Facciata di Santa Maria della Pace
Roma, Via della Pace 5
- Artista: Pietro da Cortona
- Dove: Roma, Via della Pace 5
- Realizzazione: 1656 - 1657
- Indirizzo: Via della Pace 5
DESCRIZIONE:
Vicino al lato occidentale di piazza Navona si trova una piazza in miniatura che è direttamente l’opposto di essa per quanto riguarda le sue dimensioni. Infatti, la piazza di Santa Maria della Pace (poco conosciuta sia dai romani che dai turisti) è solamente un piccolo spazio nella vastità di Roma, ma essa è anche uno dei più rari esempi di uno spazio urbano progettato ed eseguito da un architetto: si tratta di uno dei più grandi successi dell’architettura barocca in Roma.
Le qualità che distinguono questo capolavoro di Pietro da Cortona sono i suoi giochi d’intreccio fra massa e spazio. Tali connotati, presenti sia in piazza Navona che in piazza del Popolo, vengono presentati in questa piazza del Cortona in una forma molto più condensata ed intensa. Questo progetto nacque come un lavoro in piccola scala di restauro e di rinnovamento strutturale ed architettonico della chiesa dedicata a Sant’Andrea de Aquariis. Dato però che vi erano molteplici problemi di traffico per l’aumento incredibile di cocchi e carrozze che conducevano i nobili ed i ricchi romani verso quella chiesa, fu necessario studiare un diverso piano urbanistico di quella zona. Il progetto di Pietro da Cortona fu quello di migliorare l’accesso alla vecchia chiesa che si trovava alla biforcazione di due strade piuttosto strette: la sola soluzione possibile fu quella di creare una piccola piazza poligonale di fronte alla chiesa esistente. Il profondo pronao al centro dello spazio così creato formò una nuova parte organica ed integrale con la chiesa che si vedeva al di là della piazza. L’integrazione formatasi in tale modo fra la chiesa e la piazza fu ulteriormente rinforzata dal modo in cui furono progettati i muri ai fianchi della chiesa. Le case, che formavano una superficie continua intorno alla piazza, così come accadde per piazza Navona, furono composte da due piani più un attico piuttosto basso. La cornice e il parapetto di questi attici furono estese al di là dei muri laterali della chiesa, rivoltati verso l’interno, lungo una curva concava . Si può parlare di una “interpenetrazione” di elementi che appartengono rispettivamente alla piazza e alla chiesa allo stesso tempo, mentre la parte della chiesa che si proiettava sulla piazza venne rinforzata ancora ulteriormente. Questa interpenetrazione fu rinforzata dal modo in cui le due pareti curve che “appartengono” alle case ai fianchi della chiesa furono trattate. Esse furono messe in vista da pilastri che formarono una continuazione dei membri architettonici della parete della chiesa, mentre una continuazione più semplice tutta intorno alla piazza si trova al piano terra. Il Cortona aggiunse alla chiesa esistente la facciata barocca, a due ordini, preceduta da un pronao semicircolare a colonne doriche binate. La facciata barocca di questa chiesa venne considerata una funzione di uno spiazzo urbano di fronte ad un edificio al quale esso appartenne. La chiesa fu così definita come un volume indipendente che si proiettava sulla piazza, e come una parte di un muro continuo intorno alla piazza.
Vicino al lato occidentale di piazza Navona si trova una piazza in miniatura che è direttamente l’opposto di essa per quanto riguarda le sue dimensioni. Infatti, la piazza di Santa Maria della Pace (poco conosciuta sia dai romani che dai turisti) è solamente un piccolo spazio nella vastità di Roma, ma essa è anche uno dei più rari esempi di uno spazio urbano progettato ed eseguito da un architetto: si tratta di uno dei più grandi successi dell’architettura barocca in Roma.
Le qualità che distinguono questo capolavoro di Pietro da Cortona sono i suoi giochi d’intreccio fra massa e spazio. Tali connotati, presenti sia in piazza Navona che in piazza del Popolo, vengono presentati in questa piazza del Cortona in una forma molto più condensata ed intensa. Questo progetto nacque come un lavoro in piccola scala di restauro e di rinnovamento strutturale ed architettonico della chiesa dedicata a Sant’Andrea de Aquariis. Dato però che vi erano molteplici problemi di traffico per l’aumento incredibile di cocchi e carrozze che conducevano i nobili ed i ricchi romani verso quella chiesa, fu necessario studiare un diverso piano urbanistico di quella zona. Il progetto di Pietro da Cortona fu quello di migliorare l’accesso alla vecchia chiesa che si trovava alla biforcazione di due strade piuttosto strette: la sola soluzione possibile fu quella di creare una piccola piazza poligonale di fronte alla chiesa esistente. Il profondo pronao al centro dello spazio così creato formò una nuova parte organica ed integrale con la chiesa che si vedeva al di là della piazza. L’integrazione formatasi in tale modo fra la chiesa e la piazza fu ulteriormente rinforzata dal modo in cui furono progettati i muri ai fianchi della chiesa. Le case, che formavano una superficie continua intorno alla piazza, così come accadde per piazza Navona, furono composte da due piani più un attico piuttosto basso. La cornice e il parapetto di questi attici furono estese al di là dei muri laterali della chiesa, rivoltati verso l’interno, lungo una curva concava . Si può parlare di una “interpenetrazione” di elementi che appartengono rispettivamente alla piazza e alla chiesa allo stesso tempo, mentre la parte della chiesa che si proiettava sulla piazza venne rinforzata ancora ulteriormente. Questa interpenetrazione fu rinforzata dal modo in cui le due pareti curve che “appartengono” alle case ai fianchi della chiesa furono trattate. Esse furono messe in vista da pilastri che formarono una continuazione dei membri architettonici della parete della chiesa, mentre una continuazione più semplice tutta intorno alla piazza si trova al piano terra. Il Cortona aggiunse alla chiesa esistente la facciata barocca, a due ordini, preceduta da un pronao semicircolare a colonne doriche binate. La facciata barocca di questa chiesa venne considerata una funzione di uno spiazzo urbano di fronte ad un edificio al quale esso appartenne. La chiesa fu così definita come un volume indipendente che si proiettava sulla piazza, e come una parte di un muro continuo intorno alla piazza.
PIETRO DA CORTONA ● PIETRO BERRETTINI ● FACCIATA SANTA MARIA DELLA PACE ● FACCIATA DI SANTA MARIA DELLA PACE
COMMENTI
LE OPERE
Trionfo della Divina Provvidenza
1632 | Affresco
Martirio di San Lorenzo
1637 | Olio su tela
Facciata di Santa Maria della Pace
1656 | Tempera grassa su tavola
L'età dell'argento
1637 | Affresco
Il Ratto delle Sabine
1627 | Olio su tela | 280 x 426 cm.
Storie di Enea
1651 | Affresco
Sant’Alessio moribondo
Olio su tela
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