A Roma fino al 28 aprile
Dai Sumeri al digitale, l'avventura della moneta va in scena a Palazzo delle Esposizioni
L'avventura della moneta | Courtesy Banca d'Italia
Samantha De Martin
08/11/2023
Roma - Nella storia, talvolta ostica, della finanza può capitare di imbattersi in chicche interessanti anche per un pubblico di non addetti ai lavori. Ne sono un esempio le tavolette di terracotta sulle quali gli antichi sumeri scrivevano i primi contratti di prestito o i libri mastri del Banco di Santo Spirito con i pagamenti effettuati a Gian Lorenzo Bernini per alcune delle opere più importanti del barocco romano. E poi lo Statere di Creso, datato 560 a.C. che la leggenda considera la prima moneta coniata in oro e argento, raffigurante l’immagine del leone che si scontra con il toro, o ancora l’antica edizione della Summa de aritmetica con la quale il francescano Luca Pacioli fornì ai mercanti del suo tempoquella contabilità della partita doppia utile a gestire rapporti commerciali sempre più complessi.
Sono alcune delle testimonianze accolte nella mostra L’avventura della moneta, un viaggio immersivo in nove sezioni tematiche, organizzato dalla Banca d’Italia in collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo e l’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, alla scoperta delle principali vicende che hanno caratterizzato la storia della moneta e della finanza.
L'avventura della moneta | Courtesy Banca d'Italia
Il percorso, a cura di Paco Lanciano e Giovanni Carrada, vuole essere un’anteprima del progetto del nuovo Museo della Moneta - MUDEM che la Banca d'Italia sta realizzando nell’affascinante cornice di Villa Hüffer in via Nazionale.
Il visitatore è guidato da una voce narrante attraverso esperienze multimediali e oggetti rari che grazie a proiezioni, animazioni ed effetti sonori, prendono vita raccontando storie, aneddoti, curiosità. Dalla coniazione della moneta alle banconote il viaggio arriva fino alle transazioni digitali che caratterizzano i moderni sistemi di pagamento, attraversando un arco temporale che dall’antica Mesopotamia si estende fino nostri giorni.
Se la nascita della finanza, motore dell’economia, viene esemplificata in mostra attraverso le piccole tavolette di terracotta, rinvenute tra le rovine delle città sumere, che raccolgono le informazioni essenziali del contratto di prestito - le parti, la somma, il tasso di interesse, il timbro e la dat - la nascita della moneta coniata ci porta in Lidia intorno al 560 a.C. La leggenda vuole infatti che sia stato proprio il re Creso il primo a coniare monete in oro e argento.
L'avventura della moneta | Courtesy Banca d'Italia
Nella Toscana del Trecento, in particolare a Prato, incontriamo il mercante di lana Marco Datini, che diventerà uno dei primi banchieri internazionali. La nascita della prima banca in senso moderno viene quindi raccontata nella quarta sezione dell'esposizione. Nell’Inghilterra del Settecento geniali inventori cominciano a costruire le prime macchine a vapore per utilizzare la prodigiosa energia concentrata nel carbone. Nel 1680 a Londra nasce la Jonathan’s Coffeehouse, dove uomini d’affari e speculatori, tra un caffè e l’altro, fanno affari attraverso la finanza moderna che porterà alla nascita delle Borse valori di oggi. Si prosegue con il racconto della Borsa valori di Londra – nata proprio dalla Jonathan’s Coffeehouse – e poi nella Germania di primo Novecento, dove, all’indomani della Prima guerra mondiale, il Governo ebbe come unica soluzione quella di stampare più moneta, così la produzione ferma e l’aumento dei prezzi provocarono l’inflazione.
Nella settima sala la finanza si trasforma in una “macchina del tempo” realizzata attraverso una serie di teli quadrati, distanziati che si attivano attraverso un sistema di proiettori, a seconda della storia raccontata. Le immagini proiettate simboleggiano gli spostamenti del denaro nel tempo, alla base delle attività finanziarie. Il pubblico avanzerà tra i concetti di “prestito” - che permette di far arrivare i soldi dal nostro futuro - e investimento – che permette invece di spostare il denaro nel futuro, studiando l’impatto della cosiddetta rivoluzione “Fintech”.
Il viaggio si conclude con un accenno alle funzioni della Banca centrale, dal corretto funzionamento del sistema dei pagamenti alla prevenzione, dal contenimento degli effetti delle crisi bancarie e finanziarie fino alla gestione della politica monetaria.
L'avventura della moneta | Courtesy Banca d'Italia
La mostra si può visitare dal martedì alla domenica dalle 10 alle 20. L'ingresso è consentito fino a un'ora prima della chiusura. La prenotazione è consigliata.
Sono alcune delle testimonianze accolte nella mostra L’avventura della moneta, un viaggio immersivo in nove sezioni tematiche, organizzato dalla Banca d’Italia in collaborazione con l’Azienda Speciale Palaexpo e l’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, alla scoperta delle principali vicende che hanno caratterizzato la storia della moneta e della finanza.
L'avventura della moneta | Courtesy Banca d'Italia
Il percorso, a cura di Paco Lanciano e Giovanni Carrada, vuole essere un’anteprima del progetto del nuovo Museo della Moneta - MUDEM che la Banca d'Italia sta realizzando nell’affascinante cornice di Villa Hüffer in via Nazionale.
Il visitatore è guidato da una voce narrante attraverso esperienze multimediali e oggetti rari che grazie a proiezioni, animazioni ed effetti sonori, prendono vita raccontando storie, aneddoti, curiosità. Dalla coniazione della moneta alle banconote il viaggio arriva fino alle transazioni digitali che caratterizzano i moderni sistemi di pagamento, attraversando un arco temporale che dall’antica Mesopotamia si estende fino nostri giorni.
Se la nascita della finanza, motore dell’economia, viene esemplificata in mostra attraverso le piccole tavolette di terracotta, rinvenute tra le rovine delle città sumere, che raccolgono le informazioni essenziali del contratto di prestito - le parti, la somma, il tasso di interesse, il timbro e la dat - la nascita della moneta coniata ci porta in Lidia intorno al 560 a.C. La leggenda vuole infatti che sia stato proprio il re Creso il primo a coniare monete in oro e argento.
L'avventura della moneta | Courtesy Banca d'Italia
Nella Toscana del Trecento, in particolare a Prato, incontriamo il mercante di lana Marco Datini, che diventerà uno dei primi banchieri internazionali. La nascita della prima banca in senso moderno viene quindi raccontata nella quarta sezione dell'esposizione. Nell’Inghilterra del Settecento geniali inventori cominciano a costruire le prime macchine a vapore per utilizzare la prodigiosa energia concentrata nel carbone. Nel 1680 a Londra nasce la Jonathan’s Coffeehouse, dove uomini d’affari e speculatori, tra un caffè e l’altro, fanno affari attraverso la finanza moderna che porterà alla nascita delle Borse valori di oggi. Si prosegue con il racconto della Borsa valori di Londra – nata proprio dalla Jonathan’s Coffeehouse – e poi nella Germania di primo Novecento, dove, all’indomani della Prima guerra mondiale, il Governo ebbe come unica soluzione quella di stampare più moneta, così la produzione ferma e l’aumento dei prezzi provocarono l’inflazione.
Nella settima sala la finanza si trasforma in una “macchina del tempo” realizzata attraverso una serie di teli quadrati, distanziati che si attivano attraverso un sistema di proiettori, a seconda della storia raccontata. Le immagini proiettate simboleggiano gli spostamenti del denaro nel tempo, alla base delle attività finanziarie. Il pubblico avanzerà tra i concetti di “prestito” - che permette di far arrivare i soldi dal nostro futuro - e investimento – che permette invece di spostare il denaro nel futuro, studiando l’impatto della cosiddetta rivoluzione “Fintech”.
Il viaggio si conclude con un accenno alle funzioni della Banca centrale, dal corretto funzionamento del sistema dei pagamenti alla prevenzione, dal contenimento degli effetti delle crisi bancarie e finanziarie fino alla gestione della politica monetaria.
L'avventura della moneta | Courtesy Banca d'Italia
La mostra si può visitare dal martedì alla domenica dalle 10 alle 20. L'ingresso è consentito fino a un'ora prima della chiusura. La prenotazione è consigliata.
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