Film, documentari e incontri con scrittori ed esperti
Appuntamento con il cinema per parlare di archeologia
Aquileia, Piazza Capitolo. L'edizione 2018 dell'Aquileia Film Festival si svolge dal 24 al 17 luglio nella cittadina friulana
Francesca Grego
12/07/2017
Udine - Un evento dal fascino non comune, in una location che è a sua volta un eccezionale scrigno di arte e storia, con il più completo esempio di città romana sopravvissuto nel bacino del Mediterraneo e le vestigia del potente Patriarcato medievale.
A contendersi il Premio Aquileia – un prezioso mosaico realizzato dalla Scuola Mosaicisti del Friuli – sarà una selezione dei migliori documentari a tema storico, archeologico ed etnografico realizzati negli ultimi anni.
Nel suggestivo scenario di piazza Capitolo, con la maestosa Basilica dei Patriarchi sullo sfondo, dal 26 al 29 luglio si alterneranno proiezioni, anteprime, conversazioni con studiosi, scrittori e divulgatori scientifici, in attesa che il pubblico elegga il vincitore con il proprio voto.
In primo piano il tema dell’archeologia ferita dalle azioni distruttive dei terroristi islamici e dal saccheggio dei siti nelle zone interessate da guerre e instabilità politica: un inedito connubio tra archeologia e attualità, per dar voce a un dibattito che ormai travalica ogni confine geografico e disciplinare.
I sensazionali eventi degli ultimi anni, le immagini della dei Buddha di Bamiyan nel lontano 2001 o della città di Palmira, gli innumerevoli attacchi contro siti di inestimabile valore, dal Nord Africa al Medio Oriente, hanno dato vita a un sentimento trasversale e condiviso. Dagli ambienti istituzionali internazionali al grande pubblico, si è fatta strada una nuova sensibilità verso un patrimonio che non è più percepito esclusivamente come tesoro di arte e storia, ma come la radice culturale di ogni civiltà degna di questo nome.
UN'ANTEPRIMA STRAORDINARIA
Evento centrale del Festival, la presentazione in anteprima per l’Italia dell’atteso film The destruction of Memory del regista Tim Slade: un compendio dell’ondata distruttiva che ha coinvolto giacimenti culturali plurimillenari, come quelli dell’Iraq e della Siria, l’antica Mesopotamia “culla della civiltà”.
Ma Slade non si ferma qui e indaga nel passato, per rintracciare i germi nascosti di questa “guerra contro la cultura”.
Tratto dall’omonimo libro di Robert Bevan, il documentario si arricchisce di importanti interviste come quella al direttore generale dell’Unesco e al procuratore della Corte Penale Internazionale, oltre che dei contributi autorevoli esperti del settore.
I FILM IN CONCORSO
A partire da mercoledì 26 luglio, una full immersion tra produzioni di qualità provenienti da Italia, Iran, Francia, Belgio e Germania.
Un viaggio cinematografico di tre giorni per conoscere straordinari siti archeologici, emozionanti campagne e scoperte, ma anche per ricordare gli eventi più drammatici e riflettere su nuove scottanti questioni, come il commercio di tesori storico artistici per finanziare guerre e terrorismo.
Tra i primi titoli in programma, Tesori in cambio di armi di Tristan Chytroschek, che partendo dai dati dell’Interpol e dell’FBI ha seguito le tracce di un oscuro traffico internazionale, e Quel giorno a Palmira (Khaled al Asaad), toccante omaggio di Alberto Castellani al responsabile del sito siriano, trucidato dai miliziani dell’Isis per aver tentato di difendere una delle più preziose aree archeologiche del mondo.
Seguiranno Mille anni di cultura islamica, di Rüdiger Lorenz e Faranak Djalali, sull'eccezionale intreccio di epoche e culture rappresentato dalla Moschea di Jamé a Isfahan, e Alla scoperta del tempio di Amenhophis III di Antoine Chéné, che ha documentato la campagna di ricerche intorno al più grande tempio mai costruito da un faraone.
Alle origini di Angkor di Olivier Horn racconta invece la spedizione che ha portato al ritrovamento del più antico insediamento di Angkor: interi quartieri appartenenti probabilmente alla famosa città di Mahendraparvata.
CONVERSAZIONI E LIBRI
Intorno ai documentari in gara, il Festival propone un ricco programma di incontri e approfondimenti in compagnia di archeologi, studiosi e divulgatori scientifici: per avvicinarsi alla bellezza del patrimonio culturale attraverso un linguaggio semplice e accattivante, lasciandosi contagiare dalla passione di chi ha fatto dell’archeologia la missione di una vita.
Tra gli ospiti più prestigiosi, lo scopritore dell’antica città siriana di Ebla, Paolo Matthiae, che sarà protagonista di una conversazione-intervista sul futuro di Palmira.
Per tutta la durata del Festival in piazza Capitolo sarà attivo un bookshop con un’ampia scelta di titoli per appassionati e studiosi, in collaborazione con la casa editrice Arbor Sapientiae, specializzata nei settori della storia e dell’archeologia.
L’Aquileia Film Festival è realizzato dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con Archeologia Viva e con il patrocinio del Comune di Aquileia.
A contendersi il Premio Aquileia – un prezioso mosaico realizzato dalla Scuola Mosaicisti del Friuli – sarà una selezione dei migliori documentari a tema storico, archeologico ed etnografico realizzati negli ultimi anni.
Nel suggestivo scenario di piazza Capitolo, con la maestosa Basilica dei Patriarchi sullo sfondo, dal 26 al 29 luglio si alterneranno proiezioni, anteprime, conversazioni con studiosi, scrittori e divulgatori scientifici, in attesa che il pubblico elegga il vincitore con il proprio voto.
In primo piano il tema dell’archeologia ferita dalle azioni distruttive dei terroristi islamici e dal saccheggio dei siti nelle zone interessate da guerre e instabilità politica: un inedito connubio tra archeologia e attualità, per dar voce a un dibattito che ormai travalica ogni confine geografico e disciplinare.
I sensazionali eventi degli ultimi anni, le immagini della dei Buddha di Bamiyan nel lontano 2001 o della città di Palmira, gli innumerevoli attacchi contro siti di inestimabile valore, dal Nord Africa al Medio Oriente, hanno dato vita a un sentimento trasversale e condiviso. Dagli ambienti istituzionali internazionali al grande pubblico, si è fatta strada una nuova sensibilità verso un patrimonio che non è più percepito esclusivamente come tesoro di arte e storia, ma come la radice culturale di ogni civiltà degna di questo nome.
UN'ANTEPRIMA STRAORDINARIA
Evento centrale del Festival, la presentazione in anteprima per l’Italia dell’atteso film The destruction of Memory del regista Tim Slade: un compendio dell’ondata distruttiva che ha coinvolto giacimenti culturali plurimillenari, come quelli dell’Iraq e della Siria, l’antica Mesopotamia “culla della civiltà”.
Ma Slade non si ferma qui e indaga nel passato, per rintracciare i germi nascosti di questa “guerra contro la cultura”.
Tratto dall’omonimo libro di Robert Bevan, il documentario si arricchisce di importanti interviste come quella al direttore generale dell’Unesco e al procuratore della Corte Penale Internazionale, oltre che dei contributi autorevoli esperti del settore.
I FILM IN CONCORSO
A partire da mercoledì 26 luglio, una full immersion tra produzioni di qualità provenienti da Italia, Iran, Francia, Belgio e Germania.
Un viaggio cinematografico di tre giorni per conoscere straordinari siti archeologici, emozionanti campagne e scoperte, ma anche per ricordare gli eventi più drammatici e riflettere su nuove scottanti questioni, come il commercio di tesori storico artistici per finanziare guerre e terrorismo.
Tra i primi titoli in programma, Tesori in cambio di armi di Tristan Chytroschek, che partendo dai dati dell’Interpol e dell’FBI ha seguito le tracce di un oscuro traffico internazionale, e Quel giorno a Palmira (Khaled al Asaad), toccante omaggio di Alberto Castellani al responsabile del sito siriano, trucidato dai miliziani dell’Isis per aver tentato di difendere una delle più preziose aree archeologiche del mondo.
Seguiranno Mille anni di cultura islamica, di Rüdiger Lorenz e Faranak Djalali, sull'eccezionale intreccio di epoche e culture rappresentato dalla Moschea di Jamé a Isfahan, e Alla scoperta del tempio di Amenhophis III di Antoine Chéné, che ha documentato la campagna di ricerche intorno al più grande tempio mai costruito da un faraone.
Alle origini di Angkor di Olivier Horn racconta invece la spedizione che ha portato al ritrovamento del più antico insediamento di Angkor: interi quartieri appartenenti probabilmente alla famosa città di Mahendraparvata.
CONVERSAZIONI E LIBRI
Intorno ai documentari in gara, il Festival propone un ricco programma di incontri e approfondimenti in compagnia di archeologi, studiosi e divulgatori scientifici: per avvicinarsi alla bellezza del patrimonio culturale attraverso un linguaggio semplice e accattivante, lasciandosi contagiare dalla passione di chi ha fatto dell’archeologia la missione di una vita.
Tra gli ospiti più prestigiosi, lo scopritore dell’antica città siriana di Ebla, Paolo Matthiae, che sarà protagonista di una conversazione-intervista sul futuro di Palmira.
Per tutta la durata del Festival in piazza Capitolo sarà attivo un bookshop con un’ampia scelta di titoli per appassionati e studiosi, in collaborazione con la casa editrice Arbor Sapientiae, specializzata nei settori della storia e dell’archeologia.
L’Aquileia Film Festival è realizzato dalla Fondazione Aquileia in collaborazione con Archeologia Viva e con il patrocinio del Comune di Aquileia.
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