La Peggy Guggenheim Collection dialoga con i contemporanei

Gastone Novelli, Dialettica, Linea, Un obelisco per la memoria, Tonnerre Printanier, 1968
 

02/12/2011

Venezia - Rimane solo poco più di un mese per visitare la mostra “Temi e Variazioni. Scrittura e Spazio”, in corso presso la Peggy Guggenheim Collection di Venezia. L’innovativa e consolidata formula curatoriale ideata da Luca Massimo Barbero nel 2002, giunge alla sua terza edizione, con l’obiettivo di guidare il visitatore verso una nuova comprensione delle opere, note e meno note, appartenenti alla collezione Peggy Guggenheim. Seguendo il tema guida della scrittura come segno e come linguaggio, esse sono messe in relazione, per assonanze e per rimandi, con lavori di artisti più contemporanei, in un percorso espositivo che rappresenta un’occasione unica per osservare l’evoluzione di temi e segni in nuove forme espressive. Si va infatti dai collage e dagli scritti di Pablo Picasso e di Carlo Carrà futurista ai più contemporanei caratteri di Lawrence Weiner e Vincenzo Agnetti, dalle geometriche composizioni di Piet Mondrian agli spazi elastici di Gianni Colombo. E se lo spazio totale di Mario Nigro e i lavori a tutto campo di Rudolf Stingel sono messi in dialogo con la scrittura assoluta di Jackson Pollock, le cripto-scritture di Dadamaino e i codici di Riccardo De Marchi si interfacciano con i segni di Bice Lazzari.
La parte finale della mostra è dedicata a Gastone Novelli (1925-1968), protagonista dell’arte italiana degli anni ‘50 e ’60, del quale sono esposti alcuni taccuini veneziani e i lavori realizzati tra il ‘64 e il ’68, alcuni del tutto inediti, dedicati alla città lagunare.

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