Arte e tecnologia

Le geometrie tattili di Pollock svelate dal Cnr

 

L. Sanfelice

25/03/2015

Venezia - Alchemy, capolavoro di Jackson Pollock puntualmente restaurato dall’Opificio delle pietre dure e attualmente visibile alla Fondazione Peggy Guggenheim di Venezia, aggiunge un ulteriore capitolo al lungo elenco di ricerche condotte nell’ambito di un imponente progetto conservativo teso a comprendere i misteri della tecnica dell’action painting ed espugnare i segreti della regia dietro un’opera tutt’altro che casuale.

Le indagini, in questo caso svolte dal Visual Computing Laboratory dell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isti-Cnr) di Pisa, documentano e confermano infatti la razionalità scientifica dell’opera attraverso una copia in 3D.

Il dipinto, esplorato, misurato e mappato in ogni millimetro della tela mediante scanner multispettrale, è stato riprodotto in un modello tridimensionale elaborato con un dettaglio di risoluzione pari a 0,1 mm che mette a nudo le geometrie pittoriche celate dietro il colore, e le ripete su una superficie percepibile in modo tattile che offre anche esperienza dell’aspetto materico dell’opera.

Le indagini scientifiche fondamentali per il restauro della tela e la conoscenza tattile dell’opera Alchemy sono fruibili nell’ambito della mostra "Alchimia di Jackson Pollock. Viaggio all’interno della materia", aperta fino al 6 aprile a Venezia presso la Collezione Guggenheim di cui il capolavoro fa parte.

Per approfondimenti:
Guida d'arte di Venezia
Il Pollock restaurato esposto in anteprima a Firenze 
Un Pollock all'Opificio delle Pietre Dure 
Alchimia di Jackson Pollock. Viaggio all'interno della materia
Jackson Pollock. Murale. Energia resa visibile


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