottile e trasparente illumina il volto di Maria e scende ad avvolgere il corpo del Bambino, che stringe un mazzetto di ciliegie nella mano.
Le ciliegie sono considerate il “frutto del paradiso” e compaiono spesso nei dipinti in mano al piccolo Gesù.
I tre raggi di luce sulla testina del Bambino sono il simbolo della Trinità.
I fiori, l’elleboro, l’aquilegia, la primula, la margherita, resi con accuratezza scientifica, sono elementi naturali, che certo il pittore ha copiato dal vero, ma sono anche dei simboli mariani e cristologici.

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