Presentato il programma di Palaexpo, Macro e Mattatoio
Contemporaneo a Roma. Da Pasolini a Richard Serra, gli appuntamenti del 2022
Marinella Pirelli, Film ambiente, 1968-1969/2004. installazione 35 mm trasferito su digitale, colore, sonoro, struttura modulare in metallo, pannelli serigrafati in policarbonato, cm 375 x 375. Archivio Marinella Pirelli, Varese I Courtesy Richard Saltoun Gallery (Veduta dell'installazione nella mostra "Luce e movimento", Museo del Novecento, Milano 2019, foto Lorenzo Palmieri, Courtesy Archivio Marinella Pirelli, Varese). Opera in mostra al Palazzo delle Esposizioni
Francesca Grego
24/02/2022
Roma - Interdisciplinarietà, accessibilità e progetti di respiro internazionale sono i punti forti del 2022 del Polo del Contemporaneo di Roma. Grandi rassegne, mostre dal carattere spiccatamente sperimentale e speciali focus dedicati a importanti personalità del XX secolo animeranno la programmazione di Palazzo delle Esposizioni, Macro e Mattatoio nei prossimi mesi, aspettando l’apertura del RIF, il futuro Museo delle Periferie. Un incessante intreccio tra le più disparate espressioni creative sarà la costante degli eventi 2022, con le arti visive - dal video all’installazione, dalla pittura alla fotografia - impegnate a dialogare con la danza, il cinema, il teatro, la musica.
Museo per l’Immaginazione Preventiva: Remoria. Exhibition view. MACRO, 2022. Courtesy Agnese Bedini, Dsl Stduio
Dalla collaborazione sistematica tra istituzioni e soggetti distinti, ciascuno portatore di un proprio approccio e di una propria specificità, è il tris di mostre che in autunno festeggeranno il centenario di Pier Paolo Pasolini nelle sedi del Macro, del Palazzo delle Esposizioni e della Galleria d’Arte Antica di Palazzo Barberini. “Lungi dall’essere una mera celebrazione, il progetto Tutto è santo è concepito come un’esplorazione ad ampio raggio dell’universo di Pasolini, un intellettuale prismatico che ha ancora così tanto da dire”, ha spiegato durante la presentazione di oggi al Palaexpo Flaminia Gennari Santori, direttore delle Gallerie d’Arte Antica Barberini Corsini. “Mentre a Palazzo Barberini ne analizzeremo la personalità a partire dallo sguardo - prosegue Gennari - al Palaexpo esploreremo la dimensione del corpo e al MAXXI gli aspetti politici e sociali dell’opera e del pensiero pasoliniano. Per noi che di solito ci occupiamo di arte antica, questa mostra rappresenta un’occasione preziosa per confrontarci con la nostra mission e con l’idea di un museo aperto sulla città”.
Daniele Puppi, Fatica n. 26, 2004, installazione, 2 videoproiettori, 2 BrightSign, mixer audio, 2 diffusori, 2 subwoofers, 60'. Collezione privata (veduta dell'installazione nella mostra "Italy Made in Art: Now", Museum of Contemporary Art, Shanghai 2006). Opera in mostra al Palazzo delle Esposizioni
Un approccio condiviso dal direttore del Macro Luca Lo Pinto che, con 20 mostre in calendario, un gran numero di collaborazioni internazionali, festival estivi e proiezioni cinematografiche selezionate con cura, si dichiara pronto a tradurre in realtà il progetto di un museo in costante movimento e tutt’altro che autoreferenziale, punto di incontro tra arti visive, musica, teatro, video e performance, dove gli artisti trovino il proprio spazio e le condizioni per esprimersi al meglio.
“L’obiettivo del Macro - afferma Lo Pinto - è attrarre le persone non solo con i grandi nomi, ma grazie alla consapevolezza conquistata nel tempo che qui troveranno un’offerta capace di parlare proprio a loro”.
Al Macro, che il direttore definisce Museo per l’Immaginazione Preventiva, si alterneranno figure come quelle dell’artista e musicista Lee Scratch Perry, leggenda della musica reggae al quale è dedicato un singolare tributo, di Cinzia Ruggeri, visionaria artista e fashion designer protagonista di un’ampia retrospettiva, di Diego Perrone, autore di una grande installazione che entrerà nelle collezioni del museo, e di Richard Serra, presente con un progetto che evocherà i suoi trascorsi romani attraverso materiali inediti.
Teresa Margolles, Periferia dell’agonia, 2022. Installation view Padiglione 9B del Mattatoio. Photo: Teresa Margolles I Courtesy the artist e Azienda Speciale Palaexpo / Mattatoio
Da aprile a settembre le estetiche contemporanee della video arte dialogheranno poi con gli storici spazi della Galleria d'Arte Moderna nella rassegna Il video rende felici. In arrivo una vasta selezione di opere prodotte tra gli anni Sessanta e i Duemila, che esploreranno le interazioni degli artisti con i linguaggi della danza, del teatro e della tv.
Il Palaexpo, invece, inaugura la nuova stagione il 27 aprile con l’atteso appuntamento del World Press Photo 2022, portando a Roma le immagini finaliste della 65ma edizione del prestigioso premio di fotogiornalismo.
Cinzia Ruggeri, Cinzia Says … Ritratto di / Portrait of Cinzia. Photo credits Occhiomagico. Courtesy Occhiomagico
Partendo dall’idea di un museo che sia “non un contenitore, ma un motore di progetti”, il presidente dell’azienda Palaexpo Cesare Pietroiusti evidenzia l’impegno nella produzione e nella didattica portato avanti a Palazzo delle Esposizioni come al Mattatoio: residenze artistiche, master e workshop aperti a tutti invitano alla partecipazione, con l’obiettivo di fare di Roma un laboratorio rivolto verso il futuro. “Un polo del contemporaneo non può che essere interdisciplinare e promuovere lo scambio di risorse”, afferma convinto Pietroiusti: “Il nostro programma per il 2022 è il frutto dell’incontro tra discipline scientifiche e umanistiche, oltre che tra i numerosi linguaggi che si intrecciano nel panorama artistico attuale”. E a Palazzo delle Esposizioni torna anche quest’anno la rassegna A qualcuno piace classico, l’appuntamento con il grande cinema da riscoprire nell’unica sala romana che proietti pellicole in 35 millimetri (fino a maggio).
Clément Cogitore, The Resonant Interval, 2016. Video I Courtesy Chatal Crousel Consulting e Galerie Reinhard Hauff
I linguaggi dell’audiovisivo sono un valore aggiunto anche per la programmazione del Mattatoio, impreziosita dalle opere video dell’artista e cineasta francese Clément Cogitore (16 marzo-29 maggio) e da un’importante retrospettiva su Jonas Mekas (da settembre), pilastro del cinema indipendente americano, del quale si festeggia il centenario nell’ambito di un vasto progetto in collaborazione con l’Istituto di Cultura Lituano. A questo si aggiungono i Dispositivi sensibili di Teresa Margolles che, tra visual arts e azioni performative, racconta le realtà più violente del Messico (24 gennaio-21 giugno) e la mostra che da ottobre svelerà al pubblico gli scatti commissionati dal Museo di Roma negli ultimi due anni a quattro noti fotografi contemporanei, Alfred Seiland, Antonio Biasiucci, Max Pinkers e Olivia Arthur.
Museo per l’Immaginazione Preventiva: Nicolás Guagnini, Farces and Tirades. Exhibition view. MACRO, 2022 I Courtesy Agnese Bedini, Dsl Studio
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Museo per l’Immaginazione Preventiva: Remoria. Exhibition view. MACRO, 2022. Courtesy Agnese Bedini, Dsl Stduio
Dalla collaborazione sistematica tra istituzioni e soggetti distinti, ciascuno portatore di un proprio approccio e di una propria specificità, è il tris di mostre che in autunno festeggeranno il centenario di Pier Paolo Pasolini nelle sedi del Macro, del Palazzo delle Esposizioni e della Galleria d’Arte Antica di Palazzo Barberini. “Lungi dall’essere una mera celebrazione, il progetto Tutto è santo è concepito come un’esplorazione ad ampio raggio dell’universo di Pasolini, un intellettuale prismatico che ha ancora così tanto da dire”, ha spiegato durante la presentazione di oggi al Palaexpo Flaminia Gennari Santori, direttore delle Gallerie d’Arte Antica Barberini Corsini. “Mentre a Palazzo Barberini ne analizzeremo la personalità a partire dallo sguardo - prosegue Gennari - al Palaexpo esploreremo la dimensione del corpo e al MAXXI gli aspetti politici e sociali dell’opera e del pensiero pasoliniano. Per noi che di solito ci occupiamo di arte antica, questa mostra rappresenta un’occasione preziosa per confrontarci con la nostra mission e con l’idea di un museo aperto sulla città”.
Daniele Puppi, Fatica n. 26, 2004, installazione, 2 videoproiettori, 2 BrightSign, mixer audio, 2 diffusori, 2 subwoofers, 60'. Collezione privata (veduta dell'installazione nella mostra "Italy Made in Art: Now", Museum of Contemporary Art, Shanghai 2006). Opera in mostra al Palazzo delle Esposizioni
Un approccio condiviso dal direttore del Macro Luca Lo Pinto che, con 20 mostre in calendario, un gran numero di collaborazioni internazionali, festival estivi e proiezioni cinematografiche selezionate con cura, si dichiara pronto a tradurre in realtà il progetto di un museo in costante movimento e tutt’altro che autoreferenziale, punto di incontro tra arti visive, musica, teatro, video e performance, dove gli artisti trovino il proprio spazio e le condizioni per esprimersi al meglio.
“L’obiettivo del Macro - afferma Lo Pinto - è attrarre le persone non solo con i grandi nomi, ma grazie alla consapevolezza conquistata nel tempo che qui troveranno un’offerta capace di parlare proprio a loro”.
Al Macro, che il direttore definisce Museo per l’Immaginazione Preventiva, si alterneranno figure come quelle dell’artista e musicista Lee Scratch Perry, leggenda della musica reggae al quale è dedicato un singolare tributo, di Cinzia Ruggeri, visionaria artista e fashion designer protagonista di un’ampia retrospettiva, di Diego Perrone, autore di una grande installazione che entrerà nelle collezioni del museo, e di Richard Serra, presente con un progetto che evocherà i suoi trascorsi romani attraverso materiali inediti.
Teresa Margolles, Periferia dell’agonia, 2022. Installation view Padiglione 9B del Mattatoio. Photo: Teresa Margolles I Courtesy the artist e Azienda Speciale Palaexpo / Mattatoio
Da aprile a settembre le estetiche contemporanee della video arte dialogheranno poi con gli storici spazi della Galleria d'Arte Moderna nella rassegna Il video rende felici. In arrivo una vasta selezione di opere prodotte tra gli anni Sessanta e i Duemila, che esploreranno le interazioni degli artisti con i linguaggi della danza, del teatro e della tv.
Il Palaexpo, invece, inaugura la nuova stagione il 27 aprile con l’atteso appuntamento del World Press Photo 2022, portando a Roma le immagini finaliste della 65ma edizione del prestigioso premio di fotogiornalismo.
Cinzia Ruggeri, Cinzia Says … Ritratto di / Portrait of Cinzia. Photo credits Occhiomagico. Courtesy Occhiomagico
Partendo dall’idea di un museo che sia “non un contenitore, ma un motore di progetti”, il presidente dell’azienda Palaexpo Cesare Pietroiusti evidenzia l’impegno nella produzione e nella didattica portato avanti a Palazzo delle Esposizioni come al Mattatoio: residenze artistiche, master e workshop aperti a tutti invitano alla partecipazione, con l’obiettivo di fare di Roma un laboratorio rivolto verso il futuro. “Un polo del contemporaneo non può che essere interdisciplinare e promuovere lo scambio di risorse”, afferma convinto Pietroiusti: “Il nostro programma per il 2022 è il frutto dell’incontro tra discipline scientifiche e umanistiche, oltre che tra i numerosi linguaggi che si intrecciano nel panorama artistico attuale”. E a Palazzo delle Esposizioni torna anche quest’anno la rassegna A qualcuno piace classico, l’appuntamento con il grande cinema da riscoprire nell’unica sala romana che proietti pellicole in 35 millimetri (fino a maggio).
Clément Cogitore, The Resonant Interval, 2016. Video I Courtesy Chatal Crousel Consulting e Galerie Reinhard Hauff
I linguaggi dell’audiovisivo sono un valore aggiunto anche per la programmazione del Mattatoio, impreziosita dalle opere video dell’artista e cineasta francese Clément Cogitore (16 marzo-29 maggio) e da un’importante retrospettiva su Jonas Mekas (da settembre), pilastro del cinema indipendente americano, del quale si festeggia il centenario nell’ambito di un vasto progetto in collaborazione con l’Istituto di Cultura Lituano. A questo si aggiungono i Dispositivi sensibili di Teresa Margolles che, tra visual arts e azioni performative, racconta le realtà più violente del Messico (24 gennaio-21 giugno) e la mostra che da ottobre svelerà al pubblico gli scatti commissionati dal Museo di Roma negli ultimi due anni a quattro noti fotografi contemporanei, Alfred Seiland, Antonio Biasiucci, Max Pinkers e Olivia Arthur.
Museo per l’Immaginazione Preventiva: Nicolás Guagnini, Farces and Tirades. Exhibition view. MACRO, 2022 I Courtesy Agnese Bedini, Dsl Studio
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